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Dying Light The Beast: giusto non avere finali multipli per avere controllo sul canone, per Techland

di: Luca Saati

Con Dying Light: The Beast, Techland cambierà radicalmente approccio rispetto al precedente capitolo. Come già dichiarato in passato, stavolta non ci sarà spazio per le scelte multiple, e secondo il franchise director Tymon Smektała, è una decisione giusta e coerente con il futuro della serie.

Intervistato da GamesRadar+, Smektała ha spiegato che il nuovo spin-off seguirà una narrazione lineare, contrariamente a quanto fatto in Dying Light 2, dove le decisioni del giocatore potevano influenzare pesantemente trama e finali.

“Credo che una narrazione lineare ci permetta di avere maggiore controllo sul canone e su come vogliamo guidare il futuro del franchise.”

Secondo Smektała, offrire ai giocatori un sistema di scelte morali e poi canonizzare una sola linea narrativa in un seguito significa tradire l’esperienza vissuta da metà dell’utenza.

“Se dici ai giocatori che il gioco offre scelte importanti, allora ogni scelta dovrebbe essere considerata canonica per quel singolo giocatore. Non puoi imporre un canone ufficiale se prima hai dato libertà di decidere”.

Il director cita anche indirettamente il “dilemma di Gears 5”, dove la presenza di due finali differenti è stata poi smentita da un solo canone narrativo nel sequel, rendendo le decisioni precedenti irrilevanti.

Guardando al futuro, Smektała sottolinea come Techland voglia costruire una narrazione coerente e solida per i prossimi giochi della serie:

“Abbiamo grandi piani per il futuro di Dying Light, quindi vogliamo assicurarci che la direzione narrativa sia chiara e controllata fin da subito”.