Just Cause 3 – Rico Rodriguez torna in uno scenario molto italiano
C'è un po' d'Italia in Just Cause 3
di: Luca SaatiTorna il prossimo 1 dicembre Just Cause 3, ultimo capitolo della saga firmata Square Enix e Avalanche Studio, che celebra dopo cinque anni il ritorno di uno dei più carismatici e atipici eroi del mondo dei videogiochi, Rico Rodriguez, ancora una volta chiamato a mettere ordine, a modo suo, in un ambiente oppresso dal tiranno di turno.
Fratelli d’Italia
C’è molta Italia in Just Cause 3, a partire dall’ambientazione di Medici, la fantomatica città nella quale si svolgeranno i fatti. Gli sviluppatori parlano di un generico Mediterraneo, ma giocando emergono, in maniera netta, i classici scorci della parte più selvaggia della Sardegna e le tipiche ambientazioni paesaggistiche del sud della nostra penisola, il tutto arricchito dalle frastagliate coste della Grecia e dalla vegetazione dell’entroterra della Corsica. Italiano anche il nome del cattivo di turno, il generale Sebastiano Di Ravello, oppressore che domina, senza nessuno scrupolo, il territorio ricco di giacimenti petroliferi e quindi in grado di fruttare incredibili quantità di denaro all’oppressore. Dulcis in fundo il lead designer del gioco, Francesco Antolini, giovane talento italiano di stanza a New York che ha curato appunto il design del gioco.
L’uomo giusto nel posto giusto
Il gioco inizia con un aereo che trasporta quella che dovrebbe essere la soluzione al problema che affligge Medici, Rico Rodriguez, agente segreto di una misteriosa agenzia governativa americana. Sin dai primi frame di gioco emergerà il classico stile di Rico, deciso, devastante e, soprattutto, mai troppo serio. I problemi si estendono lungo un’area di oltre 1000 km2, visitabili ed esplorabili da terra, mare e cielo, in un’ambientazione decisamente ben realizzata. A disposizione del protagonista un super arsenale, praticamente sconfinato se si sommano armi e mezzi.
Volare oh oh
Uno dei gadget più divertenti e utilizzati sarà il ‘rampino’, che servirà per attaccare in maniera efficace i nemici, togliersi dai guai e a molto altro ancora. Utile anche la funzione dello speciale paracadute, con il quale oltre ad atterrare in maniera soft si potranno compiere manovre ascensionali. Determinante la ‘tuta alare’, che consentirà di spostarsi più velocemente, planando per lunghe distanze.
Disastro creativo
Per estirpare la minaccia tirannica del generale Di Ravello bisognerà dare sfogo a tutta la propria vena creativa in fatto di distruzione, non solo in termini di quantità di piombo ma anche di ‘combo’ atte a celebrare l’elemento più importante nel gioco, la distruzione totale. Anziché accanirsi con un bazooka verso una postazione nemica per esempio, si potrà colpire un sito di contenimento carburante per generare reazioni a catena devastanti lungo l’area da colpire, premiando di fatto anche l’aspetto pirotecnico dell’azione. L’unico limite a questo tipo di pratica è in effetti la fantasia del giocatore.
‘Divertimento esplosivo’ potrebbe essere la parola chiave che sintetizza Just Cause 3, titolo nel quale l’azione nella sua forma più pura, magnificata da un impianto grafico e audio di tutto rispetto, sostiene un bellissimo gioco che non smetterà di piacere per lungo tempo agli amanti del genere.