Awarè
di: Sakura CantiniNon mi dispiacerebbe affatto risvegliarmi con una coda lunga e folta e due simpatiche orecchie dalla forma più assurda tra i capelli. Si, in effetti è una fantasia un po’ strampalata, ma sono riuscita ad immaginarla grazie ad Awarè: un fumetto italiano, fresco di stampa scritto da Alessandro Atzei e Manuele Morlacco ed illustrato da Lidia Bolognini.
Coda da gatto, orecchie da elefante, zampe di gallina…
La storia è ambientata a Mokmok, un luogo immaginario dove gli abitanti hanno caratteristiche fisiche zoomorfe e, in gran parte, sono privi di bocca. Questo dettaglio è significativo perché le parole, in passato, hanno causato terribili discriminazioni e persecuzioni, portando la popolazione a rinunciare alla comunicazione verbale in favore di quella scritta tramite tecnologia.
Awarè, il giovane panda rosso protagonista della storia, è malvisto agli occhi degli altri abitanti di Mokmok a causa della sua bocca, che rappresenta una rarità e una minaccia per chi teme il ritorno della comunicazione orale. Tuttavia, la sua passione per la musica lo spinge a voler condividere le sue emozioni attraverso il canto, creando connessioni che vanno oltre le barriere imposte dalla società.
Rebi, la fiorista, è una figura di grande bellezza e delicatezza. Il suo negozio è un rifugio di pace, pieno di piante rare e fiori colorati che emanano fragranze incantevoli. Rebi ha sempre usato i fiori per esprimere ciò che non poteva dire a parole, creando bouquet che parlano di amore, dolore e speranza.
Moroi, la figlia del sindaco, è una giovane brillante e coraggiosa. Nonostante il suo passato segnato dal bullismo, ha sempre cercato di migliorare la vita degli abitanti di Mokmok attraverso iniziative tecnologiche che promuovano la comprensione e l’inclusione. Tuttavia, il trauma subito ha reso difficile il suo rapporto con Rebi.
Awarè, con la sua musica e il suo spirito indomito, diventa il ponte tra queste due anime ferite. Mentre si impegna a ricucire il loro rapporto, scopre segreti nascosti nel passato di Mokmok e sfida le convinzioni radicate della sua comunità, dimostrando che la voce e la musica possono essere strumenti di guarigione e unità.
Tra un impronta e l’altra
A livello di illustrazioni, lo stile di Lidia Bolognini cattura davvero l’essenza di Mokmok in maniera magistrale. La sua arte, che ricorda molto le opere dello Studio Ghibli, trasmette una sensazione di calore e nostalgia. I tratti leggeri e morbidi delle illustrazioni, insieme ai colori vibranti ma delicati, contribuiscono a creare un mondo visivamente accattivante e immersivo. Le ambientazioni sono ricche di dettagli, dai paesaggi incantevoli agli interni accoglienti, che danno vita al mondo di Mokmok in modo vivido e realistico.
I personaggi di Awarè e degli altri abitanti di Mokmok sono disegnati con una cura particolare, ciascuno con caratteristiche uniche che li rendono immediatamente riconoscibili e memorabili. L’uso delle palette di colori specifiche per ogni scena non solo arricchisce la narrazione visiva, ma anche trasmette emozioni e atmosfere diverse, portando il lettore a immergersi completamente nella storia.
Il talento di Lidia Bolognini nel combinare i dettagli intricati con uno stile visivamente piacevole rende il fumetto di Awarè una gioia per gli occhi. Ogni pagina è un’opera d’arte a sé stante, e l’attenzione ai particolari fa sì che ogni lettura sveli nuovi elementi da scoprire e apprezzare. La fusione tra la narrazione e le illustrazioni crea un’esperienza di lettura che lascia un’impressione duratura, rendendo Awarè un fumetto indimenticabile per tutti coloro che amano perdersi in mondi fantastici.
In Awarè” i temi principali sono l’emarginazione, la diversità, la comunicazione e la resilienza. La storia esplora l’importanza della comprensione reciproca e dell’arte nel superare le barriere. Mette in luce la necessità di riconciliare il passato per costruire un futuro inclusivo. Inoltre, il fumetto sottolinea come le passioni personali, come la musica per Awarè, possano diventare strumenti di guarigione e unità.
Il fumetto per me riceve una recensione positiva, grazie alla sua abilità di affrontare temi complessi, come il rapporto con le relazioni umane, in una maniera a dir poco delicata e coinvolgente, e che può appassionare secondo me l’occhio più attento di alcuni lettori, anche se, consiglio vivamente a tutti di leggere questa colorato e divertente graphic novel e tuffarvi nel particolarissimo mondo di Awarè.