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Destiny, il compositore Martin O’Donnell definisce pessimo l’accordo tra Bungie e Activision

di: Luca Saati

Che Destiny non fosse nato sotto una buona stella lo si era intuito da diversi indizi che hanno culminato con la separazione tra Bungie e Activision con la software house che ha mantenuto la proprietà intellettuale della serie shooter in prima persona.

In una recente intervista con HiddenXperia, Martin O’Donnell, storico compositore di Bungie che ha lavorato sia sulla serie Halo che sul primo Destiny, ha definito pessimo il matrimonio tra Bungie e Activision sin dall’inizio.

O’Donnell, che all’epoca era anche membro del consiglio di amministrazione di Bungie, rivela che la software house era al corrente dei rischi di un accordo con Activision:

“L’accordo ha finito per essere negativo come ci aspettavamo. Molti che non lavorano più in Bungie ti direbbero la stessa cosa, pessimo… fin dall’inizio.”

O’Donnell ha anche spiegato che dopo aver ceduto l’IP di Halo a Microsoft, in Bungie c’erano segni di insofferenza nei confronti del colosso di Redmond. Microsoft voleva pubblicare Destiny, a patto però di mantenere i diritti di sfruttamento del marchio. Per questo motivo Bungie decise di separarsi, così da poter controllare autonomamente le proprie IP. Per questo motivo l’accordo tra Bungie e Activision si è rivelato sin dal principio senza senso:

“Activision non aveva nessun controllo su Destiny e l’unico modo per evitare che potesse in qualche modo avere potere era quello di votare nella stessa direzione , l’azienda però non era unita… ed era assurdo no? Avevamo lottato per avere una IP tutta nostra e alcuni dirigenti volevano venderla ad Activision. Poi sono stati licenziato, nel 2014.”

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