Peter Moore di EA ha dichiarato di non essere preoccupato di vendere meno di Call of Duty, con l’arrivo di Battlefield 3 l’intento è quello di togliere quote di mercato allo shooter Activision fino ad arrivare nel lungo periodo a superare il rivale a livello commerciale. Secondo il dirigente “non è importante essere al secondo posto. Si tratta di guadagnare quote di mercato. E’ una strategia a lungo termine in quello che si ritiene un segmento di mercato (gli sparatutto) che negli ultimi anni ha fruttato diversi miliardi di dollari di entrate nel settore”.

Call of Duty parte da un dominio impossibile da cambiare in un solo anno ma nel tempo tutto può succedere. Moore ritiene che “se si guarda all’anno scorso, potremmo sostenere che Call of Duty ha preso forse il 90 per cento della quota di mercato, quest’anno le vendite potrebbero abbassarsi fino al 70 per cento“.

Dunque questo 2011 verrà ricordato come l’inizio della lunga e impervia rincorsa alla leadership nel settore degli sparatutto in prima persona. La strada non è del tutto nuova per Electronic Arts che si è trovata a rincorrere già in passato. Moore ha paragonato lo scontro Battlefield-Call of Duty con il successo ottenuto da FIFA e al suo sorpasso al più blasonato Pro Evolution Soccer.

Col tempo sapremo se la strategia sarà soddisfacente. Non bisogna dimenticare che EA ha molte frecce al proprio arco: Battlefield, Medal of Honor e Crysis. Cosa ne pensate?