Warlords
Il grande classico Atari sta per tornare in una nuova entusiasmante versione. I signori della guerra promettono tante sfide avvincenti a suon di palle infuocate.
di: Mariano "TylerDurden" AdamoAnno 1980. Atari lancia sul mercato un titolo chiamato Warlords. Forse sono pochissimi i videogiocatori che ricordano il gioco e – perché no – sono stati anche in grado di provarlo. Visti i limiti tecnici dell’epoca, la novità più interessante, era rappresentata dal multiplayer per quattro giocatori. Il gioco, che potremmo definire un misto tra Arkanoid e Pong, ebbe un discreto successo ed è stato poi riproposto in diverse versioni nel corso degli anni. Il 2011 vedrà il rilascio di una nuova versione, e oggi siamo qui per dare uno sguardo a quello che ci aspetta.
I signori dalle palle infuocate
Può un gioco uscito più di venti anni fa risultare piacevole ai videogiocatori moderni? Difficile rispondere a questa domanda, quello che sappiamo, invece, è che Atari ha tutte le intenzioni di riportare in auge il suo vecchio gioiello. Navigando per i menù del gioco – o semplicemente assistendo a qualche filmato introduttivo – capiamo subito che dietro un gameplay rodato nel corso degl’anni, in questa nuova versione, avremo a che fare con tanto humor e una forte personalità. Quello che mancava ai signori della guerra nel 1980 era infatti proprio un’anima. A tal proposito i ragazzi di Griptonite hanno ben pensato di inserire una sorta di “trama” al gioco, in modo da creare un collante narrativo che segua le varie sfide. Di certo non ci aspettiamo una trasposizione hollywoodiana, ma per il rilascio completo ci auguriamo che la campagna sia godibile e divertente anche grazie a quest’abbozzo di narrazione.
Ma cos’è Warlords? Nell’introduzione l’abbiamo descritto come un incrocio tra Pong e Arkanoid, e questa definizione è abbastanza calzante per il titolo in questione. Lo scopo del gioco è infatti infrangere le mura che difendono la torre nemica (da qui Arkanoid), per mettere a segno i nostri colpi ci saranno sempre delle palle infuocate su schermo, inutile dire che queste sfere possono colpire anche le nostre mura e di conseguenza abbattere la nostra torre. Per difenderci abbiamo a disposizione uno scudo, da spostare da destra a sinistra, capace di rispedire al mittente le sfere (da qui la similitudine con Pong). Questo si traduce in un gameplay abbastanza semplice, ma allo stesso tempo strategico se si considera che nel campo da gioco entreranno numerosi fattori da tenere in considerazione. Iniziamo dai colpi caricati, una volta toccata una palla, infatti, abbiamo la possibilità di trattenerla e indirizzare un colpo più potente dove vogliamo, il rovescio della medaglia è che quando carichiamo, automaticamente danneggiamo le nostre mura. Se non bastasse possiamo scagliare sul terreno alcuni sottoposti che, da un lato possono riparare le nostre difese, da un altro possono essere usati per colpire da vicino le barriere avversarie. A questo vanno aggiunti alcuni power-up da raccogliere e l’ingresso sporadico di un Cavaliere che colpirà senza troppo preavviso, e soprattutto in maniera casuale, uno o più contendenti in gara. Tutti questi fattori creano un mix di gioco variegato e divertente. Da testare per bene al momento del rilascio per entrare più approfonditamente in tutte le variabili, comprendere bene quanto possa essere alto il livello di difficoltà e soprattutto dare un’occhiata approfondita al multiplayer online.
Usciamo dalla torre
Dalla sua prima uscita è passato parecchio tempo, eccoci qui a raccontarvi cosa potrebbe riservarvi questo nuovo “vecchio” titolo. La nostra prova è stata diretta e veloce, ci ha mostrato alcune qualità del titolo e allo stesso tempo ci ha lasciato con una serie di domande e interrogativi sul prodotto finale. Ci sarebbe piaciuto dirvi di più, ma in un articolo del genere qualunque altra considerazione a riguardo, avrebbe tolto credibilità ad una futura recensione. Con questo pensiero usciamo dalla Torre di gioco, con l’augurio che non crolli quando avverrà il rilascio completo.