SBEM!

PS5 Pro: sarà vera gloria?

di: Simone Cantini

Oramai era il segreto di Pulcinella l’esistenza di PS5 Pro, al punto che all’annuncio del breve video diffuso ieri con protagonista il buon Mark Cerny, alla platea degli appassionati era già chiaro dove saremmo andati a parare. Quello che nessuno si sarebbe aspettato, anche tra i più pessimisti del settore, è stata la sorpresina finale, giunta proprio in chiusura di stream, nel momento in cui sono stati annunciati giorno di disponibilità della midgen Sony e, soprattutto, il suo prezzo. Ed ora che ci abbiamo tutti dormito sopra, è il caso di analizzare un attimo quanto emerso in quei 10 minuti scarsi di video che, come prevedibile, sono stati sufficienti per alzare un bel polverone attorno alle scelte dalla compagnia giapponese.

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Seven Ninety Nine

299 Dollari. Drop mic.

Era il 1995, quasi 30 anni fa, quando andò in scena uno degli annunci più spettacolari ed incisivi di sempre nel mondo del videogaming. Durante l’E3 di quell’anno, Steve Race di Sony salì sul palco solo per indicare il prezzo di cui sopra. Una mossa di marketing tanto semplice quanto geniale, che diede il via ufficialmente all’ascesa del brand PlayStation, sacrificando sull’altare dell’intrattenimento videoludico lo sfortunato Saturn di SEGA.

799 Euro. Drop mic, again.

E proprio ieri, a quasi 30 anni di distanza, la scena si è ripetuta in modo assai simile, nonostante siano cambiati interpreti e metodi di comunicazione. Di sicuro è mancata la percezione del boato della platea, così come la sfrontatezza a tratti beffarda di Race, sostituita dalla rassicurante faccia di Cerny e da una semplice slide indicante data e prezzo. A latitare, però, è stato anche il consenso del pubblico su larga scala, almeno tastando il polso dei social, non certo strumento dall’attendibilità ineffabile, ma di sicuro valido termometro degli umori della platea, come ci ricorda la recente debacle che porta il nome di Concord.

Già, perché con il gioco che nessuno, a parte Sony, sembrava volere (ed è stato in effetti così), l’annuncio di PS5 Pro condivide il dissenso degli spettatori, che non hanno mancato di manifestare la propria contrarietà ad un prezzo non certo popolare, tramite il democratico strumento chiamato dislike. Ed i motivi per corroborare un tale malumore sono sicuramente giustificati, una volta che si analizza a mente fredda quanto il colosso giapponese abbia riservato per il proprio upgrade hardware.

Cui prodest?

Perché una volta lasciati passare via paroloni come PSSS e Game Boost, quello che rimane impresso sono i quasi 800 Euro necessari per portarsi a casa la nuova console. Ai quali, una volta aguzzata bene la vista, occorre pure aggiungere i soldi per lo stand e l’eventuale lettore, data la configurazione standard pensata solo per la fruizione di titoli in formato digitale. Vabbè, però ci sono ben 2 tera a disposizione nell’SSD

Se la bellezza è negli occhi di chi guarda e, di riflesso, il valore economico è racchiuso nel borsello dell’acquirente, è lecito esprimere ben più di una perplessità in merito all’effettiva bontà della scelta operata da Sony. Anche perché è sufficiente guardare un attimo dall’altro lato (leggi Xbox), per accorgersi di come le opzioni di upgrade in retrocompatibilità siano presenti sulla macchina Microsoft sin dal lancio. Ma l’elefante nella stanza, nonostante gli esempi forniti in video da Cerny stesso, consiste nell’assenza di palpabili e macroscopici benefici effettivi nei giochi: siamo seri, ma qualcuno riuscirebbe davvero a scorgere la maggiore definizione dei personaggi presenti sullo sfondo della parata che apre Rift Apart?

Ed è proprio questa assenza di gioco pensati con specifica attenzione al nuovo hardware (oltre alla volontà degli sviluppatori di offrire l’aggiornamento in tal senso) a lasciare davvero tiepidi in merito al passaggio di consegne, soprattutto se pensiamo un attimo a come alcuni di questi boost andranno ad impattare su giochi che hanno come base di partenza la generazione precedente. Sì, dico proprio a te Hogwarts Legacy! Perché possiamo essere i più potenti e performanti dell’universo, ma fintanto che saremo chiamati a pimpare prodotti zavorrati da macchine con più di 10 anni sulle spalle…

Non chiamatela Master Race

E proprio l’assenza di giochi dedicati alle nuove specifiche non può passare inosservata, soprattutto alla luce di quel dannato prezzo che, una volta assemblata la versione full optional, arriverà a lambire la fatidica cifra dei 1000 Euro. A questo punto non converrebbe investire qualche soldino in più (nemmeno troppi, in verità), per assemblarsi un bel PC, con tutti i vantaggi che questo comporterebbe? Perché già non essere più costretti a pagare il balzello noto come PlayStation Plus, per giocare semplicemente online, non può fare altro che piacere. Come se non bastasse la possibilità di acquistare i giochi del momento ad un prezzo di partenza sensibilmente più basso rispetto alla controparte console, per non parlare degli sconti e delle key a prezzo ridotto presenti in maniera massiccia. Ed in più avremmo una macchina in grado di andare oltre il semplice gaming. Eh ma le esclusive? Beh, considerando che anche Sony si è sbracata in tal senso, basta giusto avere un attimo in più di pazienza per essere sicuri di avere davvero tutto a disposizione.

E allora che fare per salvare quello che, parte della platea, ha bollato come un fallimento annunciato, tra l’altro caratterizzato da un ciclo vitale destinato ad essere messo in discussione già a partire dal 2026, vista la volontà di Microsoft di evitare midgen per concentrarsi direttamente sulla prossima generazione? Tre lettere ed un semplice numero potrebbero essere la chiave di volta: GTA6. Perché la storia ci insegna che, più di un Fortnite o un COD, quando il pezzo da 90 di casa Rockstar scende in campo nulla deve essere dato per scontato, vista la sua capacità di catalizzare le brame e le attenzioni dei giocatori. Ecco, pertanto, che un bundle dedicato ed un marketing mirato, viste anche le recenti notizie che parlano di un accordo di partnership tra le due compagnie, potrebbero davvero fare la differenza. Sarà questo il segreto del successo di PS5 Pro? Qualora fosse questo il caso, tanto per essere un attimo velatamente scurrili, non si potrebbe che ripensare alle parole di quella vecchia volpe che risponde al nome di Wanna Marchi