Approfondimento

Nintendo Switch è tra noi: la nostra prima esperienza approfondita con la console

di: Andrea "Macchiaiolo" Barbara

Nintendo Switch è finalmente giunta nei negozi e come tanti altri giocatori appassionati, abbiamo potuto finalmente metterci seriamente le mani sopra e studiarla nei minimi dettagli.

Primo contatto

Grazie all’apertura straordinaria effettuata dalla catena Gamestop mi è stato possibile avere Nintendo Switch da giovedì sera. E’ sempre una bella sensazione essere insieme ad altri appassionati ed è un’esperienza che consiglio a chiunque si professi un videogiocatore doc.
Arrivato a casa è iniziato il mio personalissimo unboxing.
Ne avrete visti a bizzeffe come me, eppure l’apertura della scatola mi ha lasciato un po’ di sorpresa.
La dimensione della console è veramente minuta e il pensiero che l’intero hardware stia nel palmo della mano è sorprendente.
Posizionato il dock tra la Ps4 Pro e la One S è quasi confondibile con un hard case per hard disk da 3.5″ collegato ad una delle altre due console.
Quello che mi ha veramente spiazzato però è la dimensione dei joy-con.
Ho visto tantissimi trailer, unboxing, hands on eppure non mi aspettavo che fossero così piccoli.
Ammetto di avere mani medio grandi e quindi potrebbe essere una sensazione del tutto personale.
La sensazione al tatto è sublime e dà l’idea di robustezza e materiali di qualità.
La risposta dei pulsanti è solida e molto soddisfacente, a differenza per esempio del D-pad del 3DS o del WiiU, tanto per fare un confronto sempre in casa Nintendo.
Collegati i joy-con al tablet, operazione molto semplice grazie alle guide sui lati dello schermo, ho saggiato la dimensione e il peso.
Entrambi mi hanno molto convinto. Il peso è nell’ordine del New 3DS XL, 350 grammi contro 400 grammi del Nintendo Switch, quindi un peso ottimo per sessioni anche prolungate.
La dimensione è perfetta per un’ottima leggibilità dello schermo e per evitare di coprirlo con le mani grazie alla posizione molto distanziata dei sistemi di controllo. Sono proprio questi ad avermi messo un po’ in crisi nelle fasi iniziali. Come detto sopra la dimensione dei piccoli controller è decisamente inferiore alle aspettative che mi ero creato e questo si è riflesso in una iniziale difficoltà a trovare la posizione ottimale per raggiungere tutti i tasti.
Gli input che più mi hanno dato pensieri sono stati i trigger superiori (L, ZL, R, ZR). La loro dimensione è in linea con la concorrenza, ma la loro estrema vicinanza unita ad un’estensione molto limitata dei trigger crea qualche fastidio se avete le dita un po’ spesse.
Ovviamente è questione di abitudine, basti pensare che la mattina dopo non avevo problemi a usare i joy-con singolarmente per mano.
La console può anche essere posizionata in modalità tabletop grazie al cavalletto retraibile sul retro.
Purtroppo però la posizione della presa usb sul fondo rende impossibile utilizzare questa configurazione con la console in ricarica. Questo problema è ovviabile grazie a degli stand di ricarica di terze parti. Soluzione sinceramente che avrei preferito evitare e veder risolta internamente.

Prima accensione

La prima cosa che ho fatto dopo aver tolto dalla scatola la console e i suoi accessori è stato mettere in carica direttamente il tablet, senza passare dal dock.
Questo perché era l’unico modo di effettuare la prima carica ai joy-con. Con sorpresa i 2 piccoli controller risultavano già carichi.
Inserendo la presa usb nel tablet questo si è acceso, mostrando un tutorial che guida l’utente alla prima configurazione. La procedura è molto semplice e guidata come da tradizione Nintendo e in pochi passi ho configurato la rete di casa e il mio account locale.
Fortunatamente l’aggiornamento 2.0 previsto per il 3 Marzo era già disponibile la sera precedente, infatti dopo poco è stato rilevato dalla console che mi ha chiesto la conferma.
Il download dell’aggiornamento è di dimensione contenute ed è stato molto veloce.
La versione 2.0 ha aggiunto l’accesso all’eShop, la parte social con gli amici, il supporto alle schede micro SD e la possibilità di collegare il proprio account Nintendo all’account locale.
La prima sorpresa in senso negativo è stata proprio la parte social dedicata agli amici.
Questi possono essere aggiunti tramite 4 opzioni:

  • Utenti in locale nella stessa stanza muniti di console (come succedeva con le altre portatili Nintendo)
  • Utenti con cui ha giocato
  • Utenti di cui conosciamo il codice amico
  • Utenti suggeriti da app come Miitomo, Super Mario Run, Fire Emblem e così via

Questo rappresenta un vero passo indietro rispetto a WiiU dove era possibile aggiungere amici semplicemente cercando la loro gamertag sul Miiverse.
Fortunatamente sotto insistenza del portale Polygon, Nintendo si è sbottonata sull’argomento affermando che verranno aggiunti altri metodi come la ricerca tramite social network come Facebook o Twitter o la ricerca tramite Nintendo ID (la gamertag di Nintendo). Opzioni che sarebbero state gradite fin dal D1, comunque.
L’altro aspetto che mi ha lasciato molto perplesso è la gestione dei salvataggi.
Indipendentemente dalla natura del gioco (scheda di gioco o digitale) e dalla posizione di memorizzazione, i salvataggi saranno sempre memorizzati nella memoria interna della console.
Tramite la gestione dei salvataggi ad ora sembra impossibile spostarli o semplicemente copiarli.
Anche questo è un passo indietro rispetto a quando avveniva sulla precedente console home Nintendo. Spero vivamente in più libertà nella gestione dei dati con futuri aggiornamenti.
Il sistema operativo risulta molto scattante, grazie ad un’interfaccia molto minimale. La personalizzazione attualmente è al minimo storico e permette solo la scelta tra 2 colorazioni, bianco o nero. La mia scelta è caduta ovviamente sul nero, in ottica console portatile, il colore scuro stanca molto meno gli occhi.
Anche in questo frangente mi aspetto vivamente aggiornamenti futuri con più opzioni di personalizzazione.

Prime sensazioni

La console è risultata molto ben costruita, solida e la sensazione una volta maneggiata per un po’ è distante anni luce da quanto provato ad esempio con il gamepad Wii U. La giocattolosità tipica dei prodotti Nintendo è molto contenuta e anzi la sensazione predominante è quello di maneggiare un device di alto livello decisamente poco adatto alle manine distratte e spesso bisunte dei bambini a cui molto spesso viene attribuita la casa di Kyoto.
Il software a corredo è molto semplice e presenta ancora lacune che non mi aspettavo al D1. Certo sono fiducioso che tutto verrà corretto in corso d’opera, ma la sensazione di aver affrettato l’uscita è molto tangibile.
Ho acquistato la console con The Legend of Zelda: Breath of Wild e Bomberman (per sfruttare il multiplayer locale).
Il secondo gioco mi ha permesso di sfruttare i joy-con anche nella loro configurazione singola, ossia come controller a se stante. Anche qui la dimensione comporta la necessità di trovare la posizione corretta delle mani, inoltre i 2 joypad non sono identici e quello di destra ha l’analogico molto più centrale rispetto a quello di sinistra, cosa che comporta un’ulteriore diminuzione dello spazio vitale per le mani.
Dopo qualche partita di assestamento comunque tutto risulta più naturale anche se una piccola sensazione di costrizione rimane nell’aria.
Ho provato varie configurazioni di controllo per vedere come si comportavano a seconda del gioco.
Il grip contenuto all’interno della confezione permette di unire i joy-con prendendo la forma di un controller classico. Nonostante l’impugnatura risulti molto comoda, non si migliora il problema della dimensioni dei trigger superiori già esposto più su. Probabilmente questo problema si potrà solo superare con una prolunga dei trigger di terza parte come già visto anche sui pad della concorrenza.
Se invece usati staccati i joy-con permettono un utilizzo molto vicino alla configurazione già usata con Nintendo Wii. Questo metodo permette di avere un controllo maggiore sulla rivelazione di movimento, molto utile per esempio quando si tira con l’arco in The Legend of Zelda: Breath of Wild.
La piccola dimensione è in parte ovviabile grazie ai supporti per i laccetti anch’essi contenuti all’interno della confezione. Questi oltre ad aggiungere un laccetto di sicurezza per assicurare al polso il controller aumenta sensibilmente la dimensione impugnabile.

Si conclude qui il nostro primo contatto con la nuova console di casa Nintendo.