Comic Recensione

Macerie Prime – La solitudine dei numeri Uno

di: Simone "PulpGuy88" Bravi

Ne è passato di tempo da quando un giovane aspirante fumettista della periferia di Roma se ne andava in giro con la zaino pieno di copie del suo primo libro, esordio totale nella scena fumettistica italiana. Pubblicato autonomamente, in maniera indipendente, senza il patrocinio di una casa editrice che potesse lanciarlo e farlo conoscere al grande pubblico. Fino a quel momento, quel ragazzo di Rebibbia, aveva tirato a campare traducendo in italiano i documentari sulla migrazione degli Gnu e sulle battute di caccia dei Licaoni. Ma era evidente che non sarebbe stato quello il suo pane quotidiano, manco p’er cazzo…Come si dice a Roma.

Zerocalcare torna in libreria con quello che, a tutti gli effetti, è il suo sesto libro (escludendo le due raccolte del blog e la riedizione del suo volume d’esordio, La profezia dell’Armadillo, che sta per godere addirittura di una trasposizione cinematografica). Un libro ambizioso, come il titolo che porta: Macerie Prime. E’ la prima storia “corale” di Michele Rech, che decide di distaccarsi momentaneamente dalle vicissitudini quotidiane del suo alter ego di carta per concentrarsi maggiormente sulle dinamiche quotidiane della sua cerchia di amici. Ritroviamo quindi Secco, Cinghiale, Sarah, l’inseparabile amico Armadillo (coscienza del protagonista a mo’ di grillo parlante) e tutti gli altri. Fin dalle prime pagine ci si può rendere conto di come questo sia un libro di rottura, differente dalle altre pubblicazioni dell’autore. Quella di Macerie Prime, più che una storia, è una riflessione. Una riflessione sulla condizione di vita che i trentenni di oggi devono affrontare e con la quale, inevitabilmente, si trovano a fare i conti, al netto di tutti i sogni che avevano quando erano degli adolescenti. Ambizioni, desideri, progetti, castelli in aria…Una montagna di “avrei voluto” che si sgretola davanti a una realtà che ti sgomma a due centimetri di distanza, inzaccherandoti di fango e facendoti il dito medio dal finestrino perchè camminavi troppo vicino al ciglio della strada.

Vedere che la vita delle persone a cui sei legato da sempre, non le ripaga degli sforzi che gli hai visto fare per anni e anni è un’esperienza che ti segna, soprattutto se tu, in quella cerchia di ragazzi, sei l’unico che ce l’ha fatta e che quando va a dormire la notte c’ha qualche preoccupazione in meno sul futuro, per quanto accolli e spade di Damocle siano sempre in perenne agguato. Perchè i tuoi libri hanno venduto centinaia di migliaia di copie e ti hanno permesso di comprare una casa più grande, una macchina nuova, un televisore di ultima generazione e perchè hai milioni di fan che ti seguono e ti vogliono bene (e pure qualche cagacazzi che ti fa salire il veleno ogni tanto, ma quello fa parte della giostra). Alla fine finisci per sentirti quasi inadatto, fuoriposto, un estraneo. Cominci a guardare i problemi degli altri con un distacco che pensavi non ti appartenesse e invece eccolo lì, a trafiggerti la gola e bloccarti il respiro. Non puoi farci niente, non puoi sobbarcarti le ingiustizie del mondo, nemmeno se quelle ingiustizie stanno rovinando le vite delle persone a cui vuoi bene.

Zerocalcare si riporta con i piedi per terra con una maturità che a tratti lascia spiazzati. Perchè al di là delle risate, che comunque Macerie Prime regala dall’inizio alla fine, ci sono momenti in cui, leggendo quelle pagine, ognuno di noi si ritrova a pensare a quello che voleva dalla vita e a quello che la vita a deciso di concedergli fino a questo momento. Alcuni si guarderanno intorno e vedranno tutto quello che hanno sempre sognato. Altri vedranno solo macerie e dovranno rimboccarsi le mani, ficcare le mani in mezzo a quel disastro e salvare ciò che di utile potrebbe esserci per il futuro. Che è un attimo a creare dei mostri che potrebbero spazzare via tutto quello che rimane. Mostri capaci di nutrirsi della nostra rabbia, della nostra delusione, della nostra invidia verso gli altri. Tutti sentimenti umani, comuni alla stragrande maggioranza delle persone, ma che potrebbero fare più danni di un terremoto.

Ed è questo il tema portante della storia che inframezza le vignette principali del libro. Una landa desolata in cui una versione post-apocalittica dei nostri “eroi” cerca di sopravvivere, mentre i mostri di cui sopra infestano e minacciano la loro esistenza, mentre un male ancora più grande sta per risvegliarsi.

Un libro di rottura, dicevamo, in cui Zero si mette in discussione e ci mostra il lato meno divertente dell’essere il fumettista italiano del momento. Il lato che fino a quel momento era rimasto maggiormente in ombra, perchè parlarne non è facile. Nel finale Calcare, cercando di stemperare con la solita ironia, fa salire il groppo in gola al lettore con una sequenza che non può non fare effetto a chi lo segue da tanti anni e che, sicuramente, non si aspettava un epilogo del genere. Epilogo che, tuttavia, non arriverà una volta sfogliata l’ultima pagina di Macerie Prime. A Maggio, infatti, uscirà un secondo volume che farà da seguito diretto alle storie dei protagonisti. Anche nel nuovo libro, infatti, saranno passati sei mesi dagli avvenimenti visti in questo e le vite dei protagonisti saranno ulteriormente cambiate.

Noi non possiamo che rimandare il giudizio generale sull’opera al giorno in cui avremo tra le mani la sua naturale conclusione. Per il momento ci guardiamo intorno e, cercando tra le macerie della nostra vita, cercheremo un motivo per andare avanti. Che i fumetti, i videogiochi, i film e le serie TV possono toglierti i pensieri dalla testa per qualche ora. Ma poi i mostri tornano a bussare alla tua porta…E la tentazione di aprire senza guardare prima dallo spioncino è tanta.

Pagine: 187

Testi, disegni e copertina: Zerocalcare

Casa editrice: BAO Publishing