Quattro chiacchiere con… Dave Mervik di Tarsier Studios
di: Simone CantiniIf you wanna read the interview with Dave Mervik in english click here.
Negli ultimi mesi i ragazzi di Tarsier Studios sono stati protagonisti della scena console grazie ad un’accoppiata di titoli davvero convincenti. Stiamo ovviamente parlando di Little Nightmares e Statik, due esperienze estremamente diverse tra loro, ma che hanno dato modo allo studio di staccarsi dai colorati mondi a cui ci avevano abituato in precedenza. Incuriositi da questa inedita veste, abbiamo raggiunto Dave Mervik, Narrative Designer presso lo studio, per rivolgergli qualche domanda, a cui il gentilissimo Dave non ha mancato di rispondere.
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Siete particolarmente apprezzati e conosciuti per produzioni visivamente colorate ed allegre, come LBP e Tearaway Unfolded, ma i vostri ultimi due lavori hanno svelato il vostro lato più cupo: quale aspetto ritenete rispecchi maggiormente il team?
Beh, credo sia fondamentale ricordare come entrambi questi titoli siano in realtà IP di Media Molecule e, di conseguenza, espressione dell’anima dello studio. Ci è piaciuto molto lavorarci e abbiamo fatto del nostro meglio per rispettare le creazioni dei ragazzi di Mm, ma abbiamo sempre coltivato il sogno di poter creare i nostri personali mondi. Statik e Little Nightmares sono i primi esempi del tipo di giochi che vogliamo realizzare, e sì, forse sono un po’ più cupi rispetto a quanto abbiamo fatto in precedenza.
Preferite lavorare su IP già note e consolidate, quindi meno rischiose dal punto di vista del successo, oppure impegnarvi nel portare alla ribalta un titolo tutto vostro?
Sembra tutto così semplice se la mettiamo su questo piano! In realtà non credo che la prima opzione sia poi così rassicurante, in modo particolare se parliamo di una IP ben conosciuta e molto apprezzata, dato che l’asticella delle aspettative è già posta molto in alto e il rischio di deludere i fan è estremamente elevato. Ovviamente la possibilità di fallire clamorosamente con una nuova creazione è una realtà concreta, dato che si deve partire praticamente da zero. Quando abbiamo deciso di buttarci a capofitto nella realizzazione dei nostri giochi, non abbiamo pensato al successo che avremmo potuto ottenere, eravamo soltanto consapevoli del fatto che avremmo dovuto mostrare a tutti di cosa eravamo capaci, augurandoci che la gente avrebbe apprezzato il nostro lavoro.
Cosa pensate delle piattaforme mid-gen ed in particolare di Xbox One X? Pensate che possano rappresentare un punto di svolta nel panorama console, al punto da mutare il normale ciclo vitale delle console?
Di sicuro si tratta di un’interessante evoluzione del ciclo vitale delle macchine, inoltre rappresentano una buona notizia per tutti coloro che desiderano essere sempre all’avanguardia. Credo, comunque, che soltanto il tempo saprà dirci se potranno rappresentare un mutamento dell’attuale concezione di generazione di console.
Ritenete che il successo di Switch possa rappresentare un modello di business che potrà essere abbracciato anche dagli altri colossi del mercato?
Chissà cosa frulli nella mente di Sony, Microsoft e Nintendo! Sono tutte compagnie di enorme successo all’interno del mondo del gaming e di sicuro non ho la presunzione di dare loro lezioni di business.
Avete mai pensato di abbracciare anche voi il mondo mobile?
Certo che sì! A dire il vero siamo sempre aperti a tutto. Tutto ruota attorno alle idee e al miglior modo in cui possiamo veicolarle. Statik, ad esempio, doveva necessariamente essere realizzato per la VR, pertanto se un’idea dovesse funzionare alla perfezione in mobilità non ci tireremmo certo indietro. Conviene sempre che simili situazioni si sviluppino nella maniera più naturale possibile, dato che provare a forzare un qualcosa all’interno di una scatola è praticamente inutile.
Visto che abbiamo parlato di Statik, quale è il vostro reale pensiero nei confronti del mercato VR? Ritenete che la tecnologia possa avere un futuro, nell’immediato, oppure che il settore stia rapidamente perdendo di appeal?
Dato che sono un Narrative Designer ritengo la tecnologia VR estremamente eccitante, dato che spalanca nuove vie utili a veicolare l’aspetto narrativo, il modo in cui si può comunicare con il giocare e il ruolo che questi avrà all’interno della tua storia. Personalmente ritengo che sia importante riportare il giocatore nel bel mezzo dell’azione, salvandoli dal rischio di divenire dei semplici spettatori. Sotto questo punto di vista la VR è uno sviluppo eccezionale, proprio per questo mi auguro che una simile tecnologia possa avere un brillante futuro, ma ovviamente se vogliamo che possa prosperare ha bisogno di un supporto considerevole.
Il passaggio all’architettura x86 è stato davvero vantaggioso per gli sviluppatori come si vociferava in passato, sia per quanto concerne i costi sia relativamente ai tempi di sviluppo?
Per questa domanda credo che sarebbe meglio chiedere a qualcuno del team tecnico (ride).
Ci sono piani in merito ad un eventuale porting su Switch di Little Nightmares?
Al momento non ho niente da dire a riguardo, ma tutto può succedere in futuro.
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You are appreciated and famous specially for your joyful and colorful games, such as Little Big Planet and Tearaway Unfolded, but your last two games unveiled a dark and grim side of Tarsier: what kind of tone do you think is fitting best the entire team?
Well, I think it’s important to remember that both of those games were Media Molecule’s IPs, and were an expression of the soul of their studio. We loved working on them, and did our best to respect Mm’s creations, but we had always dreamed of creating our own worlds. Statik and Little Nightmares are the first examples of the kind of games we want to make, and yes, they are perhaps a shade darker than the previous things we worked on.
Do you prefer to work on a well known IP and following a safer path (even if traced by another team), or do you think it’s better trying to transform a your own IP into a huge success?
It all sounds so easy when you put it that way! I wouldn’t say the first option is particularly safe, particularly when it’s a well-known and well-loved IP, because the bar is already set so high and your chances of disappointing the fans is so much higher. There is, of course, an even higher risk of falling flat on your face when you’re creating something from nothing, because you have it all to do. Once we made the decision that we were going to go for it and make our own games, we weren’t thinking about success in that way, we just knew that we had to show what we could do, and then hope that people liked what we did!
What do you think of mid-gen consoles, such as Xbox One X? Do you think they could deeply change the common idea of console generation?
It’s certainly an interesting evolution of the cycle, and is good news for people that like to stay on the bleeding edge. I guess time will tell if it changes what a console generation means.
Do you think Switch’s success can represent a successful model of business that could influence Microsoft and Sony next hardware?
Who knows what thoughts lurk inside the minds of Sony, Microsoft and Nintendo! These are all hugely successful companies in the gaming world, and I wouldn’t presume to tell them their business.
Have you considered mobile market (tablet, smartphone)?
Sure we have! We’re always considering everything, to be honest. It’s really about the core idea and how we can best serve it. Statik, for example, was an idea that needed to be executed in VR, and so if an idea took hold that would work best as a mobile experience, then so be it. It’s always best to let these things flow as naturally as possible, and not try to force something into a box.
We know you have just released Statik, but what do you really think about VR technology? Do you think the sector can have a future or the lack of high budget games means it has been already abandoned by the industry?
As a Narrative Designer I find VR very exciting, because it opens all sorts of new avenues for the manner in which you tell a story, how you communicate with the player, and the role that the player takes in your story. For me, it’s important that we bring the player back into the thick of things, and save them from being reduced to a spectator. VR is a great development in this respect, and so I hope that it does have a future, but as ever it requires support if it’s going to flourish.
Talking about console, choose the x86 architecture has really been a vantage for the developers, both in term of cost and development length?
That’s a question for someone from the Tech team I’m afraid 😉
Any plans about a Little Nightmares porting for Nintendo Switch?
Nothing to announce, but the future is capable of many things.