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SSX

Annunciato ai VGA 2010 con un trailer al fulmicotone, SSX torna finalmente sulle nostre console dopo essere stato completamente dimenticato per un’intera generazione videoludica. Sfrecciamo nuovamente sulle montagne innevate create da EA grazie alla demo pubblica uscita il 21 Febbraio.

di: Federico Lelli

Annunciato ai VGA 2010 con un trailer al fulmicotone, SSX torna finalmente sulle nostre console dopo essere stato completamente dimenticato per un’intera generazione videoludica. Sfrecciamo nuovamente sulle montagne innevate create da EA grazie alla demo pubblica uscita il 21 Febbraio.

Tenetevi forte

Si inizia con un lancio dall’elicottero seguito da un’intensa sessione di skydiving che serve ad illustrarci con tutta calma i comandi del gioco. Raccolta l’eredità dai ragazzi di Black Box, SSX propone dei controlli decisamente ispirati a Skate: anche in questo caso utilizziamo la levetta destra (o i bottoni frontali) per eseguire i trick ma, a differenza del titolo a quattro ruote che focalizzava tutto sul movimento dei piedi e della tavola, in questo caso ci troviamo a decidere la posizione delle mani per i vari grab. Il risultato è un sistema dinamico e allo stesso tempo preciso che ci lascia pieno controllo sulle nostre prese e che offre allo stesso tempo un’estrema varietà di combinazioni, impossibili da eseguire con la vecchia mappatura. Nel finale del tutorial abbiamo la possibilità di usare anche la tuta volante, impiegata per planare da una valle all’altra.

Entrambe le modalità, “Race It” e “Trick It“, ci fanno capire subito quanto i controlli fluidi siano fondamentali per esplorare con stile i diversi tracciati, cercando di arrivare il più velocemente possibile alla fine o con il numero maggiore di punti. Salti spettacolari ci aspettano dietro ogni dosso mentre ritorna imponente il senso di vertigine causato anche dai vecchi episodi.
La scelta di ambientare il gioco sulle vette di montagne reali non intacca minimamente l’anima puramente arcade del titolo che continua a prendersi parecchie licenze sia sul level design, con pipe lunghissimi, transizioni mortali e cadute mostruose; sia sui trick, esagerati e impossibili da eseguire nella realtà. Se da una parte pare che si voglia andare incontro ai nuovi giocatori, con spostamenti e rotazioni aeree demandate al solo stick sinistro e grind sui pipe quasi calamitati, dall’altra non mancano sfide decisamente estreme che richiedono un’ottima conoscenza delle meccaniche di gioco per essere superate; i tre tempi e i punteggi da battere sono ordinati nel tradizionale sistema a medaglie e possiamo seguire nel dettaglio spostamenti e acrobazie dei primi ghost classificati, siano essi impostati dal gioco o dai nostri amici.

Il gioco utilizza infatti una variante del sistema Autolog, visto per la prima volta in Need for Speed Hot Pursuit, chiamato Ridenet: grazie a questa rete i nostri risultati stazioneranno nella nuvola insieme a quelli dei nostri contatti che potremo sfidare in qualunque momento e in maniera asincrona. Non mancheranno ovviamente gare da disputare in gruppo.
Gli scenari, che sembrano essere vasti e ben costruiti, alternano al bianco-grigio della montagna una palette di colori sgargianti utilizzati per evidenziare salti, rampe e pipe; il contrasto aumenta quando raggiungiamo la modalità Tricky, che si attiva riempiendo il turbo al massimo, i colori diventano più brillanti e le forme si fanno ondulate e tremolanti, in un trip lisergico che va avanti fino a che siamo in grado di macinare acrobazie.

Discesa libera

SSX è tornato in grande spolvero per riempire un buco affettivo importante e non sembra voler deludere i suoi fan più accaniti: se da una parte è riuscito ad aggiornare il sistema di controllo, migliorandolo, dall’altra ci offre un mix di adrenalina e pazzia tipico dei vecchi capitoli. Aspettiamo quindi fiduciosi il 2 marzo in attesa di provare la versione completa del gioco.