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Il creatore di Dragon Age accusa EA per aver segnato profondamente il destino di Bioware

di: Luca Saati

Una recente intervista rilasciata da David Gaider, storico autore BioWare e creatore dell’universo di Dragon Age, ha svelato una filosofia interna a Electronic Arts che, negli anni, ha segnato profondamente il destino dello studio canadese. Secondo Gaider, durante il decennio 2010, i dirigenti EA erano convinti che i fan degli RPG – definiti sprezzantemente “nerd nella caverna” – avrebbero acquistato qualsiasi cosa portasse il marchio BioWare, semplicemente perché si trattava di un gioco di ruolo.

“Facevi un RPG, e i nerd nella caverna ci sarebbero stati comunque, perché era un RPG.”

 Questo atteggiamento ha portato EA a non preoccuparsi più di soddisfare i fan di lunga data, ma piuttosto a puntare su un pubblico più vasto, quello che solitamente non gioca RPG.

Questa mentalità si è riflessa concretamente nella direzione intrapresa da titoli come Mass Effect 2, Mass Effect 3, Andromeda, così come Dragon Age II e Inquisition. Giochi più “cinematografici“, dallo stile più action e accessibile, lontani dai sistemi ruolistici tradizionali, fatti di statistiche complesse e tiri di dado dietro le quinte.

Gaider ammette che alcuni di quei titoli sono riusciti comunque a trovare un equilibrio tra spettacolarità e profondità, ma non nasconde il suo disappunto per l’abbandono progressivo delle radici di BioWare:

“Cercavo sempre di spingere verso le meccaniche tradizionali, ma questo approccio non era affatto ben visto all’interno di EA.”

Dopo aver lasciato BioWare nel 2016, Gaider ha lavorato prima con Beamdog (noto per le Enhanced Edition di Baldur’s Gate), e oggi guida Summerfall Studios, al lavoro su un “roguelite deckbuilder sacrilego”, come lui stesso lo definisce.

Ironia della sorte, Gaider è riuscito a evitare il disastroso epilogo di quella visione aziendale: Anthem, il titolo che più di tutti ha incarnato l’ossessione EA per il pubblico mainstream, e che è stato un clamoroso fallimento. Nemmeno i “nerd della caverna” si sono presentati, stavolta.