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Uncharted 3: L’Inganno di Drake

Quando un titolo e' 'importante' si vede, e Sony Italia ha deciso di fare le cose in grande per l'evento stampa di Uncharted 3: L'inganno di Drake. Il tutto si e' svolto a Milano, nel locale El Jadida, dove luci soffuse e temi arabi hanno dominato la scena, contornati da una sensualissima danza del ventre e musiche e balli in stile orientale in perfetta armonia con la nuova avventura di Nathan Drake. Seguiteci!

di: Manuel "haures" Di Gregorio

Quando un titolo è “importante” si vede, e Sony Italia ha deciso di fare le cose in grande per l’evento stampa di Uncharted 3: L’inganno di Drake.
Il tutto si è svolto a Milano, nel locale El Jadida, dove luci soffuse e temi arabi hanno dominato la scena, contornati da una sensualissima danza del ventre e musiche e balli in stile orientale in perfetta armonia con la nuova avventura di Nathan Drake.

“Questa volta sarà diverso… (cit.)”

Abbiamo così avuto modo di provare due livelli del gioco, la villa in fiamme (ambientazione già esplorata precedentemente nei vari eventi quali E3, TGS etc…) e “Il Cargo”, dove Nathan mette in atto un rocambolesco inseguimento per riuscire a salire su un aereo diretto verso il deserto.

Entrambi i livelli, inutile a dirlo, sfoggiano una cura grafica davvero invidiabile, tanto nella realizzazione degli effetti di luce quanto nella ricostruzione degli ambienti di gioco.
La particolare cura rivolta alle texture salta all’occhio dal singolo e anonimo muro scalabile fino alla maestria con cui è stato realizzato l’aereo cargo. Il deserto, poi, sarà una delle ambientazioni principali di questo episodio e attorno al quale ruotano le vicende proposte.
Sempre seguendo le orme del suo antenato, Sir Francis, Nathan si imbatte in una scoperta che lo guiderà in un pericoloso viaggio tra Europa e Medio Oriente. Il nostro protagonista dovrà infatti ripercorrere le orme di Lawrence d’Arabia, un ex-ufficiale dell’esercito inglese che, ritiratosi a vita privata, diventò archeologo ed esploratore e dedicò le sue ricerche al ritrovamento della città perduta di Iram, nel deserto di Rub’ al-Khali, denominata anche “Atlantide delle Sabbie” dopo la sua distruzione.
Altro punto focale dell’ultima fatica dei ragazzi di Naughty Dog sarà la relazione che lega due personaggi chiave: Nathan e Sully.
Victor “Sully” Sullivan sembra quasi essere “l’immagine allo specchio” di Nathan nel futuro, un uomo ancora tentato dal fascino di scoprire tesori, ma che deve però fare i conti con l’età, cosa che non gli permette di poter vivere le avventure come ai suoi tempi d’oro. Sully si rivela quindi coscienza e allo stesso tempo “tentatore” per il nostro eroe.
Nel gioco ritroveremo anche Elena Fisher, la reporter, vecchia fiamma di Drake.
Per quanto riguarda l’antagonista di turno, per questo episodio gli sviluppatori hanno pensato ad un nemico più indiretto. Abbandonato così l’ennesimo “signore della guerra”, ci troveremo a fare i conti con una società segreta ed una serie di persone influenti e di potere (tra cui la più volte accennata Katherine Malong) capaci perlopiù di “agire dietro le quinte”.

“Parto sì, ma mi porto un amico!”

Gran parte dell’attenzione degli sviluppatori si è concentrata sul multiplayer.
Lo scopo principale era quello di migliorarlo ed ampliarlo per rendere l’azione di gioco più interessante e vivace, evitando una banale vittoria su uccisioni per tempo limite. Si aggiungono così le modalità Deathmatch anche in 3 squadre da 2 persone l’una, gli obiettivi in-match (diversi per ogni squadra), la sessione di abilità (non si potranno usare gli oggetti) e il Power Play, che permette alla squadra perdente di recuperare più punti portando a termine un obiettivo particolare durante la fine del match (ad esempio uccidere un personaggio specifico). Quest’ultima in particolare prevede più sotto-modalità come l’Overtime, ovvero un tempo supplementare se il divario di punti è breve e, nel caso questo non bastasse, si entrerà in modalità Sudden Death.
Un’ultima modalità, la Hunters, permetterà a quattro giocatori di sfidarsi come due eroi contro due cattivi.
Inoltre, l’introduzione del Buddy Sistem consentirà l’assegnazione automatica di un compagno una volta iniziato il gioco in multiplayer.
Viene introdotta la possibilità di migliorare le proprie statistiche personali o quelle del team tramite il Paid Booster System e il Medal Kickbacks: attraverso il primo spenderemo le ricompense ottenute per acquistare potenziamenti, col secondo useremo le medaglie collezionate.
Oltre al miglioramento del gameplay, Naughty Dog ha ampliato la personalizzazione del proprio giocatore rendendolo totalmente “customizzabile” tramite un grosso pacchetto di oggetti, vestiti e caratteristiche legate all’aspetto fisico. Si potranno inoltre creare degli emblemi personalizzati per riconoscersi e per customizzare il proprio team.
L’associazione del multiplayer, e quindi del proprio ID PSN, al social network Facebook ci permetterà di sapere chi dei nostri amici gioca online e scambiarsi quindi oggetti e tesori, sbloccandoli anche attraverso l’uso di questa piattaforma sociale.

Nella pagina che segue potete leggere una breve intervista gentilmente concessaci da Justin Richmond, Game Director di Naughty Dog, riguardante il lavoro svolto su Uncharted 3.