Uncharted 4: A Thief’s End
Uncharted 4: A Thief's End era uno dei videogiochi più attesi del Playstation Experience, l'evento organizzato da Sony che ha presentato alcune delle novità in arrivo su PS4 e anche PS Vita. A dare il via al keynote organizzato è stato proprio il nuovo capitolo della serie di Naughty Dog con protagonista Nathan Drake. Per l'occasione abbiamo osservato attentamente il filmato analizzando il gameplay e il comparto tecnico, cercando anche di cogliere qualche indizio su quella che potrebbe essere la trama che spingerà il nostro protagonista a una nuova, e ci auguriamo emozionante, avventura.
di: Luca SaatiUncharted 4: A Thief’s End era uno dei videogiochi più attesi del Playstation Experience, l’evento organizzato da Sony che ha presentato alcune delle novità in arrivo su PS4 e anche PS Vita. A dare il via al keynote organizzato è stato proprio il nuovo capitolo della serie di Naughty Dog con protagonista Nathan Drake. Per l’occasione abbiamo osservato attentamente il filmato analizzando il gameplay e il comparto tecnico, cercando anche di cogliere qualche indizio su quella che potrebbe essere la trama che spingerà il nostro protagonista a una nuova, e ci auguriamo emozionante, avventura.
Sulle tracce dei pirati?
Prima di procedere vi avvisiamo che quanto scritto in questo paragrafo è semplicemente frutto di ipotesi e non rappresenta al 100% quello che vedremo nel videogioco. Iniziamo con quella che potrebbe essere la possibile ambientazione di Uncharted 4: A Thief’s End. L’avventura potrebbe spingere Nathan Drake nel Magadascar e lo si evince da una serie di indizi. Infatti nel primissimo trailer (quello mostrato un anno fa quando non si conosceva neanche il nome del gioco) ci viene mostrata una mappa dove è posta una X proprio sull’isola africana.
A dar man forte a questo indizio ci pensano anche due nomi che appaiono nel diario di Drake proprio nel filmato di gameplay mostrato al Playstation Experience. I nomi sono quelli di due pirati: Thomas Tew e il capitano Henry Avery. Quest’ultimo era un pericoloso criminale che nel tempo si era guadagnato il titolo di Re dei Pirati. Avery divenne il pirata più ricco della storia e il primo uomo ad avere una taglia sulla propria testa. Indovinate quale era il suo raggio d’azione? Esattamente il Madagascar e Nathan Drake potrebbe essere sulle sue tracce per ritrovare il suo enorme tesoro scomparso nel nulla. Thomas Tew dovrebbe essere una delle vittime del capitano Avery ma potrebbe non essere così, infatti si legge sull’agenda di Drake una domanda che recita: “Non era morto nell’attacco con Avery?”. Probabile dunque che per arrivare al ricco tesoro Drake potrebbe seguire anche una pista che porta a Tew. Sempre sul diario di Drake si legge il nome Baldridge che potrebbe riferirsi al pirata inglese Adam Baldridge che operava anch’esso in Madagascar.
Però il nostro protagonista potrebbe farsi un giro anche in Oceania, infatti sul diario è presente il disegno di una nave chiamata Amity. Si tratta di una nave commerciale che operava in Australia che si è arenata nella Tasmania. Infine si legge anche “Chiama Elena!” che potrebbe suggerire la presenza di questo personaggio, che abbiamo conosciuto sin dal primissimo episodio della serie, anche in Uncharted 4: A Thief’s End. Sul finale facciamo la conoscenza di quello che dovrebbe essere il fratello maggiore di Nathan Drake interpretato da Troy Baker che ricordiamo ha già collaborato con Naughty Dog vestendo i panni di Joel in The Last of Us. A quanto pare i due collaboreranno per cercare il ricco tesoro.
La potenza da non sottovalutare
La demo si apre con il nostro protagonista intento ad osservare uno splendido panorama, un attimo dopo si gira verso la telecamera così da permetterci di osservare più nel dettaglio il suo volto. Si cominciano quindi a notare la sua espressività e alcuni piccoli dettagli come le rughe, i graffi e la sporcizia sul suo viso che denotano una certa attenzione da parte del team di sviluppo anche per le piccole cose.
Gli attimi successivi servono più che altro a mostrare il comparto artistico e tecnico della produzione. L’ambientazione è ricca di fascino, l’acqua e le cascate sono splendide da vedere, nella grotta si può osserva un’ottima gestione dell’illuminazione grazie all’immancabile torcia che il protagonista porta sempre con sé, la luce che si riflette sulla pietra bagnata e l’effetto bagnato sui vestiti che appare più realistico del passato. Intanto assistiamo alle prime sequenze platform, Nathan è agile come in passato, salta e scala le pareti con delle animazioni migliorate e più fluide, ma non troppo dissimili dai capitoli precedenti.
Usciamo dalla grotta, si scorge un po’ di luce del sole, l’ambiente è splendido e ricco di dettagli come le liane mosse dal vento. Drake raccoglie una mappa e apre il suo diario, notiamo la sporcizia delle mani, in particolare sotto le unghie e qui torniamo alle attenzioni per le piccole cose di cui vi parlavamo più sopra. Inizia una nuova scalata, piccolo evento scriptato che vede la roccia franare al suo passaggio come già visto in passato. A un certo punto entra in possesso di un piccone che sfrutta per scalare le pareti rocciose e raggiungere zone prima impossibili da raggiungere. Fin qui ancora nulla di nuovo, ma arrivati in cima si scorge un altro splendido panorama e l’erba che si muove al suo passaggio.
Si incontrano i primi nemici dando al via a quella che è la seconda parte della demo decisamente più interessante in termini di gameplay. Nate era bravino nello stealth in passato, ma sembra che sia andato a lezione da Joel di The Last of Us per l’occasione. Sfrutta l’erba alta per passare inosservato, questo vuol dire quindi che l’ambiente riveste una maggiore importanza anche in termini di gameplay visto che è una parte attiva e fondamentale per le meccaniche stealth. Notiamo inoltre una mappa molto più aperta rispetto al passato, Nathan infatti sembra avere più strade a disposizione per raggiungere il proprio obiettivo, può muoversi orizzontalmente o sfruttare la verticalità dell’ambientazione, in quest’ultimo caso sarà molto interessante vedere come potrà essere utilizzato il rampino. Nella demo il tutto viene molto spettacolarizzato con il nostro protagonista che per sfuggire a una granata si getta da una piattaforma lanciando il rampino su di un ramo e si scaglia su di un nemico che viene steso con un sol colpo. Le fasi di puro shooting ci ricordano fin troppo quelle dei capitoli precedenti, abbiamo notato una maggiore distruttibilità degli ambienti (un riparo si stava sgretolando sotto i colpi dei nemici) e degli effetti particellari davvero ottimi, ma per il resto non abbiamo visto particolari novità. Altra cosa che si sembra parecchio migliorata è l’IA dei nemici che appena perdono le tracce del nostro personaggio vanno subito a perlustrare presso l’ultima posizione nota e si accorgono dell’assenza di un loro compagno, nel caso questo viene steso in modo silenzioso, andando subito a vedere se gli è successo qualcosa. Alla fine dello scontro Drake si allontana dalla zona lasciando i nemici a cercarlo, segno questo che sarà possibile superare determinate zone piene di nemici senza stenderne neanche uno o senza sparare neanche un colpo se particolarmente abili pad alla mano.
In conclusione…
Uncharted 4: A Thief’s End ci ha letteralmente spaccati la faccia per il suo aspetto grafico. Già adesso l’opera dei Naughty Dog è incredibile a livello visivo, e il pensiero che alla sua uscita ci separa circa un anno non possiamo che essere molto speranzosi a riguardo. Concentrandosi sull’aspetto prettamente ludico abbiamo apprezzato molto l’ampiezza della mappa che può offrire una maggiore varietà e dinamicità negli scontri. Insomma questo primo sguardo ad Uncharted 4: A Thief’s End ci ha convinto a rinnovare la nostra massima fiducia in Naughty Dog. Resta da scoprire se anche le componenti esplorative e puzzle sono state rinfrescate come il combattimento. Non vediamo l’ora di vedere di più in futuro.