L’ex uomo chiave Capcom Keiji Inafune ha rivelato che la gestione della compagnia, contraria a rischiare, aveva rigettato i prototipi sia di Dead rising che di Lost Planet, ma lui ha continuato comunque a svilupparli.
Secondo un articolo di Famitsu, Inafune ha dichiarato questo durante un seminario sulla creative eleadership alla Ritsymeikan University di Kyoto, dove ha condiviso alcune delle sue esperienze, accumulate in 24 anni di lavoro presso Capcom, con gli studenti.
Lo sviluppatore racconta che quando Dead Rising e Lost Planet erano prototipi, Capcom aveva una politica secondo la quale l’80% dei titoli rilasciati dovevno essere seguiti di brand esistenti, per limitare i rischi di flop.
Inafune afferma che virtualmete nessun progetto basato su nuove IP sarebbe stato approvato in quei giorni.
Dead Rising e Lost Planet sono diventate vittime della dipendenza da seguiti, e la direzione rifiutò entrambe le idee quando lui le propose. Il nostro però ha deciso autonomamente di continuare a sviluppare entrambi i giochi, sforando il budget previsto per i prototipi del 400%, e non dando alla compagnia altra scelta se non quella di pubblicarli.
Fortunatamente entrambi i giochi sono diventati dei successi, vendendo più di 2 milioni di copie per il mondo, ma Inafune ammette che avrebbero potuto “silurarlo per crimini di guerra” se entrambi i titoli fossero stati dei fallimenti.
Inafune ha lasciato Capcom lo scorso ottobre, dicendo che stava per “iniziare la sua nuova vita”. Ha fondato Incept, una azienda per lo sviluppo di giochi, e Comcept, una azienda per la produzione cross-media.