Anteprima

Wolfenstein: the new order

Per il ciclo "Die Hard", uno dei giochi sui quali siamo riusciti a posare i pollici sul pad in questi mesi è proprio Wolfenstein:The New Order, sviluppato da Machine Games e pubblicato da Bethesda Softworks.
Per quasi un'ora di demo abbiamo sparato, combattuto, esplorato e... lasciato che la Germania nazista vincesse la guerra...! Il nuovo episodio della saga reboot portata avanti in questo decennio ha saputo darci qualche difficoltà proponendoci al contempo, una storia alternativa.

di: Manuel "haures" Di Gregorio

Per il ciclo “Die Hard”, uno dei giochi sui quali siamo riusciti a posare i pollici sul pad in questi mesi è proprio Wolfenstein:The New Order, sviluppato da Machine Games e pubblicato da Bethesda Softworks.
Per quasi un’ora di demo abbiamo sparato, combattuto, esplorato e… lasciato che la Germania nazista vincesse la guerra…! Il nuovo episodio della saga reboot portata avanti in questo decennio ha saputo darci qualche difficoltà proponendoci al contempo, una storia alternativa.

Lupi solitari

Impersonando l’agente B.J.Blazkowicz abbiamo fatto irruzione nella roccaforte nemica di Deathshead, casa di uno dei più classici cliché nazisti, lo scienziato folle e visionario che sperimenta su essere umani per crearne versioni potenziate e meccaniche. Machine Games ha dichiarato che questo FPS non conterrà una modalità multiplayer ma si focalizzerà sulla storia in singolo facendo della difficoltà e dell’esplorazione i suoi punti cardine.
La prova con mano della demo ha confermato l’impegno focalizzato su questi aspetti; le aree grandi e ricche di segreti e passaggi nascosti privilegiano la furtività e l’esplorazione piuttosto che una corsa disperata sparando all’impazzata.
Le ambientazioni sono ricche di oggetti, munizioni e medikit (quindi niente autocura!) spesso anche in grado di potenziare per un limitato periodo di tempo la vostra salute. Moltissimi sono inoltre i segreti da collezionare spesso in grado di condurvi verso passaggi segreti.
Calmo ma non piatto poiché le sparatorie saranno in grado di darvi non poco filo da torcere e sfruttare l’ambiente ricco di ripari sarà essenziale sopratutto per aggirare i nemici; ben ponderata anche la cura delle armi e gli effetti di rinculo.

La dura vita del veterano

Non mancheremo di fare conoscenza con Deathshead nel modo peggiore; caduti in trappola, il nostro gruppo viene preso in ostaggio e per appagare le manie del pazzoide ci verrà dato da scegliere chi sacrificare tra i nostri compagni, lasciando una cicatrice sulla psiche del protagonista molto ben caratterizzata. Abbandonati al nostro destino dentro un forno crematorio, troveremo la salvezza tramite una rocambolesca fuga supportata da un climax crescente di emozioni e tensione. La fuga però sarà fatale per Blazkowicz che colpito da una scheggia al cervello durante l’esplosione della base, cadrà in uno stato comatoso. Per 15 anni, Anya, un’infermiera polacca si prenderà cura di lui nel manicomio gestito dai genitori mentre i nazisti vinceranno al seconda guerra mondiale stravolgendo il mondo e assoggettandolo al loro ordine. Per tutto il tempo in cui saremo creduti morti non faremo altro che ascoltare, e osservare mentre gli anni di vita ci passeranno davanti agli occhi come in un flash, facendo crescere in noi un sentimento di gratitudine e amore verso la nostra salvatrice.Riusciremo finalmente a svegliarci dal torpore del coma solo quando l’esercito nazista opererà una carneficina nel manicomio, con l’ordine diretto di Deathshead di chiudere il posto. La vita di Anya in pericolo sarà il fattore scatenante e armati della forza recuperata, potremo imbracciare ben due armi contemporaneamente; insomma, se solo ci avessero fatto urlare “ADRIANAAAAA!” Bethesda avrebbe potuto pubblicarlo come un remake steampunk di Rocky!
Salvare Anya dalle grinfie dell’ordine sarà sicuramente una delle nostre priorità oltre a recuperare i tasselli di una vita perduta.

Tech-nicismi

La versione demo provata era ancora in fase alfa quindi il lavoro degli sviluppatori era tutt’altro che definitivo sebbene già le texture, il comparto tecnico e i modelli poligonali non abbiano niente da invidiare alle recenti produzioni di questi ultimi anni. C’è ancora molto da ottimizzare nelle animazioni dei personaggi e qualche leggera sbavatura sulla fisica dei corpi che andrà sicuramente ottimizzata col tempo. L’A.I. è riuscita non poche volte a darci qualche difficoltà adattandosi alla situazione egregiamente, il che è un bene. Gioca però a sfavore il fatto che tutti gli scontri con cui abbiamo interagito soffrissero a lungo andare di monotonia nello svolgimento delle dinamiche d’attacco, anche quelli con i mech-armati.
La narrazione dell’azione infine, mescola bene lo stile da film action americano ed elementi introspettivi ma l’atmosfera generale rimane quella da badass-movie rocambolesco.

Ancora non è stata annunciata una data d’uscita per questo titolo forse un po’ troppo conservatore per gli standard di questa gen che ha puntato tantissimo sull’innovazione e sopratutto sul multiplayer; Machine Games ha ancora tempo per rendere maggiormente spettacolare il suo titolo.