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The Evil Within – Trailer ‘Il Mondo del Male’

Bethesda ha pubblicato un nuovo trailer di The Evil Within chiamato Il Mondo del Male

di: Luca Saati

Bethesda ha pubblicato il trailer ‘Il Mondo del Male’ di The Evil Within, il nuovo survival horror ideato dalla mente di Shinji Mikami. Per l’occasione è stato anche pubblicato un nuovo post sulle pagine del BethBlog che vi riportiamo dopo il video in calce. 

Prepararsi all’imprevisto in The Evil Within

C’è un momento, all’inizio di The Evil Within, in cui il detective di Krimson City, Sebastian Castellanos, capisce che c’è molto altro al di là del cruento omicidio di massa su cui sta indagando. Le fondamenta della clinica psichiatrica dove sta svolgendo le indagini tremano violentemente e, mentre cerca di uscire dall’ospedale, scopre che l’ambiente circostante è cambiato irrevocabilmente: nel suolo si sono aperti enormi crepacci che ingoiano i grattacieli del quartiere.

Sta accadendo davvero? Oppure è solo una visione distorta, un incubo? Passerete il resto del vostro viaggio cercando di rispondere a queste domande, entrando sempre più a fondo nel mistero del gioco e lottando senza tregua per la vostra sopravvivenza in un mondo pericoloso e mutevole. E quando pensate di sapere dove siete o dove state andando, il mondo si trasforma e vi mette di fronte a pericoli inaspettati, siano essi una specie di arena all’aperto o una sfida contro nuovi e brutali avversari… o entrambe le cose. Il gioco sembra divertirsi a farvi fare mille supposizioni.

Il pericolo arriva da lontano

Un esempio interessante di come The Evil Within sappia tenervi sulle spine lo troviamo a metà campagna. Dopo uno scatto tra corridoi appena illuminati e stanze dimesse, evitando un boss particolarmente malvagio alla fine di un livello, vi ritrovate improvvisamente in un dedalo di rovine illuminate dal sole. Ponti improvvisati e scale di pietra conducono a porte chiuse e sporgenze da cui vi attaccano i pericolosi spiritati, forse i nemici più diffusi nel mondo di gioco.

FranSniper
Puntare nemici distanti con il fucile di precisione richiede tempo e pazienza, due cose che non sempre si hanno quando si è sotto assedio. Tuttavia, i suoi colpi sono molto potenti.

Mentre vi spostate tra stanze prive di soffitto e dopo molteplici scontri, vi troverete di fronte a una nuova sfida: in lontananza, la nuova minaccia si manifesta impersonata da cecchini nemici. Se vi individuano in campo aperto, sarete tempestati di letali dardi. Fortunatamente, nei paraggi troverete un fucile di precisione tutto per voi. Ma trovare il giusto tempismo per uscire dalla copertura e provare a colpire i nemici lontani e, nel contempo, cercare di non farsi trafiggere da una pioggia di frecce non è così semplice come sembra. Unire furtività, coperture e azione è una componente frequente di The Evil Within. Non sopravvivrete a lungo se non variate il vostro approccio al combattimento, e questo è uno di quei casi in cui pazienza e metodo pagano più di una strategia aggressiva.

Raramente la fretta porta a qualcosa in un gioco che riserva così tante sorprese e colpi di scena. Sprecare troppe munizioni in un combattimento può lasciarvi impreparati e pericolosamente vulnerabili a quello che accadrà dopo. Un avvertimento per gli inesperti: in questo particolare caso con i cecchini nemici, assicurarsi che ogni colpo di fucile vada a segno significa non sprecare munizioni per le minacce che vi aspettano dopo. Ne avrete bisogno.

Lottare o scappare: questo è il problema

È bene sapere che non tutti i combattimenti possono essere vinti. Nessuno vi darà del codardo se scappate per evitare lo scontro. In alcune aree, nascondersi sotto un letto o dentro un armadio può aiutarvi a riprendere fiato e studiare il nemico. Se disponete di poche munizioni o siringhe, infilarsi in un mobile può aiutare a seminare qualche nemico. Per scoprire se così è stato, avete a disposizione il rilevatore (al livello di difficoltà Inesperto viene attivato automaticamente, invece al livello di difficoltà Sopravvivenza dovete attivarlo manualmente).

FranSneakV3
Affrontare una situazione ad armi spiegate è una pessima idea. Nascondetevi, analizzate il contesto e poi agite.

Se una creatura è nelle vicinanze, sullo schermo compare un’icona a forma di occhio che indica la presenza di uno spiritato. Se la creatura non vi ha rilevato, l’occhio continua a scansionare la zona. In caso contrario, l’occhio si apre. È in quel momento che dovete decidere se lottare o scappare. Nascondersi in un anfratto o allungare la distanza tra voi e il nemico e mettersi al riparo spesso vi riporterà a uno stato di non individuazione. Mantenere i nervi saldi non è semplice. Il panico è comprensibile, soprattutto quando si hanno pochi proiettili nell’inventario. Ma con un po’ di sangue freddo avrete la possibilità di ingaggiare nuovamente un nemico ignaro della vostra presenza e ucciderlo furtivamente. In questo modo, non consumerete un solo proiettile.

In certi casi Sebastian è costretto a fuggire per sopravvivere. Essere inseguiti da un maniaco che corre come un pazzo tra corridoi tetri e tortuosi o in spazi angusti è il modo perfetto per far schizzare la pressione sanguigna alle stelle, ma alcune delle creature più potenti di The Evil Within non possono essere sconfitte con metodi convenzionali… o non possono essere sconfitte affatto. In genere, in tali situazioni è il momento di mettere alla prova il vostro scatto. La distanza e la velocità dello scatto dipendono dall’energia, un’abilità che può essere migliorata nell’hub del gioco grazie al gel verde recuperato nel corso dell’avventura.

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Calma e sangue freddo vi permettono di superare questo labirinto da incubo disseminato di trappole ed evitare di essere distrutti da un muro di mine che prima non avevate notato.

Bisogna comunque fare attenzione: fuggire alla cieca per seminare un nemico apparentemente invulnerabile senza prestare attenzione alla costante pericolosità dell’ambiente circostante non sempre è una strategia vincente. Alcune fughe sono più lineari di altre, ma non tutte sono uguali. In certi momenti, Sebastian può farcela semplicemente scattando lontano dal nemico e schivando alcuni ostacoli. In altre situazioni, come ad esempio durante l’incontro con il temibile Custode, dovrete non solo schivare gli attacchi, ma anche stare attenti alle trappole che il nemico semina dietro di sé. Finire in uno dei suoi marchingegni non solo vi causerà danni, ma dovrete liberarvi dalla trappola manualmente (usando le levette) mentre il custode prova ad abbattersi su di voi. Una situazione decisamente scomoda. Disarmare o distruggere tali trappole in modo rapido ed efficace richiede una mira ferma e precisa, ma ne vale la pena. I vostri nervi ringrazieranno.

Il complicato mondo delle trappole

Nonostante il combattimento sia una costante di gran parte dell’avventura, vi sono anche sfide di altro tipo. Non tutte le minacce si manifestano sotto forma di scontri contro orde di spiritati. Alcuni ostacoli sono più sottili e insidiosi. L’incontro con il Custode vi tiene sulle spine con la complicità delle sue trappole, ma ci sono anche battaglie che vi costringono a esplorare rapidamente zone irte di pericolosi congegni entro un determinato limite di tempo.

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Il Custode ricompare e dissemina il pavimento di trappole ogni volta che lo incontrate. Siate più furbi di lui restando lontani dalle sue mine.

In un’area particolarmente ostica, siete inseguiti da un nemico mutevole che appare e scompare, capace di superare recinzioni di filo spinato e porte in un labirinto da cui è impossibile uscire senza prima trovare un passaggio libero. Con i nervi a fior di pelle, c’è anche la possibilità che veniate uccisi sul colpo da trappole esplosive applicate alle pareti, vicoli ciechi e altri ostacoli letali che si pongono tra voi e l’uscita. La tensione di tenere continuamente sotto controllo l’inseguitore potrebbe portarvi a non avere il tempo di aggirare o disarmare una mina nascosta. Perciò dovrete decidere su due piedi come affrontare una minaccia dopo l’altra. Si tratta di una situazione frenetica che si discosta molto dalle sfide affrontate fino a quel momento, senza però risultare meno insidiosa.

Tuttavia, le trappole non sempre sono un nemico. Nonostante la minaccia che rappresentano in determinati scenari, possono essere spesso usate a vostro vantaggio. Disarmarle vi farà recuperare parti impiegabili per la creazione di dardi per la balestra Agonia. Prelevare le parti durante un combattimento richiede di essere molto rapidi mentre schivate gli attacchi, e vi permette di avere sempre a disposizione dei dardi nel momento in cui esaurite i proiettili. E in alcuni scenari meno frenetici, attirare uno spiritato assetato di sangue verso una trappola per orsi vi darà enormi soddisfazioni. O, ancora meglio, farvi inseguire da un gruppo di mostruose creature attraverso un corridoio dotato di trappola con acido significa disfarsi di nemici multipli in un colpo solo senza sacrificare neanche un proiettile.

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Rumori forti come un’esplosione o l’uso di un’arma da fuoco attireranno gli spiritati verso la vostra posizione. Disarmare le trappole è un’azione silenziosa e vi consente di recuperare parti per la creazione di dardi per la balestra Agonia.

Tenete sempre d’occhio l’ambiente circostante e l’inventario per trovare il modo di gestire il combattimento. Quando una situazione sembra impossibile, un uso intelligente delle risorse a vostra disposizione può farvi uscire vincitori.

Affrontare i quindici capitoli di The Evil Within è una lotta molto, molto dura. Ma se riuscirete a sopravvivere avrete accesso alla modalità “Nuova partita +”, con nuove armi e nuovi potenziamenti nonché la possibilità di mettervi alla prova con due livelli di difficoltà il cui nome è tutto un programma: “Incubo” e “Akumu” (la parola giapponese per “incubo”, celebre negli studi di Bethesda e Tango per essere quasi impossibile). Quale anima coraggiosa riuscirà a vantarsi di aver compiuto una tale impresa?

Con elementi mutevoli e selvaggi che vi fanno saltare i nervi e il terrore costante di non sapere cosa vi aspetta dietro l’angolo, è meglio essere pronti a tutto.