Until Dawn
La paura del buio è insita nell’uomo, e le storie che per secoli si sono tramandate di generazione in generazione e hanno spaventato la povera e credulona gente sono rimaste scolpite nell’inconscio di tutti noi. E questo gli sviluppatori di Until Dawn, nuova esclusiva horror Sony per PlayStation 3 annunciata alla Gamescom, lo sanno molto bene.
di: Giorgio "Nadim" CataniaChi non è mai stato in una località montana d’inverno? Ottime mete turistiche, ricche di fascino e atmosfera, le montagne sono da sempre una perfetta meta per godersi pace, tranquillità e silenzio in ambienti piccoli ma intimi. Come isolate baite o case circondate dalla neve, in cui un pasto caldo, un piccolo fuoco e una buona compagnia sono l’unica cosa di cui si ha realmente bisogno. Con la natura che funge da perfetta cornice per rendere il tutto più magico.
Anche se, bisogna ammettere, trovarsi in un rifugio isolato tra i boschi e lontano da qualsivoglia forma di civiltà in piena notte può mettere un po’ i brividi. La paura del buio insita nell’uomo in fin dei conti è davvero antica, e le storie che per secoli si sono tramandate di generazione in generazione e hanno spaventato la povera e credulona gente sono rimaste scolpite nell’inconscio di tutti noi. E questo gli sviluppatori di Until Dawn, nuova esclusiva horror Sony per PlayStation 3 annunciata alla Gamescom, lo sanno molto bene.
Paura del buio
Giochi horror che facciano paura, che mettano ansia e lascino il giocatore con il fiato sospeso, in questa generazione di console se ne sono visti sfortunatamente troppi pochi. Dead Space, che tra tutti è quello che ha avuto maggior successo, è una delle eccezioni, assieme a pochi altri fortunati. Ma per il resto, tabula rasa.
L’obiettivo di Until Dawn, titolo ambientato tra alte e innevate montagne, è abbastanza semplice: quello di prendere atmosfere tipiche dei film horror, specialmente quelli con protagonisti superficiali ragazzi accompagnati da seducenti fidanzate, e riproporle nude e crude agli occhi del giocatore. Che osserverà il tutto tramite una visuale in prima persona ben studiata, in grado di restituire la pesantezza dei passi dei giovani protagonisti mentre procedono tra la neve o l’agilità dei loro movimenti durante le rocambolesche e frequenti fughe. Fughe da una minaccia ancora non ben chiara, qualcuno – o qualcosa – che per un’intera e lunga notte darà la caccia a tutti loro, con lo scopo di ucciderli.
Nulla di eccezionale o nuovo sotto il sole, questo è vero, ma a quanto visto fino ad ora sembra che la regia di gioco sarà in grado di fare la differenza a livello di trama. Riproponendo, durante le scene di tranquillità, dialoghi realistici e interessanti nella loro semplicità, inquadrature capaci di far trattenere il fiato o di spaventare durante i momenti più concitati, ambienti aperti e spaziosi ma allo stesso tempo cupi e opprimenti, nonché colpi di scena inaspettati, capaci di far saltare più volte lo spettatore sulla sedia.
Ma è il gameplay ciò che più incuriosisce in Until Dawn. Durante la Gamescom infatti è stato presentato come titolo hardcore di punta per il Move, controller di movimento fino ad ora poco sfruttato da Sony per giochi che non fossero casual. Niente DualShock 3 sembrerebbe, ma solo il Move, appunto, privo perfino del Navigation Controller. Lo scopo degli sviluppatori è quello di rendere il tutto il più semplice possibile, basando le meccaniche di gioco sui movimenti del giocatore stesso. Ecco quindi che durante gli spostamenti dei protagonisti dovremo puntare il Move verso lo schermo come se fosse una torcia, per illuminare il cammino – in parte su binari – del personaggio di turno. O dovremo muoverlo come se fosse una leva per risolvere alcuni enigmi. Oppure dovremo impugnarlo con la dovuta precisione per mirare con le armi da fuoco che avremo modo di utilizzare, come il fucile mostrato nel trailer. Gli esempi qua fatti sono pochi poiché le informazioni riguardo il gioco sono effettivamente ancora poche, ma siamo fiduciosi che i programmatori riusciranno a tirar fuori dal cilindro idee sufficienti per rendere il gameplay vario, capace di alternare momenti di quiete ad altri di puro terrore.
Terrore di ciò che non si conosce
Until Dawn permetterà al giocatore di impersonare i vari protagonisti del gioco, consentendo di vivere l’avventura sotto prospettive differenti e conoscere più a fondo il carattere di ognuno di loro: le loro passioni, le loro speranze e, ovviamente, le loro paure. Paure che si faranno strada tra la neve, nel tentativo di sopraffarli, di eliminarli e di tingere il candido bianco con il rosso del loro sangue. Il tutto sarà rappresentato con scene violente, lugubri, capaci di trasformare i paesaggi tranquilli, silenziosi, in valli dell’orrore, in cui urla e spari saranno gli unici suoni che si potranno udire.
A livello grafico i risultati sembrano già ora piuttosto buoni, con personaggi dalle animazioni realistiche e ambienti abbastanza dettagliati. Anche il comparto audio promette grandi cose, grazie ad effetti audio tetri e musiche adatte alle atmosfere dark.
Ciò di cui però bisogna ancora appurare la bontà sono le meccaniche di gioco, su cui ancora si sa troppo poco, la varietà di situazioni e la qualità della trama, che potrebbero decretare il successo o meno di Until Dawn.
Per ora non rimane quindi che attendere con curiosità questo titolo. Sperando che si riveli il titolo horror che molti stanno ancora aspettiando.