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Project Spark

Annunciato durante l’E3 2013, Project Spark era un gioco molto misterioso: l’unico dettaglio che era emerso è che sarebbe stato un platformer dal tema fantasy. Ma dopo averlo provato per un po’ alla gamescom 2013, possiamo dire che questo titolo ha del potenziale per diventare un best-seller. Di seguito quindi, riportiamo le nostre impressioni della build Xbox One.

di: Gianmarco Forcella

Annunciato durante l’E3 2013, Project Spark era un gioco molto misterioso: l’unico dettaglio che era emerso è che si sarebbe trattato di un tool creativo dal tema fantasy. Ma dopo averlo provato per un po’ alla gamescom 2013, possiamo dire che questo titolo ha del potenziale per diventare un best-seller. Di seguito quindi, riportiamo le nostre impressioni della build Xbox One.

Una nuova concezione di Platform

Partiamo subito con il dire che con Project Spark dovete cancellare tutto quello che già conoscevate sui tool di creazione, Little Big Planet incluso. Forse è anche meglio di Sackboy e soci. In Project Spark, creato con il Voxel Engine, si ha la possibilità di creare un proprio mondo e una propria storia. E voi mi direte “Sì grazie, anche su altri platform, specie in Little Big Planet”. Ed è proprio qui che cominciano le differenze abissali.

Per iniziare, la grafica di gioco non sarà per niente uguale a quella “flat” presente in LBP, anzi: si avrà una visuale completa a 360° e con poligoni pienamente a 3D. 

Il bello di Project Spark è che, oltre ad essere semplice da personalizzare, mette al giocatore in mano strumenti così potenti da far sembrare il titolo stesso un software development kit. Abbiamo appena affermato infatti come sia semplice creare la propria storia. Il giocatore è posto davanti a due scelte quando vuole creare dei livelli:

  1. Creazione rapida, che senza effettuare molte scelte permette di creare il proprio ecosistema e la storia in pochi attimi);
  2. Creazione avanzata, che permette la creazione della propria storia sotto ogni punto di vista, dalla A alla Z.

Proprio sul secondo punto è il caso di soffermarsi un attimo. Il proprio ecosistema di gioco può essere riempito di tutto quello che vogliamo (deserti, ghiacciai, laghi, fiumi, villaggi, castelli, nemici ecc.) ma deve essere “programmato” in qualche modo: per esempio si può decidere che, posti dei goblin in mezzo al cammino, questi possano attaccarci o seguirci come alleati e, in caso scegliessimo di trasformarli in nemici, con quanti colpi farli morire.

Tutto questo viene affrontato attraverso un sistema che la prima volta potrebbe sembrare complicato, ma in realtà è un potentissimo tool che si avvicina quasi al mondo della programmazione per come è definito bene.

Si tratta essenzialmente di un menù in cui viene mostrata una sorta di linea temporale all’interno della quale vengono mostrate tutte le azioni inserite. Ogni personaggio non ha diritto ad occupare una singola posizione nella timeline, anzi: è possibile impostare multiple risoluzioni in caso succeda qualcosa (per chi è familiare con la programmazione: pensate al momento in cui inserite un “if” in caso quello che avete scritto non possa essere portato a buon fine).

E sono possibili praticamente tutti i risvolti possibili e immaginabili, gli sviluppatori di questo titolo hanno veramente badato ad inserire tutto: è addirittura presente l’opzione di scelta nei dialoghi ed impostare i vari outcome.

Quando poi intendiamo che si può creare la propria storia dalla A alla Z, intendiamo tutto, dialoghi e missioni secondarie comprese. Con quest’ultime poi, avremo la possibilità di acquisire monete che ci permetteranno di comprare nuovi oggetti per costruire la nostra avventura.

Il nostro risultato

Dopo aver creato, con l’assistenza degli sviluppatori, un nostro piccolo mondo siamo quindi partiti per una brevissima apertura in cui dovevamo aiutare un goblin nel recupero della sua amata. Durante la fase di gioco, i comandi di Project Spark si presentano comunque i più classici: A per i salti e X per gli attacchi se dotati di armi (come nel nostro caso). Oltre alla nostra spada avevamo anche una compagnia “speciale”: un masso, programmato per seguirci ed attaccare nemici nel caso di incontri.

Poco dopo due combattimenti contro due avversari programmati di scomparire con un solo colpo, giungiamo quindi al nostro obiettivo e, una volta soccorsa la signora goblin, si conclude la nostra avventura.  Volendo naturalmente, avremmo potuto condividere il livello da noi creato con il resto del mondo. 

A detta degli sviluppatori infine, a partire da novembre partirà una closed beta per Xbox One, piattaforma dove il rilascio è previsto per il Q1 del 2014.

L’anti LittleBig Planet è qui

Le impressioni che Project Spark ci ha lasciato impresse non è che siano positive. Molto di più. Le possibilità del tool permettono di creare ogni tipo di avventura in maniera molto elaborata e dettagliata come mai visto finora.

Graficamente parlando non è anche da meno, sebbene si potrebbe fare qualcos’altro ma per giudicare anche la grafica preferiamo attendere il rilascio di una versione finale per Xbox One (in quanto quella presentata alla gamescom era una pre-alpha).

Project Spark è in arrivo quest’inverno per Xbox 360 ed entro il Q1 del 2014 per Xbox One.