Orbit Orbit
di: Andrea CamprianiIl 31/10/2025 di mattina presto col tutto esaurito all’Auditorium San Francesco in Lucca, Caparezza presenta alla stampa e pubblico presente ai firmacopie tra cui il sottoscritto la sua ultima fatica Orbit Orbit. Penserete che trattandosi di disco abbia sbagliato spazio, categoria e invece…
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Io sono il viaggio
“…sono il bagaglio, sono il distacco, sono il traguardo…” Questo è parte dell’inciso del primo singolo dei 14 brani di Orbit Orbit che esce appunto il 31 ottobre 2025 per BMG, ma ciò su cui ci si concentra è l’omonima graphic novel pubblicata da Sergio Bonelli editore, il cui padiglione è imploso,volato via.
Un po’ come il van di cui sopra che da una data del tour di Caparezza, all’improvviso diventa la sua astronave per un viaggio interstellare in compagnia di alleati quale la magmarana contro il temibile Darktar (ispirato al Darkseid DC).
Come la musica elettronica
“… vecchio… e mi godo il tempo che mi resta, come sempre fuori dalla ressa…” In Orbit Orbit Caparezza è un cosmonauta dunque, in un viaggio spaziale, fantastico nel vero senso della parola che rappresenta non solo scoperta, avventura, ma appunto allontanamento ciò che è terreno.
Orbit Orbit si può considerare un concept nel concept (album) dunque, seguendo le 14 tracce con una cover in senso stretto,ma in generale featuring d’eccezione da scoprire attraverso i credits delle canzoni.
Caparezza introspetta e prospetta come non mai sempre più indebolito ma paradossalmente sempre più forte per le consapevolezze acquisite.
Pathosfera per-lificat
Orbit Orbit è un racconto da leggersi tutto d’un fiato, manco a dirlo con la sua colonna sonora ad hoc che, per stessa ammissione di Michele Salvemini, è stato per assurdo un pretesto per il ritorno al suo primo dichiarato amore: il fumetto. Amore corrisposto: l’albo (ndr 240 pagine in edizione brossurata a 15 €uri cad.) è estremamente curato da un team di grandi professionisti tra cui il lucchese Simone Bianchi, coordinati appunto da Caparezza che sceneggia il tutto, partendo dopo quei gioielli concept album di Prisoner 709 ed Exuvia, da una sordità che ormai a causa di acufeni degenerati in ipoacusia, lo ha estremamente provato, ma non si direbbe affatto ascoltandolo e leggendolo.
Orbit Orbit sfrutta l’immaginario sci-fi fantastico proveniente dal fumetto, dal grande, piccolo schermo soprattutto nei 70ies in cui il nostro è nato, su tutto per sua stessa ammissione tra i capolavori di Sensei Leiji Matsumoto, Bonvi, Moebius, Marvel, DC… per non parlare di gruppi di culto assoluto che hanno fatto storia anche per le loro messe in scena quali Kraftwerk, Rockets… ribadendo sempre il concetto che invecchiare, malconcio, è stata paradossalmente una liberazione. Caparezza non ha, da tempo aggiungo io a nome di tanti musicisti appassionati anzitutto che lo stimano e seguono da tempo, più niente da dimostrare. Quel che ci mostra però è estasiante, con tanto di easter eggs, bonus… dai, consigliatissimi entrambi i media. A comicbook saved my life.
“…ora la ragione è il mio rottweiler da guardia…”