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Viaggio ad Aberdeen

Presentato da Major Nelson lo scorso 31 agosto, e' ormai in vendita da diverse settimane anche in Italia il nuovo controller Xbox 360 Special Edition, conosciuto fino ad oggi con il nome in codice Aberdeen ed atteso con curiosita' da tutti i player per delle feature piuttosto interessanti. Scopriamone insieme pregi e difetti.

di: Giovanni Manca

Presentato da Major Nelson lo scorso 31 agosto, è ormai in vendita da diverse settimane anche in Italia il nuovo controller Xbox 360 “Special Edition”, conosciuto fino ad oggi con il nome in codice “Aberdeen” ed atteso con curiosità da tutti i player per delle feature piuttosto interessanti.

Soffermandoci su quelli che sono gli aspetti puramente estetici, il joypad si presenta con una colorazione quasi monocromatica, una miscela silver e nera, fatta eccezione per il verde del logo nel pulsante XBox al centro del controller. I pulsanti Y, B, X, A perdono così i tradizionali colori giallo, rosso, verde e blu per una sobria gradazione dal bianco al grigio scuro mentre i tasti direzionali sono smaltati in silver lucido, così come il pulsante Xbox, già visto per altro nei controller neri delle 360 Slim. Lucida anche la colorazione nera, utilizzata per la zona posteriore del pad e la zona dei pulsanti dorsali e i grilletti. Considerando che i colori dei pulsanti vengono sempre usati come riferimento dai vari tutorial dei giochi, la nuova colorazione potrebbe destabilizzare il giocatore meno navigato ma, dal punto di vista stilistico, è una scelta abbastanza scontata.

La qualità dei materiali utilizzati ci è sembrata sensibilmente aumentata rispetto al controller classico, sensazione che sembra confermata dalla bilancia: il pad bianco, quello dell’esordio della console sul mercato, pesa circa 277 grammi, contro i 296 del nuovo, batteria compresa in entrambi i casi. Tre etti non sono pochi per un joypad, soprattutto quando le sessioni di gioco sono piuttosto lunghe, ma siamo comunque molto lontani dal record stabilito dal primo controller della storia Xbox che raggiunse i 420 grammi nel lontano 2001.

Aberdeen attirò l’interesse, però, non tanto per il look decisamente hi-tech ma per alcune innovazioni apportate agli stick analogici e, soprattutto, alla croce direzionale. Fin dai primi test del 2005, il joypad di casa Redmond si dimostrò subito come il migliore sulla piazza in relazione alla qualità degli stick analogici, sia per la qualità dei materiali sia per l’ottimo feeling durante l’utilizzo. L’unico appunto poteva essere fatto al poco attrito con le dita, soprattutto dopo diverse ore di gioco, utili per consumare completamente i quattro piccoli semi-raggi in rilievo dello stick stesso. Aberdeen abbandona questa soluzione, sostituendola con una scalanatura circolare, un piccolo anello dal gradino di circa mezzo millimetro, che garantisce una presa davvero eccellente.

La plastica utilizzata per ricoprire la parte superiore dello stick sembra più resistente all’usura rispetto a quella dei pad classici, il che dovrebbe garantire una durata nel tempo maggiore della scalanatura stessa: vedremo in futuro se le nostre sensazioni si riveleranno esatte. Durante le sessioni di gioco gli stick si sono rivelati molto precisi e reattivi, leggermente meno morbidi rispetto al controller classico e, allo stesso tempo, più sensibili alle sollecitazioni.

La novità più importante e attesa nel nuovo joypad ufficiale è comunque la pesante rivisitazione dei pulsanti direzionali. Se, a ragione, il controller Microsoft è sempre stato, complessivamente, giudicato il migliore sulla piazza, va anche detto che il D-Pad è davvero pessimo, tanto che ormai si pensava che a Redmond ci fosse l’intenzione di eliminarlo completamente dai futuri progetti. Una sezione unica, circolare, con croce direzionale appena abbozzata: piuttosto scomodi e imprecisi per muoversi tra i diversi menu, un incubo per chi li ha avuti sotto le dita giocando a qualsiasi beat ‘em up in stile Street Fighter.
Microsoft con Aberdeen cerca di risolvere l’annoso problema, proponendo una novità assoluta: ruotando i pulsanti direzionali su se stessi di 90°, sia in senso orario che antiorario, si determina l’altezza della croce direzionale. Questa caratteristica innovativa consente non solo di adattare l’altezza alle proprie esigenze ma soprattutto ha richiesto una rifacimento completo del blocco del D-Pad e l’utilizzo di materiali decisamente migliori. Durante i test, la nuova croce direzionale si è dimostrata infinitamente più precisa e reattiva di quella fino ad oggi conosciuta sui controller ufficiali anche se, onestamente, ci aspettavamo che il blocco centrale rendesse più autonome le diverse direzioni: la croce, qualsiasi sia la pressione esercitata (alto, basso, destra, sinistra, diagonale), si muove in blocco unico e se da un alto rappresenta un vantaggio perché le distanze rimangono immutate, dall’altro, si rischia di essere disorientati dal peso dovuto al blocco stesso.

Il Joypad Special Edition, Aberdeen, viene venduto in kit con il play & charge (batteria e cavo, neri ovviamente), al prezzo di listino di 59,90 e non viene distribuito, almeno al momento attuale, stand alone. Considerando che il Joypad Classic wireless costa circa 45 euro, il play & charge circa 20, che Aberdeen è decisamente migliore del vecchio controller, la scelta per l’acquisto di un nuovo pad è scontata a vantaggio dell’ultimo arrivato. Chi ha invece un vecchio controller perfettamente funzionante, può prendere in considerazione l’acquisto di Aberdeen solo nel caso volesse divertirsi con qualche picchia duro senza svenarsi per un fightstick.

 

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