Il boss di COD 7 difende Medal of Honor
Console tribe news - Il boss di COD 7 difende Medal of Honor
di: Luca "lycenhol" TrevissonIl capo degli sviluppatori di Call of Duty: Black Ops, Mark Lamia ha espresso il suo supporto per lo studio rivale Danger Close, e sulla loro decisione di includere una fazione giocabile di Talebani nella modalità multiplayer di Medal of Honor.
Medal of Honor e Call of Duty: Black Ops sono i due titoli sparatutto in prima persona (FPS) più attesi per questa fine d’anno, ed entrambi hanno ricevuto la propria dose di critiche per qualche motivo.
In questo momento Medal of Honor è in testa per il numero di rimbrotti da parte dei media, per il fatto di permettere di impersonare un Talebano nella modalità online.
Secondo la stampa è troppo presto per permettere a un giocatore di infilarsi nei panni di un Talebano e combattere i soldati americani in Afghanistan.
Ma per Lamia, capo dei Treyarch, la libertà creativa deve essere protetta e un videogioco deve avere lo stesso spazio di manovra che concederemmo a un libro o un film, per ritrarre aspetti della vita reale.
Noi copriamo il periodo della Guerra Fredda [in Black Ops] e sappiamo quanti argomenti controversi ci siano in essa. Ma io punto a creare un bene di intrattenimento e con i miei invochiamo fortemente la libertà creativa.
I nostri giochi sono interamente basati sulla finzione – non vogliamo fare una ricostruzione storica. Facciamo ricerche e creiamo i presupposti perché possiate immergervi in esso, ma è solo un background per la nostra narrazione.
Le nostre storie viaggiano sul’onda di tutta una serie di periodi storici controversi, ma ci sono molti libri e film che lo fanno, quindi impedire la stessa cosa a un gioco non mi sembra corretto.
Senz’altro la controversia circa l’impersonificazione di Talebani nel multiplayer di Medal of Honor continuerà. Ma il vero verdetto è quello del pubblico, e vedremo se le vendite saranno tarpate dalla sensibilità degli utenti verso queste tematiche, o se piuttosto, sorvoleranno la cosa senza farsi troppi problema.
Ricordiamo che già nello scorso Call of Duty 6: Modern Warfare 2 c’era una fazione a connotazione medio orientale, anche se non era meglio identificata come in questo caso. Ciò non ha però impedito al titolo di battere tutti i record di vendite come è successo.
Che tutto questo clamore porti all’effetto opposto, ovvero di fare pubblicità al titolo e di spingere i videogiocatori ad acquistarlo?
Stay tuned!