
Dragon Age: The Veilguard, tra sviluppo travagliato e un futuro dubbioso per Bioware
di: Luca SaatiUn report dal solito Jason Schreier di Bloomberg ha approfondito le cause del fallimento di Dragon Age: The Veilguard. Sono molteplici i motivi dietro al fallimento: strategie di marketing errate, un passaparola poco entusiasmante, e soprattutto un ciclo di sviluppo disastroso, segnato da cambi di direzione radicali. Originariamente pensato come gioco single-player, il progetto è stato convertito in un live service multiplayer nel 2017, per poi tornare – troppo tardi – alle radici narrative classiche della serie. Il continuo rimescolamento ha confuso il team e fatto esplodere il budget, generando aspettative di vendita forse irrealistiche da parte di EA.
Il progetto è passato di mano più volte, tra abbandoni eccellenti (Mike Laidlaw e Casey Hudson), licenziamenti, e uno scontro tra le due “anime” dello studio: il team Mass Effect, più gerarchico e rigido, e quello Dragon Age, caotico ma creativo. Alla fine, proprio i direttori di Mass Effect sono intervenuti per correggere la rotta, riscrivendo sezioni chiave del gioco, inclusa una nuova sequenza finale. Ma la loro ingerenza ha esacerbato le tensioni interne, mentre il tempo stringeva.
Anche la pandemia, lo sciopero degli attori e i limiti imposti dal gameplay online (eredità della fase multiplayer) hanno impedito agli sviluppatori di inserire scelte narrative significative, elemento distintivo del DNA BioWare. Il risultato finale, pubblicato uscito a fine Ottobre 2024, ha deluso una parte importante dei fan storici, nonostante qualche novità interessante sul fronte del combattimento.
A gennaio 2025, EA ha annunciato che The Veilguard aveva raggiunto solo 1,5 milioni di giocatori, il 50% in meno rispetto agli obiettivi fissati. Una performance che, sommata a quella deludente di EA Sports FC 2025, ha costretto l’azienda a rivedere al ribasso le previsioni di vendita annuali. Il titolo EA è crollato in borsa del 18% e, pochi giorni dopo, è arrivata la scure: licenziamenti a Edmonton e riassegnazioni di personale, segnando un drammatico ridimensionamento per uno degli studi più iconici del settore.
Dopo tre fallimenti consecutivi (Mass Effect: Andromeda, Anthem e The Veilguard), il futuro di BioWare appare incerto. Attualmente, un piccolo gruppo di dipendenti sta lavorando al prossimo Mass Effect, mentre la sede di Edmonton è stata declassata da ufficio BioWare a hub EA generico. Anche se BioWare rappresenta solo una piccola parte del fatturato EA – dominato da sportivi e sparatutto – alcuni analisti ritengono che mantenere in vita lo studio possa avere ancora senso, visto il successo di recenti RPG single-player come Elden Ring e Baldur’s Gate 3.
Ma il tempo stringe. Come ha dichiarato l’analista Doug Creutz:
“Non mi sorprenderebbe se EA chiudesse BioWare domani. È passato oltre un decennio dall’ultimo vero successo dello studio.”
NEW: What went wrong with Dragon Age: The Veilguard? Why was the writing so tonally inconsistent? Why did it feel so shallow? Why were there so few choices?Really, after ten years of turbulence, it was a miracle that anything came out at all. This is the story: www.bloomberg.com/news/article…
— Jason Schreier (@jasonschreier.bsky.social) 2025-06-11T13:32:03.324Z