Cinema Recensione

I Fantastici Quattro – Gli inizi

di: Andrea Campriani

Dai, pausa col cinema, figurarsi se tratto da albi a fumetti, se ne riparla a set… dopo le fer… e niente via, non c’è versi di nascondervi alcunchè, specie stavolta. Citando la serie di culto sempiterna Boris e vai col basiti©™®, in quanto F4.

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Primi pazzi

Ora, primi, avvocato… (semicit.) I Fantastici 4 – Gli inizi è il 37°(!) film del Marvel Cinematic Universe, primo del nuovo corso della già ampiamente annunziata Fase 6 dello stesso, senza contare gli inquietanti reboot precedenti per un totale di 3 film (4 col guilty pleasure 90ies di Mastro Roger Corman), con tanto di riciccio di Chris Evans (ndr un pensiero al recentemente scomparso Julian Mac Mahon già che ci siamo) dai troiai di Tim Story di inizio anni duemila autoperculatentesi sacrosantamente in Deadpool&Wolverine e l’aberrazione di Josh Trank del 2015 fortunatamente almeno entrambi extra MCU. Il film di cui qui si tratta vanta un lancio promozionale che non si vedeva dai tempi delle ultime nefa…tiche dei f.lli Russo (salutiamo a tal proposito anche Carmen, già che ci siamo). Dice ma che fai metti le tavole, i disegni?

Macchè, appunto, tutto materiale pubblicitario di questo film reboot del quartetto più famoso di sempre su albi a fumetti creato dai geni di Stan Lee e Jack Kirby  64 anni fa ormai e omaggiati anzitutto tra la data di nascita del disegnatore e l’Excelsior©™® di “The Man” . Protagonisti del film sono: Vanessa Kirby nei panni (invisibili) di Susan “Sue” Storm; Pedro Pascal è Doc Reed Richards aka Mr. Fantastic; Emon Moss – Bachrach è Ben “la Cosa” Grimm e Joseph Quinn nel ruolo di Johnny “la Torcia Umana” Storm. Ovviamente con quartier generale il Baxter Building, ovviamente in quel di Nuova York, ma che da subito sappiamo essere quella di Terra 828 in una sorta di 60ies alternativi, perchè credevate forse di esservi liberati del multiverso proprio ora? Dai, pronti per la prova costume magari da sfoggiare facendo surf ma non necessariamente sull’acqua? Un certo languorino… ma la vostra non è proprio fame, è più voglia di divorare mondi?

Araldica di gala

La sinossi di Fantastici Quattro – Gli inizi non ve la scrivo nemmeno, se non volete spoiler del film anzitutto limitate più possibile la visione pre film di teaser e trailer diciamo estesi in cui si vedono oltre ai protagonisti anche i personaggi interpretati dal letteralmente sempre più grande Ralph Ineson nonchè Julia Garner e un sempre in parte Paul Water Hauser. La nostra storia inizia già anche qui in medias res come si suol dire (ndr guarda un po’ come anche il film di Gunn di cui al link finale) col nostro gruppo rivelatosi da qualche tempo al mondo dopo la missione interstellare che li ha esposti ai raggi cosmici che hanno conferito loro i superpoteri, e si apprestano a fronteggiare la più grande minaccia per il pianeta di sempre. Non vi scrivo di chi si tratta, men che meno da chi aiutato, seppur in versione femminile rispetto alla tradizionale.

Mi limito a dire che in due ore con altrettante scene post credit, la prima delle quali è quella importante per il prosieguo, i nostri 4 sono protagonisti assoluti o quasi allargandosi la famiglia già allargata di suo, con altro villain “cecato come”.

Volete proprio saperne di più? Traetene anche voi le conclusioni, come faccio io.

È tempo di distrazione

Fantastici Quattro – Gli inizi (origin. The Fantastic Four: First Step e per l’ennesima volta traduzione a capocchia perchè il titolo ha un senso profondo stante un avvenimento in particolare che a chi conosce un minimo anzitutto i personaggi di Sue e Reed non è certo un nuovo, casomai un lieto evento) per la regia di Matt Shakman è un film che come anticipato dura il giusto, confezionato in maniera accattivante, col tema ad hoc composto dallo specialista M° Michael Giacchino, con un buon cast affiatato. Un film dunque godibile che racconta di un gruppo già affiatato di supereroi che lo deve diventare ulteriormente con l’aiuto di chiunque, in cui centrale è la tematica della famiglia.

Lo sarebbe anche in assoluto, ma lo è anzitutto considerando i nefasti precedenti in sala, direi grossomodo che siamo a livello di Thunderbolts o poco più, perchè stavolta si punta il minimo sullo strasicuro, col deus ex machina Kevin Feige che pare e sottolineo pare abbia rimesso la barra a dritta dopo innumerevoli sbandamenti per non dire naufragi del MCU non solo in termine di qualità media sempre più infima anzitutto per i live action in sala fino ai summenzionati, ma anche più pragmaticamente per i flop, in caso strameritati, al botteghino.

Un film cui, per i fanatici delle cifre, darei anche un sette in un momento di manica particolarmente larga sperando si faccia sempre meglio, ma non di più perchè la scrittura, al netto degli omaggioni/easter eggs sparse, è veramente terra terra che più non si potrebbe, oltremodo telefonata. Quindi specie se al contrario mio che, Cosa e villain (condivisi con altri nella migliore tradizione multiversale anzitempo) a parte, non sono mai stato fanatico delle storie di questi personaggi, a voi invece interessano, gustateveli in sala in questi giorni.Non essendoci proprio corsa per me con l’autorialità di ben altri, più che mai fate vobis.