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Gli sviluppatori vogliono essere più schietti ma il pubblico dei videogiochi è tossico

di: Luca Saati

Charles Randall, ex Ubisoft e veterano di BioWare, con una lunga serie di post su Twitter ha spiegato che agli sviluppatori piacerebbe essere più aperti e onesti con il pubblico, ma quest’ultimo si rivela troppo tossico per consentirlo:

“L’altro giorno un amico mi ha detto ‘mi piacerebbe che gli sviluppatori fossero più schietti riguardo lo sviluppo’. Questo mio amico è rimasto sorpreso quando gli ho detto che lo siamo. Il fatto è che lo siamo solo con altre persone dell’industria. Il motivo è che la cultura gamer è così tossica che essere schietti pubblicamente è pericoloso. Basta guardare qualsiasi discussione in cui qualche idiota commenta su come sarebbe ‘facile’, aggiungere il multiplayer o cambiare motore.

Ogni volta che uno sviluppatore parla con onestà delle difficoltà in qualche ambito attiva un’ondata di persone che mettono in dubbio le sue competenze e il suo curriculum.

Ci sono ancora degli argomenti che non posso toccare in quanto una volta con la mia schiettezza ho dato vita a stupidi titoli sui siti che hanno portato incomprensioni e molestie varie. Tutto quello che vorreste sapere sullo sviluppo dei giochi sarebbe disponibile se non fosse per la tossicità della community che circonda i videogiochi. Amiamo parlare dello sviluppo, delle sfide che affrontiamo, dei problemi che risolviamo, delle scorciatoie che sfruttiamo ma non ne vale quasi mai la pena.

Una settimana fa ho tenuto un incontro pubblico in una stanza piena di ragazzini di tutte le età e alla fine uno di loro ha deciso di parlare di diverse cose e, non vi prendo in giro, questo giovane di 13 o 16 anni ha iniziato a parlare negativamente degli sviluppatori a causa delle cose dette da uno YouTuber. Parlava di punti come ‘engine pessimi’, ‘sviluppatori avidi’ e qualsiasi altra cosa possibile. Ero atterrito. Ho fatto del mio meglio per spiegare che tutte le cose per cui le persone danno di matto sono normali e hanno delle giustificazioni. Spero di aver fatto arrivare qualcosa ma mi aspetto che sia tornato a consumare cultura tossica attraverso le personalità di YouTube e che un giorno probabilmente infastidisca e molesti uno sviluppatore per una cosa insensata.

Essere critici e spiegare cosa non vi piace è giusto. Lamentarsi continuamente, rivolgere appelli e sfidare gli sviluppatori o semplicemente sparlare e dire ca**ate no.”