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Mortal Kombat

Siamo nel lontano 1992. Una generazione fa, a pensarci bene: gli adolescenti passavano il tempo a prendere due di picche dalle giovani tedesche in visita nel belpaese e a spendere tutta la paghetta nei coin-op; se c'e' un gioco che sicuramente si e' guadagnato i nostri sudati risparmi e che e' sempre stato preferito al controvalore in bibite e gelati dei gettoni, questo e' sicuramente Mortal Kombat. Quando Warner Bros ci ha invitato a provare in anteprima il nuovo titolo sviluppato da NetherRealm Studios una lacrima nostalgica ci ha solcato il viso: non vedevamo l'ora di squartare nuovamente i nostri sfortunati nemici.

di: Giorgio "Nadim" Catania

Siamo nel lontano 1992, una generazione fa a pensarci bene: gli adolescenti passavano il tempo a prendere due di picche dalle giovani tedesche in visita nel bel paese e a spendere tutta la paghetta nei coin-op; se c’è un gioco che sicuramente si è guadagnato i nostri sudati risparmi e che è sempre stato preferito al controvalore in bibite e gelati dei gettoni questo è sicuramente Mortal Kombat.
MK arriva nelle sale giochi e poi nelle console casalinghe come un fulmine a ciel sereno: sfruttando prima il passaparola e poi il suo gameplay di immediata comprensione che conquista una buona fetta di giocatori sin dal suo esordio e li accompagna nell’età matura con diversi sequel.
Quando Warner Bros ci ha invitato a provare in anteprima il nuovo titolo sviluppato da NetherRealm Studios una lacrima nostalgica ci ha solcato il viso: non vedevamo l’ora di squartare nuovamente i nostri sfortunati nemici.

Memorie di una combo infranta

Una volta preso in mano il controller, si entra subito nell’atmosfera dark che permea completamente il gioco. Mortal Kombat infatti non è un picchiaduro qualsiasi bensì uno dei più violenti in circolazione, ricco di immagini forti e dalla spiccata natura gore che, anziché premiare il giocatore vittorioso con danze folkloristiche ed effetti speciali colorati, mostra decapitazioni e mutilazioni di vario genere.
Ma prima di raccontarvi delle famose e famigerate Fatality, che da sempre caratterizzano il titolo in questione, descriviamo un attimo i protagonisti di tali e violenti combattimenti, tutti o quasi provenienti dai primi tre capitoli della saga. A partire da Skorpion, armato di tutto punto, continuando per il rivale Sub-Zero e le sue combo congelanti, passando a personaggi più fotogenici come Mileena e Sonya – che, chissà come mai, sono le preferite tra noi redattori, tutti davvero ben animati, forti di modelli poligonali particolareggiati alla perfezione, che si macchieranno di sangue – e non solo – man mano che gli scontri diverranno più cruenti. Il roster nella versione finale del gioco si rivelerà ricco e vario, anche se non possiamo darvi numeri precisi. Una cosa però sembra già certa: fin dalle nostre prime prove abbiamo notato due lottatori oscurati con tanto di scritta “DLC” sopra le loro ombre: ciò fa presagire già da adesso l’uscita di espansioni e oggetti di gioco vari, elemento che potrebbe far storcere il naso ai più.

Tornando a parlare dei personaggi, fa piacere segnalare come buona parte delle mosse storiche, già apprezzate ampiamente dai veterani, siano rimaste inalterate con tanto di combinazioni di tasti identiche, capaci di donare un senso di nostalgia indescrivibile. Ecco perciò Johnny Cage dalla velocità impressionante pronto a sferrare calci micidiali ad attentare l’incolumità delle nostre parti basse, Liu Kang che tuttora sfida le leggi di gravità per eseguire la sua famosa “bicicletta”, o l’immancabile Skorpion pronto a tirare a sé gli avversari con i suoi terribili arpioni. Concatenare lunghe e mortali combo risulterà un’impresa discretamente semplice per i giocatori più esperti, mentre per i principianti imparare le tecniche più articolate richiederà solo un po’ di concentrazione, di tempismo e soprattutto di pratica. Ma dopo qualche sfida ad una difficoltà non troppo elevata sarete tutti in grado di padroneggiare il vostro personaggio preferito, e ne avrete appreso tanto i punti deboli quanto i punti di forza. E sarà allora che dovrete cominciare a sfruttare le tecniche X-Ray, accompagnandole poi con le inevitabili Fatality

 

Avvicinati che ti faccio una radiografia

Quando negli scontri utilizzerete gli attacchi fisici più semplici, una barra nella parte inferiore dello schermo si riempirà lentamente ma in maniera inesorabile. Una volta che questa avrà raggiunto un certo livello di riempimento, avrete la possibilità di utilizzare delle tecniche speciali, novità assoluta per la serie. Stiamo parlando delle mosse X-Ray, capaci di donare al gioco un aspetto tanto scenografico quanto ulteriormente violento. Infatti, premendo i grilletti dei vostri controller con il giusto tempismo, i vari personaggi si esibiranno in assalti unici, che attiveranno una sorta di effetto radiografico sul rivale mostrando su schermo le sue ossa, attorniate da muscoli e organi vitali. E vedere lame e pugni spezzare braccia, lesionare gravemente cuori e polmoni o tagliare tessuti di ogni genere è uno spettacolo tanto affascinante quanto cruento, in pieno stile Mortal Kombat. Se da un lato tali tecniche si rivelano originali e ben programmate, capaci di rendere i corpi dei lottatori “pieni” e vivi e non più semplici e vuoti involucri poligonali, dall’altro risultano un po’ troppo potenti e facili da usare. In ogni caso la necessità di riempire la barra d’attacco le rende utilizzabili non più di una volta per ogni scontro, impedendo così combattimenti basati solamente sull’utilizzo di tali attacchi.

Ma, seppur violentissime e condite da litri di sangue, le mosse X-Ray non possono competere per ferocia con le Fatality, le più cruente mosse del gioco attivabili a fine scontro tramite la pressione di un certo numero di pulsanti. Simbolo fin dal primo episodio della saga, le Fatality rappresentano la degna chiusura per ogni battaglia particolarmente combattuta, e vedono il lottatore vincente affettare l’avversario nella maniera più originale possibile, facendone riversare le budella sul ring di gioco. Questo perlomeno per quanto riguarda le Fatality caratteristiche del personaggio, perché ce ne sono anche altre contestuali allo scenario di gioco. Ecco quindi combattenti divorati vivi da alberi maledetti, altri bruciati nella lava, altri ancora investiti da macchine o metropolitane. La varietà non mancherà di certo e ogni scena mostrerà pienamente tutta la violenza di Mortal Kombat, in un tripudio di liquidi e organi sparsi sui piedi del vincitore e sull’arena. Insomma, niente di adatto ai bambini o ai deboli di stomaco!

Viuuulenzaaaaa!

Mortal Kombat è pronto a tornare prepotentemente nello scenario videoludico con un capitolo violento e spettacolare. I combattimenti veloci, pieni di combo incredibili e di contrattacchi di ogni sorta e i lottatori storici, ognuno con uno stile proprio, faranno la gioia di ogni fan. Gli scenari stessi, che ci riportano in location già conosciute, faranno vivere nuovamente emozioni ormai dimenticate. Le X-Ray e le Fatality, infine, condiranno il tutto con immagini gore proprie della serie, capaci di far impallidire qualsiasi pacifista.
Se a ciò si aggiunge la presenza di varie modalità – alcune fuori di testa come il Challenge Mode – che promettono numerose ore di gioco e l’esperienza online, si capisce come questo capitolo possa rappresentare un nuovo e splendente capitolo di una saga che ha fatto la storia dei picchiaduro. Non rimane altro che attenderne l’uscita, magari ripassando un paio di mosse dei vecchi capitoli. Perché una volta che scenderete nuovamente nell’arena vincerà solo il più violento, pronto a concludere lo scontro con una terribile Fatality, poco ma sicuro. E la vittima potreste essere voi.
Non dite poi che non vi avevamo avvertito.

 

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