Sleeping Dogs
Vi abbiamo lasciato giusto un paio di mesi fa con l'anteprima italiana di Sleeping Dogs, gioco riportato in auge da Square-Enix Londra che ha ribattezzato così la saga di True Crime sviluppata da United Front Games.
Pochi giorni fa, abbiamo approfondito parte delle caratteristiche di gioco grazie al supporto di Square-Enix e Koch Media che ci ha concesso di provare liberamente la versione in sviluppo.
di: Manuel "haures" Di Gregorio
Vi abbiamo lasciato giusto un paio di mesi fa con l’anteprima italiana di Sleeping Dogs, gioco riportato in auge da Square-Enix Londra che ha ribattezzato così la saga di True Crime sviluppata da United Front Games.
Pochi giorni fa, abbiamo approfondito parte delle caratteristiche di gioco grazie al supporto di Square-Enix e Koch Media che ci ha concesso di provare liberamente la versione in sviluppo.
Mission to… Hong Kong
Afferrato il pad, ci ritroviamo in casa di Wei Shen, pronti ad uscire ed affrontare le missioni di cui si compone il gioco; prima di iniziare ad esplorare, ci prendiamo qualche minuto per giocare col guardaroba. Si può personalizzare con abiti (o senza) il nostro personaggio in tutte le parti del suo modello poligonale: torso, gambe, scarpe, accessori ma sopratutto pelle! Perché, come già affrontato precedentemente, anche i tatuaggi influiranno sull’aspetto e sulla vostra reputazione. Già con un piede fuori dalla porta, veniamo accolti da un tempietto rosso a cui è possibile rivolgere le proprie preghiere. Oltre a questo ce ne sono tantissimi, di colore verde, disseminati e nascosti lungo la metropoli, e collegati ad un sistema di apprendimento di combo sviluppabile durante l’avventura principale visitando un apposito dojo di arti marziali; va da sé che più combo disponibili, equivale a più fantasia nell’uccidere!
Un veloce sguardo alla mini-mappa e ci viene prontamente indicata la destinazione della prossima missione. Già qui le possibilità si moltiplicano: a piedi, ritirando la propria auto o rubando un qualsiasi mezzo dal semplice scooter al pullman, totalmente a nostro piacere rimane la scelta di come raggiungere la destinazione indicata.
Le missioni da noi provate ci han fornito un buon assaggio delle potenzialità del gioco.
Nella prima, un classicissimo battle-surviving, ci veniva richiesto di resistere a suon di pugni alle successive ondate di gangster, teppisti e pugili da strada. Non solo missioni estemporanee però; approcciata la missione seguente ecco ritrovarci legati alla story-line principale. Accolti da un nostro parente di “famiglia” che in prigione ci ha fatto da aggancio per entrare nella polizia sotto copertura ci affida il compito di recuperare una preziosa valigetta da una banda di criminali. Compito che non si rivelerà affatto semplice, minato da scazzottate, inseguimenti per le strade di Hong Kong con tanto di chiusura rocambolesca e fuga dalla polizia in pieno stile Need for speed: Undercover.
A fine missione verremo ricompensati con una serie di bonus, molto simile al sistema experience degli RPG, divisi per categorie. Tali bonus determineranno la “legalità” o meno delle azioni compiute, assegnando punti che influiranno sulla vostra condotta e sull’atteggiamento di altri personaggi non giocanti in base alla reputazione da bad-ass o da buon piedipiatti che vi sarete costruiti.
Dalla Cina con folklore
L’area di Hong Kong esplorabile era incredibilmente vasta. Seppur leggermente ripetitiva nella sua architettura, l’intera metropoli è (ri)costruita a regola d’arte. Le strade larghe e affollate dei quartieri alti sono solo la facciata di copertura per vicoli suburbani animati da giocolieri, baracchini, ceti medio-bassi e losche figure capaci di vendere la propria nonna al miglior offerente; è dietro le baracche e i ristoranti di facciata che i personaggi più carismatici e persuasivi vi accoglieranno con offerte che non potrete rifiutare.
La città offre anche possibilità di intrattenimento, com’è giusto che sia. Sta a voi scoprire tutti i “centri massaggio” che, segnalati da un’apposita donzella in vesti succinte, saranno in grado -pagando adeguatamente- di ripristinarvi l’energia e donarvi anche un temporaneo bonus di salute.
I bonus, veri e propri boost delle statistiche in grado di trasformarvi temporaneamente in un incrocio imbufalito tra Hulk e Tyson, possono essere inoltre acquistati comprando cibo o infusi nei baracchini a bordo strada.
Altre attività ricreative, veri e propri mini-giochi che ancora non possiamo svelarvi, saranno disponibili da subito, pronti per distogliervi dalla serietà del gioco.
Tirando le fila del discorso, la seconda prova di Sleeping Dogs ci mostra un open-world capace di sfruttare appieno il tempo di gioco. Le missioni secondarie sono varie anche se probabilmente molto (troppo?) impostate sulla guida mentre la storia sembra in grado di tener bene incollati alla struttura di gioco. Il gameplay, un misto di scazzottate in combo, inseguimenti e sparatorie non stupisce per originalità ma non esclude neanche le possibilità di divertimento.
La cornice cinese di cui Sleeping Dogs si fa guscio, esalta tutti i cliché più conosciuti e li rielabora tra musiche “tamarro-underground” urlate dalle radio delle macchine rubate e motivi più appartenenti alla tradizione cinese che fanno da sfondo alle passeggiate di quartiere.
Sleeping Dogs è sicuramente un gioco che vale la pena tenere d’occhio da qui alla sua uscita.