Wipeout Omega Collection VR
di: Simone CantiniE alla fine uno dei miei sogni più arditi si è finalmente tramutato in una avvincente realtà. Quando annunciarono la Wipeout Omega Collection rimasi, difatti, molto deluso dal sapere che il titolo non avrebbe supportato la realtà virtuale, visto che ritenevo il futuristico racing uno dei giochi più adatti alla tecnologia. Potete solo immaginare la gioia provata non appena ho visto in rete le notizie dell’inaspettato rilascio dell’apposita patch, quella che mi avrebbe permesso di salire a bordo di una fiammante Piranha e sfrecciare davvero a folle velocità tra le curve di Moa Therma.
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Immersione totale
Le aspettative, come potete ben immaginare, erano veramente elevate, ma niente di paragonabile all’allucinante spettacolo che mi si è parato davanti agli occhi non appena calato il visore sulla testa, a partire dal semplice impatto grafico. Complice l’essere soltanto un porting migliorato di due (facciamo tre) titoli visti su PS3 e PS Vita, la resa estetica della Wipeout Omega Collection VR è dettagliatissima e pulita e, nonostante un percettibile downgrade rispetto alla versione standard, il quadro complessivo si attesta su livelli eccellenti, tra i migliori visti su PlayStation VR. E parlo di una PS4 standard, non di una più adatta Pro. Il vero momento della svolta, quello in cui capisci che fino ad ora hai sfruttato (come insegna la Divina Scuola di Hokuto) solo il 10% del potenziale della creatura che fu Studio Liverpool, è quello in cui il timer raggiunge lo zero ed inizia la gara vera e propria: è a questo punto che Wipeout Omega Collection VR smette di essere un semplice gioco, un’accozzaglia di linee di codice, poligoni e texture, e finisce per trasformarsi in una vera esperienza multisensoriale. La sensazione di velocità è resa in maniera magistrale, così come la percezione di sentirsi davvero a bordo del nostro bolide antigravitazionale preferito. Assecondare curve, saliscendi e salti, magari ruotando davvero la testa all’indietro solo per capire quanta distanza ci sia tra noi e gli inseguitori, finiscono ben presto per divenire azioni talmente naturali da lasciare stupiti. Il tutto, grazie anche ad un ricco set di opzioni di configurazione, senza che lo stomaco si ritrovi a sballonzolare pericolosamente in ogni direzione:. Chi vi scrive non ha mai avuto particolari problemi legati al motion sickness, ciò nonostante quando mi sono ritrovato a sperimentare software estremamente frenetici ho dovuto sopportare qualche istante di assestamento: bene, nel caso di Wipeout Omega Collection VR, invece, tutto è insospettabilmente filato liscio come l’olio sin dal principio.
Full optional
A differenza di quanto accaduto per GT Sports, l’introduzione della compatibilità con il PlayStation VR stavolta non si è limitato ad un esiguo numero di tracciati e modalità, ma ha visto bene di abbracciare l’intero spettro di possibilità offerte da Wipeout Omega Collection VR. Sia che si tratti di una semplice gara secca, un ben più corposo campionato, la carriera o una serie di sfide online, sarà sempre possibile accompagnare ogni nostra tipologia di sortita al visore Sony. Una scelta che, vista anche la considerevole mole di contenuti presenti in questa versione ritoccata di tre piccoli classici, non può che rendere felici i possessori della Wipeout Omega Collection VR.
Può una semplice patch cambiare radicalmente l’esperienza offerta da un gioco? Ok, se parliamo di update che vanno a tappare falle e bug vari, la risposta è quanto mai prevedibile. Meno scontata è, invece, quando i dati da scaricare si limitano a ribilanciare l’esperienza complessiva, come nel caso del supporto VR per Wipeout Omega Collection VR. Mai come in questi casi, difatti, ci troviamo al cospetto di un software completamente rivoluzionato, capace di ampliare in maniera decisa e convincente il già elevato coinvolgimento, portandolo là dove mai nessun umano, o quasi, è mai giunto prima. Fatevi un favore, se avete un PlayStation VR aprite il borsello e portatevi a casa questo caleidoscopico ottovolante futuristico.