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The Witcher 3: il Ritorno in 4K

di: donFotter

Già al tempo della sua uscita, al netto di qualche problema di fluidità, The Witcher 3 poteva vantare non solo dei superlativi contenuti di gioco, arricchiti successivamente con le due espansioni Heart of Stone e Blood and Wine, ma soprattutto una componente grafica di primo livello, affinata patch dopo patch fino a raggiungere una solidità invidiabile, nei momenti più concitati, anche in termini di frame rate. Con l’avvento delle console di metà generazione, CD Projekt Red ha annunciato il supporto sia Per PS4 Pro che per Xbox One X. Quest’ultima piattaforma a ricevuto l’update che rendeva effettivi i miglioramenti alla fine dello scorso anno, e dopo la pausa natalizia abbiamo finalmente potuto mettere alla prova l’ultima avventura dello strigo sull’ammiraglia Microsoft. Il risultato è senza precedenti, offrendo un comparto tecnico a 4K nativi e HDR che riporta The Witcher 3 sotto i riflettori a distanza di quasi tre anni dalla sua uscita, ricordandoci nuovamente quale sia il miglior RPG open world (escludendo Switch) di questa generazione.

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Un mondo fantastico e sconfinato

Il punto di forza dell’ambiente di gioco di The Witcher 3 risiede sicuramente nella sua varietà e caratterizzazione: ogni regione del gioco ha le sue peculiarità estetiche oltre che linguistiche e comportamentali. Poter vedere tutto questo elevato alla massima definizione oggi disponibile su console è semplicemente eccezionale. L’opzione che offre il 4K nativo con HDR a 30 fps granitici restituisce la più bella esperienza visiva possibile disponibile su console che risalta la profonda differenza con la concorrenza: aldilà della differenza di risoluzione (nativa contro dinamica) Xbox One X offre una fluidità perfetta anche (e finalmente) a Novigrad e nelle situazioni con molti npc a schermo.

A questo bisogna aggiungere l’implementazione dell’HDR che vede Xbox One X come unica piattaforma che offre tale strumento (dovrebbe arrivare nel corso dell’anno su PS4 Pro): il ciclo giorno/notte raggiunge dei livelli fantasmagorici restituendo una credibilità dello scenario al limite del fotorealismo, soprattutto quando si esplorano grotte o foreste di notte con l’ausilio di una torcia. La sensazione di visibilità al minimo rende incredibilmente ardua l’esplorazione degli ambienti non aperti durante l’orario notturno, arricchendo quindi la profondità del gameplay con meccaniche prima non presenti. Anche di giorno la situazione muta radicalmente (anche se in questo caso solo dal punto di vista estetico): sono stati aggiunti moltissimi effetti di post processing sia all’ambiente, come ad esempio la luce del sole attraverso gli alberi o una definizione dell’acqua decisamente più credibile, che agli effetti particellari, come segni ed esplosione, presenti nel gioco. Un altro aspetto che risalta decisamente è la profondità dello scenario: in un mondo di gioco così denso di personaggi, mostri, strutture ed attività come quello di The Witcher 3 poter ammirare il panorama fino ai limiti dell’occhio umano è davvero piacevole, oltre che generare una sensazione di upgrade grafico impressionante rispetto alla versione per Xbox One S.

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Grazie all’HDR diventa ancora più netta la palette cromatiche scelta per caratterizzare le varie regioni: se Kaer Morhen ricorda i tipici colori delle Dolomiti, alla stessa maniera Toussaint ricorda il nostro amato sud Europa, con i suoi colori caldi e accesi più vividi che mai e così anche le isole Skellige riportano quel tipico grigiore degno della miglior Irlanda e del Regno Unito. L’utilizzo proposto dell’HDR è sorprendente se si pensa che The Witcher 3 sia stato sviluppato prima che questa tecnologia fosse disponibile nel mercato console e vedere quali risultati sono stati raggiunti dagli sviluppatori polacchi regala un senso di ammirazione sincera e profonda verso uno studio che sta sempre più guadagnandosi la fiducia e la stima dei videogiocatori.

Ma l’aggiornamento di The Witcher 3 non comprende solo l’HDR, ma anche ben due modalità grafiche tra le quali scegliere: la prima, già discussa, è quella che offre una risoluzione 4K nativa a 30 fps, mentre la seconda offre una risoluzione dinamica tra i 1080p e il 4k nativo, avendo come obiettivo i 60 fps. L’obiettivo è chiaro, purtroppo in questo caso il risultato non è altrettanto eccellente come nella prima modalità: al netto di un calo generale del dettaglio grafico, non eccessivo ma comunque percepibile, l’aumento del frame rate è sì altrettanto percepibile, ma non offre la stessa stabilità. Purtroppo i cali di frame rate sono non solo evidenti ma, eccetto mentre si esplorano grandi spazi aperti costituiti per lo più da vegetazione, la sensazione generale è che i cali siano una costante, restituendo un effetto altalena decisamente poco piacevole. In questo caso gli sviluppatori non si sono pronunciati circa la possibilità che in futuro le cose migliorino per questo setting grafico, anche se il fatto che sul fronte PS4 Pro ci sia ancora tanto da fare lascia ben sperare anche in un supporto esteso per Xbox One X.

Diciamo che The Withcer 3 segna un po’ il solco tra il sogno Full HD a 60 FPS e 4K a 30 FPS: per quanto sia piacevole la fluidità maggiore, non scambieremmo per nulla al mondo i livelli di dettaglio raggiunti in 4K e HDR, pur se a soli 30 FPS. Resta comunque una piacevole aggiunta per chi gioca in Full HD, dove ci è sembrato che le cose vadano leggermente meglio (probabilmente per via del supersampling al posto dell’upscaling). Ricapitolando: modalità fluidità rimandata, mentre modalità spettacolarità promossa con lode.

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Scuola della Pazienza

Passando all’efficienza dal punto di vista hardware, sottolineiamo ancora una volta l’ottima resa termica della console Microsoft, che non da mai segni di cedimento. La prova definitiva, in questo senso, l’abbiamo ricevuta a Novigrad: pioggia e tuoni non sono riusciti né a scalfire l’elogiata fluidità in 4K nativi né tanto meno hanno messo in difficoltà il sistema di raffreddamento della One X, che non ha mai generato rumori degno di nota. Un aspetto che invece, purtroppo, è rimasto completamente scoperto con l’aggiornamento sono i tempi di caricamento: già tallone di Achille sulla One S, purtroppo anche su One X le cose non cambiano, con caricamenti più o meno lunghi che rendono l’attesa un po’ irritante, soprattutto quando magari ci si trova in fasi dall’alto contenuto narrativo. Data la gigantesca dimensione del mondo di gioco, che non prevede caricamenti mentre si sta in una regione, ci può dunque stare una lieve attesa dovuta al cambio di contesto.

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Conclusioni

Oggi come allora, The Witcher 3 è senz’altro uno degli RPG open world più riusciti e coinvolgenti, che ha fatto scuola soprattutto circa l’incredibile complessità narrativa e l’eccezionale caratterizzazione di personaggi, scenari e culture del mondo di gioco in cui è ambientato. Dopo questo aggiornamento il comparto tecnico ringiovanisce tornando ai livelli massimi ancor di più di tre anni fa, offrendo una delle esperienze migliori in assoluto in termini di dettaglio, resa e fluidità. Se pensiamo che ci sono produzioni dell’anno appena concluso che giusto abbozzano l’utilizzo dell’HDR, il lavoro svolto da CD Projekt Red è encomiabile, supportato da un hardware che riesce a gestire in maniera eccellente un titolo che sarà ricordato come tra i migliori, probabilmente il miglior multipiattaforma, di questa generazione. A Xbox One X, e a Microsoft, il merito dunque di rendere tutto questo possibile, regalando un’esperienza imparagonabile rispetto alle altre con cui si può godere del titolo, con una superiorità così netta da rendere le altre al limite della serie B. Se non avete mai giocato The Witcher 3, prendete assolutamente in considerazione l’ipotesi di farlo su una One X se disponete di TV 4K HDR: siamo sicuri che pad alla mano, ogni volta che Geralt vi farà compagnia non solo resterete stupiti da quanto siano ancora appassionanti i giochi single player, ma soprattutto siamo sicuri che ad ogni istante non potrete che pensare “Wow”.