Nintendo ha annunciato i risultati finanziari del trimestre che va da Aprile a Giugno 2024 registrando un calo significativo delle vendite e degli utili netti. L’editore ha registrato un calo in tutti i segmenti, attribuito al fatto che il primo trimestre del 2025 è stato relativamente tranquillo in termini di uscite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, che ha visto il lancio di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom.

Le vendite delle piattaforme Nintendo, comprese le console, i giochi e gli accessori, sono diminuite del 46,4% a 229 miliardi di yen (1,5 miliardi di dollari). Anche le vendite dei dispositivi mobili e delle proprietà intellettuali sono diminuite del 53,8%, scendendo a 14,7 miliardi di yen (98,6 milioni di dollari).

Nintendo attribuisce questa diminuzione al fatto che nel primo trimestre dell’anno fiscale precedente c’erano dei titoli di successo come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom e The Super Mario Bros Movie. Inoltre, l’azienda sottolinea che Switch è all’ottavo anno dal lancio e non ci sono stati “fattori speciali” durante questo periodo.

Le vendite della famiglia Switch sono diminuite del 46,3% rispetto all’anno precedente, con il modello OLED che ha venduto di più, ma con un calo del 56,1% rispetto al primo trimestre del 2024. Il modello standard ha venduto 530.000 unità (-18,4%) e lo Switch Lite 330.000 unità (-23,3%) nei tre mesi conclusi a giugno 2025.

Le vendite software calano del 41,3% rispetto all’anno precedente, con 30,64 milioni di unità vendute rispetto ai 52,21 milioni di unità dello scorso anno. Paper Mario: The Thousand Year Door e Luigi’s Mansion 2 HD sono stati i giochi di maggior successo, con rispettivamente 1,76 milioni e 1,19 milioni di unità vendute. Le vendite digitali hanno rappresentato più della metà delle vendite totali di software, ma sono diminuite del 32,6% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le vendite di software solo download e le entrate di Nintendo Switch Online sono rimaste stabili durante questo periodo. Nintendo ha anche rilevato che il 74,2% delle vendite è avvenuto all’estero, con il 44,8% nelle Americhe, il 25,8% in Giappone e il 21,3% in Europa.