Console-Tribe Awards 2009
La Redazione di Console-Tribe vi invita a rivedere l'anno che e' stato. Le nostre soddisfazioni videoludiche, le nostre delusioni, le partite vinte, le partite perse, ogni evento che ha caratterizzato questi ultimi 365 giorni. Vi invitiamo insomma a rivivere, ancora una volta, le emozioni che i videogames del 2009 ci hanno regalato. Mettetevi comodi e godetevi i CTA 2009.
di: RedazioneGiunti alla fine di un anno, si sa, è consuetudine tirare le somme e porsi nuovi obiettivi per il futuro. Così, prima di introdurvi il nostro Golden Game 2009 vogliamo ripercorrere i punti salienti dell’anno che sta per salutarci, almeno dal punto di vista redazionale. È doveroso, infatti, sottolineare come tutto questo sia stato possibile grazie alla dedizione di tutti i membri della Redazione che, giorno dopo giorno, hanno contribuito alla crescita editoriale di Console-Tribe. In questi ultimi mesi la passione viscerale per i videogiochi ha cementato un rapporto sicuramente speciale, intenso e coinvolgente nello scambio di opinioni ma anche maturo nel rafforzare quell’amicizia concreta che ci ha portato a divenire una vera squadra.
Il 2009 sarà sicuramente ricordato come l’anno del famoso bando redattori! Dopo lunghe ed estenuanti sessioni di valutazione delle innumerevoli recensioni pervenute dai tanti aspiranti redattori, coloro che più di tutti si sono distinti per precisione e talento hanno superato le selezioni. Un’ondata di vitalità ha così invaso la Redazione, portando con sé tanta voglia di fare, nuovi stimoli, idee ed iniziative. Enorme merito a loro anche perchè tutti hanno subito abbracciato la filosofia di Console-Tribe. Il nostro obiettivo, prima ancora di “marchiare” un gioco con un voto, è trasmettere sensazioni, far sì che leggendo possiate cogliere l’esperienza più intima che un gioco possa regalare ed è questo che cerchiamo di fare tutti i giorni con le nostre recensioni. Discutere su quanto un gioco meriti un voto piuttosto che un altro non è assolutamente una cosa facile, tutt’altro. Anche quest’anno i dibattiti, come potete immaginare, non sono affatto mancati, un anno di videogames ma anche di confronti serrati in redazione, di discussioni all’ultimo sangue su articoli, recensioni, voti e relative motivazioni. Alla fine però siamo sempre riusciti a venirne a capo con spirito critico e costruttivo cercando di tenere bene a mente i reali meriti di ciascun titolo analizzato.
Aggrappati all’ultima pagina del calendario che sta per dirci addio una volta per tutte, sentiamo l’obbligo di ringraziare tutti voi che ci seguite con interesse e affetto. Grazie!
Siamo pronti a salutare questo 2009 carichi di nuove idee per il futuro, grazie alle quali cercheremo di offrirvi sempre il meglio facendo tesoro di quanto già fatto.
Ora godetevi il CTA Golden Game 2009, ovvero il gioco che per la redazione incarna la migliore esperienza videoludica dell’anno! Vi auguriamo una piacevole lettura.
ASSASSIN’S CREED II |
“Lacrime di sudore solcano il mio viso investito da un sole accecante. A passo svelto attraverso la piazza mischiandomi alla gente, in modo che il loro vociare nasconda la musica delle lame che celo nell’armatura ereditata da Altair. Le guardie di sicurezza del doge, davanti alla Porta della Carta, hanno uno sguardo truce e attento ma ridono e scherzano indicando una giovane donna: ancora non sanno che questo sarà il loro ultimo giorno di vita. All’ombra del Campanile di San Marco provo più volte la lama perfezionata dal buon Leonardo e sorrido pensando al mio passato: un giovane alla ricerca del proprio posto nel mondo. Una lunga scia di sangue oggi è il mio cammino e la mia missione: quella dell’Assassino.“
Assassin’s Creed II è il Golden Game di quest’anno.
Non è una questione d’orgoglio nazionale, anche se vedere la nostra Italia risplendere dei fasti di un tempo e pensare che questa sia nelle case dei videogiocatori in ogni parte del mondo fa un certo effetto, non è per meriti prettamente tecnici e non è perchè AC2 è tutto quello che non è stato il primo capitolo e anche più.
Assassin’s Creed II vince perché è un titolo completo in grado di risucchiare e intrattenere il giocatore, di farselo amico per poi tenerselo ore ed ore come un’amante troppo gelosa. Niente scappatelle online, solo una lunga e compatta permanenza nell’Animus, che diventerà una seconda casa (in redazione qualcuno ha anche cambiato domicilio).
La storia di Ezio ha un principio blando, scandita dalle bravate di un bullo di quartiere che sembra non avere nessun obiettivo nella vita se non quello di sperperare i soldi paterni. Ora saltate alla conclusione del gioco e buttate uno sguardo indietro: una massa enorme di ricordi, di gesta eroiche e imprese pazze che stanno lì a dimostrare la struttura solida e complessa del titolo. Quasi increduli dovrete arrendervi all’evidenza: avete fatto tutto voi e nonostante il gioco sia quasi l’opposto di quello infilato nella console, il disco non s’è mai mosso dal vano del lettore. Assassin’s Creed è geneticamente progettato come un’esperienza corposa nella quale il giocatore attraversa un nugolo compatto e stordente d’intrighi, assaggi di Storia, protagonisti e persone che nessun altro titolo di quest’anno può vantare. La progressione, il ritmo serrato degli eventi e la possibilità di rallentare il proprio destino con una buona quantità di obiettivi alternativi costituiscono i suoi punti forti e il concetto assoluto di libertà sostituisce quello di blanda varietà. E la libertà, vera o presunta che sia, non stanca mai. E’ una questione di feeling più che di semplice calcolo. Ogni atto è programmato, ogni passo è parte di un codice creato ad hoc dagli sviluppatori, eppure dopo pochi passi si diventa preda della magia accecante della Setta dell’Assassino. Si diventa ben presto parte della città che con la sua vita ci accoglie come una serpe in seno. Ogni abitante è una possibile preda, ogni cittadino può avere le ore contate. Le strade delle città italiane, splendidamente restituite, faranno da scenario alla crescita spirituale di Ezio che si affilerà sempre di più i suoi splendidi e letali artigli, e noi con lui. Presto il suo credo diventerà anche nostro: essere una lama tra la folla.
Il ritorno della battaglia tra templari e assassini era sicuramente uno tra i più attesi e secondo noi non ha disatteso le aspettative, anzi per certi versi le ha superate. Altri titoli possono vantare una sceneggiatura degna di un blockbuster hollywoodiano, oppure c’è chi quasi in sordina si è presentato con un comparto tecnico di tutto rispetto e una giocabilità grandiosa. Abbiamo deciso di premiare il valore di un titolo che ha personalità e carattere, che mette in campo una storia dai risvolti complessi e che soprattutto è in grado di imprimersi nella mente e nel cuore del giocatore. Assassin’s Creed 2 non è un semplice sequel ma un reboot in grado i mantenere lo spirito che aveva fatto grande il suo predecessore. Ora sul volto, l’assassino porta una maschera d’oro, ma nelle sue mani sfilano ancora letali le lame d’acciaio e nel suo cuore è ancora impresso indelebile il Verbo del Credo.