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Corte di Giustizia dell’Unione Europea: sì al diritto di rivendere i software digitali

Una sentenza della Corte di Giustizia europea desinata a creare scalpore: i giocatori hanno diritto di rivendere i giochi acquistati in DD

di: Antonio "Difio" Di Finizio

Tutto il mondo si sta spostando sempre più in un’era completamente digitale: transazioni, acquisti e così via già caratterizzano alcuni aspetti della nostra vita “online”. Anche l’industria videoludica ha intrapreso questo cammino nell’attuale generazione di console. Già molti, infatti, sono i titoli acquistabili attraverso gli store virtuali delle nostre console e dei PC. A frenare questo progressivo passaggio, tuttavia, si presentano non pochi problemi: uno su tutti, specialmente nei videogiocatori più incalliti, è l’impossibilità di avere i propri titoli su un supporto fisico, dato che risulterebbero memorizzati alla meglio in un hard disk o alla peggio su un server cloud in chissà quale parte del mondo. Per non parlare dei costi e dei sistemi attuali di distribuzione dei software, che creerebbero una sorta di piccoli monopoli in cui il gestore stabilisce regole, guadagni e prezzi che nella quasi totalità dei casi andrebbero a sfavore del consumatore. Ma a parte tutto questo, che meriterebbe una discussione ben più approfondita, un vero grande ostacolo è l’impossibilità di poter rivendere il nostro acquisto ad un altro utente.

Il mercato dell’usato, specialmente in ambito videoludico, è infatti un’importante fonte di (ri)distribuzione dei prodotti con vantaggi che ricadono direttamente il giocatore, permettendogli così di poter acquistare giochi a prezzi nettamente inferiori al nuovo senza avere nulla in meno. I vari publisher hanno capito questo meccanismo, inventandosi i pass online come metodo sia per frenare sia per guadagnare sul mercato dell’usato. L’avvento della distribuzione via digital delivery, però, costituirebbe il totale annientamento del mercato dell’usato poichè impedirebbe definitvamente la possibilità di rivendere il software comprato, online pass o no.

Questo timore è stato scongiurato da una sentenza, quasi epocale, della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Oggi infatti l’organismo di giustizia superiore dell’UE ha decretato che chiunque acquisti un software in formato digitale ha tutto il diritto di poterlo rivendere ad altri senza che ci possa essere opposizione da parte dell’autore del software stesso. E’ stato anche chiarito che tutto questo è indipendente dall’EULA sottoscritto dall’utente in fase di acquisto. In sostanza, anche se noi comprando un gioco firmiamo delle condizioni con il publisher che impediscono la rivendita del prodotto, queste norme risulterebbero non valide agli occhi dell’UE.

Una bella notiiza, una volta tanto, per noi giocatori che ci vediamo riconosciuto un diritto fondamentale quale la vendita dei nostri giochi acquistati, resta da vedere quali saranno le reazioni delle software house a questa sentenza, che le costringerà ad escogitare metodi tali da rendere possibile la vendita dei software digitali tra gli utenti. Voi che pensate? Vedete possibile tale prospettiva?