
Crollano le azioni di Nintendo e Sony: la Borsa giapponese affonda dopo i nuovi dazi di Trump
di: Luca SaatiLa Borsa giapponese ha subito una brusca battuta d’arresto all’inizio della settimana, in seguito al caos economico generato dai nuovi dazi doganali imposti dal presidente statunitense Donald Trump. Il settore dei videogiochi è stato tra i più colpiti: Nintendo ha registrato un crollo del 7,85%, mentre Sony ha chiuso la giornata con un calo ancora più marcato del 10,04%. Anche Capcom e Square Enix non sono uscite indenni dalla tempesta, chiudendo rispettivamente con ribassi del 6,61% e del 5,62%.
All’origine del tonfo in Borsa c’è il piano tariffario annunciato dagli Stati Uniti, che prevede una tassa del 24% su una vasta gamma di beni esportati dal Giappone, comprese le console da gioco. Una misura che rischia di destabilizzare non solo il mercato giapponese, ma l’intera filiera globale dell’elettronica di consumo.
Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato di voler avviare negoziati con Washington per cercare di contenere i danni, pur sottolineando che servirà tempo per costruire una proposta solida. “Quando negozieremo con gli Stati Uniti, vogliamo presentare un pacchetto completo. Ci vorrà del tempo, ma vogliamo renderlo un successo,” ha spiegato ai giornalisti nel corso del weekend.
In questo clima di incertezza, Nintendo ha deciso di rimandare i preordini della sua nuova console, la Nintendo Switch 2, negli Stati Uniti. L’azienda ha affermato di voler valutare attentamente le condizioni di mercato prima di procedere. Un’indagine del Financial Times aveva già indicato come Nintendo stesse trasferendo parte della produzione dalla Cina verso Vietnam e Cambogia, per mitigare i rischi legati alla guerra commerciale. Tuttavia, i nuovi dazi annunciati da Trump colpiscono anche questi Paesi, imponendo una tassa del 46% sui prodotti provenienti dal Vietnam e del 49% su quelli dalla Cambogia.