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AESVI commenta la sentenza Nintendo vs. PC Box

AESVI accoglie con soddisfazione la sentenza emessa dal tribunale di Milano

di: Luca Saati

AESVI, l’Associazione di categoria che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, accoglie con soddisfazione la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Milano nei confronti di un importatore e rivenditore locale (PCBOX s.r.l.) di dispositivi che eludono le misure tecnologiche di protezione integrate nei sistemi Nintendo, violando i relativi diritti d’autore.

La sentenza giunge al termine di un lungo iter giudiziario che ha visto il Tribunale di Milano chiedere un parere alla Corte di Giustizia dell’Unione europea in merito a due questioni inerenti l’interpretazione delle disposizioni della legge europea sul diritto d’autore, che consentono ai titolari legittimi di implementare misure di protezione al fine di tutelarsi appunto da episodi di pirateria.

Il provvedimento emesso in materia dal Tribunale di Milano rappresenta la prima applicazione da parte di uno Stato membro delle norme di orientamento della Corte di giustizia dell’Unione europea, andando ad allinearsi con una serie di precedenti giuridici stabiliti da tribunali nazionali di alcuni Stati membri come Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito.

Inoltre la sentenza si rivela del tutto in linea rispetto a svariate sentenze emesse dalla sezione penale della Corte di Cassazione italiana a carico di rivenditori di dispositivi illegali creati per eludere tali misure di sicurezza anti-pirateria, così come a una recente sentenza della Corte di Appello di Firenze, che ha riconfermato una sentenza penale di primo grado a carico dei proprietari di PC Box.

AESVI esprime quindi il proprio apprezzamento per la sentenza emessa dal Tribunale di Milano. L’importazione e la vendita di dispositivi atti a eludere le misure di protezione tecnologica delle console sono un atto illecito e arrecano un enorme danno all’industria videoludica. La lotta a questo fenomeno è indispensabile al fine di favorire la legalità nel settore dei videogiochi.