Cinema Recensione

Kinds of Kindness

di: Andy Reevieny

Vabbè, ormai siamo a giugno, finiscono le scuole, ci sono gli europei di calcio ma in generale le persone e anche l’annata cinematografica caratterizzata da picchi anche pluripremiati quali Povere Creature!,  per ora vanno in ferie, sicchè  se ne riparla a settem… cos-

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Giorgione on my mind

Eccoci, via, bisogna io mi autoimponga un minimo sindacale di disciplina diciamo. Per Giorgione non intendo il noto cocktail, bensì l’italianizzazione del greco cineasta Yorgos Lanthimos che appunto, ancora fresco del successo di premi se non anche di pubblico e critica che è stato Povere Creature!, tutti davamo per scontato non dico si fermasse e adagiasse sugli allori, ma al limite che potesse avere già in progetto un nuovo film. Al limite, eh. Il nostro invece spiazza tutti e già dal mese di marzo 2024 vengono rilasciati primi teaser e indiscrezioni su Kinds of  Kindness che esce appunto a giugno 2024.

Si tratta di un film suddiviso in 3 episodi per un totale di quasi tre ore di durata (due e quarantacinque per la precisione), con protagonisti tra cui troviamo anzitutto nuovamente Emma Stone, considerabile ormai attrice feticcio di Lanthimos dopo La Favorita e Povere Creature!, Margaret Qualley, Jesse Plemons (di cui si consiglia anche il recente Civil War di Alex Garland) e William Dafoe. Dice ma tutto qui? Manco i nomi dei personaggi che interpretano rispettivamente?

Beh, i tipini

Bei tipi, altrochè, a partire dalle splendide e ottime attrici summenzionate (Qualley figlia d’arte di mamma Andie McDowell, sempre più bella). Sulla gentilezza poi se ne potrebbe ragionare per eoni. Il punto non è non volere scrivere i nomi, quanto che ciascuno dei summenzionati protagonisti interpreti diversi ruoli nelle tre parti in cui è diviso il film. Se si vuole fare un po’ di sinossi, si consideri o meno tutto una favola, si tratta di un film ad episodi (autoconclusivi, tranquilli). Inizialmente una storia ambientata apparentemente nella upper class che ruota intorno ai personaggi di Plemons e Dafoe. A seguire altra storia in cui Plemons è un poliziotto cui torna a casa la moglie Emma Stone biologa marina superstite dopo un naufraugio, ma niente è come sembra. Conclude episodio in cui Stone e Plemons sono a lavoro per conto di D… afoe, senza spoilerare oltre.

Non ci avete capito alcunchè vero? Ne sapete ancora meno di prima? E non siete i soli, credetemi e non temete. Nel senso che con Kinds of Kindness, per l’ennesima volta con la sua idea di cinema, Lanthimos ci porta in un mondo alternativo, dovendo definirlo con una parola, probabilmente grottesco come e più del solito.

Furiosi sobbalzi

Citando sempre Bella Baxter da Povere Creature! perchè Kinds of Kindness è l’antitesi del commerciale, rigorosamente vietato ai minori a ragione per non lesinare su scene forti per cui ci vuole stomaco, anzi proprio fegato diciamo, il tutto confezionato con una messinscena forse ancora più del solito, dai tempi de Il sacrificio del cervo sacro e Doogtooth (tornando anche il collaboratore storico e connazionale di Lanthimos in scrittura Efthymis Filippou) impeccabile, di quelle che ricordano un certo regista “incapace” per citare lo Stanis di Boris, pieno di auto e citazioni cinefile che non si limitano ai Freaks, ai silenzi glaciali, ai tempi morti, agli squarci di luce e non solo, agli occhi di pesce che peraltro magari non è alimento neanche  gradito, agli sgommamenti, alle sette, alle otto, alle nove…

Kinds of Kindness non è un film per tutti, inutile girarci intorno. Tutti però dovremmo esserci per questi e pochi altri film del genere, anzitutto. Quindi andiamo in sala e supportiamo sempre più il cinema, (specie dal 9 al 13 giugno 2024 con tutti gli spettacoli a 3,50 €) perchè un giorno, speriamo più lontano possibile se non proprio mai, ci mancherà, e tanto, credetemi. Vivere di rimpianti anche per quel che si può scegliere, finchè si può, no per davvero. Quel che certo è che nel 2024 ci sono ancora visionari come Yorgos Lanthimos. Scusate se è poco.