Un Report dell’ESA – Entertainment Software Association – che fa seguito ad uno studio lungo mesi, rende noto che il mercato mondiale di software di intrattenimento videoludico piratato vede ben il 30% delle sue attività concentrato in due paesi, l’Italia e la Spagna, che da sole coprono rispettivamente il 17,1% ed il 15,1% dell’intero fenomeno stimato della pirateria nel settore videogames.
L’ESA ritiene che siano in buona parte responsabili di questo poco onorevole trend gli internet providers di tali nazioni, considerati troppo lassisti quando si tratta di porre in atto iniziative volte a contrastare la pirateria informatica.

Dove ascoltata, l’associazione dei publishers è riuscita nel far approvare leggi ed emendamenti ad hoc per limitare questo tipo di illeciti, come ad esempio nello stato della California, in cui solo quest’anno sono avvenuti numerosi arresti e sequestri di materiale videoludico non originale.