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Lightning Returns: Final Fantasy XIII

Tre. Da sempre associato alla perfezione, questo numero ha iniziato a riscuotere un incredibile successo anche nell’ambito dell’entertainment. Che si tratti di cinema, fumetti, libri o (caso a noi più caro) videogiochi, la crescita esponenziale delle oramai inflazionate trilogie è stata davvero impressionante. Che si tratti o meno di meri espedienti utili a garantire un introito quasi sicuro da parte dell’utenza, sin troppo spesso lasciata in sospeso da un implacabile e talvolta sin troppo prematuro manifestarsi dei titoli di coda, la suddivisione di una storia in più capitoli pare oggi prassi comune. Ed il tredicesimo capitolo di Final Fantasy pare essersi piegato alla perfezione ad un simile meccanismo, suddividendo l’epopea della Fabula Nova Crystallis in 3 differenti momenti, con Lightning Returns: Final Fantasy XIII a chiudere il cerchio. No, il recentemente rinominato Versus non vale…

di: Simone Cantini

Tre. Da sempre associato alla perfezione, questo numero ha iniziato a riscuotere un incredibile successo anche nell’ambito dell’entertainment. Che si tratti di cinema, fumetti, libri o (caso a noi più caro) videogiochi, la crescita esponenziale delle oramai inflazionate trilogie è stata davvero impressionante. Che si tratti o meno di meri espedienti utili a garantire un introito quasi sicuro da parte dell’utenza, sin troppo spesso lasciata in sospeso da un implacabile e talvolta sin troppo prematuro manifestarsi dei titoli di coda, la suddivisione di una storia in più capitoli pare oggi prassi comune. Ed il tredicesimo capitolo di Final Fantasy pare essersi piegato alla perfezione ad un simile meccanismo, suddividendo l’epopea della Fabula Nova Crystallis in 3 differenti momenti, con Lightning Returns: Final Fantasy XIII a chiudere il cerchio. No, il recentemente rinominatoVersus non vale…

Time is running out

Sono passati 500 anni dagli eventi narrati nel capitolo intermedio della trilogia ed una nuova minaccia, di sicuro la più terribile di tutte, sta per devastare le esistenze degli abitanti di Gran Pulse: il mondo sta per finire e solo 13 giorni separano le anime innocenti dalla distruzione finale. Ovviamente, dato che il gioco si chiama Lightning Returns: Final Fantasy XIII, toccherà all’eroina dai capelli rosa imbarcarsi in un’impresa ai limiti dell’impossibile. Certo non mancheranno vecchie e nuove conoscenze, ma l’unico personaggio che saremo chiamati a controllare nel corso dell’avventura sarà solo la sorella di Serah Farron. Scelta decisamente atipica per un jrpg che, a partire dal già citato secondo episodio di questa saga nella saga, aveva già presentato una simile, quanto drastica, inversione di tendenza. In fondo però, è bene ricordarlo, è l’intero progetto costruito attorno alla mitologia della Fabula Nova Crystallis ad avere operato uno strappo (chi ha detto insanabile?) con quello che è il glorioso retaggio passato delle varie Fantasie Finali. E questo Lightning Returns non lesina nuovi stravolgimenti, come abbiamo potuto constatare nella nostra prova delle demo da poco disponibile per PS3 e Xbox 360. A partire dalla gestione del tempo, non più immobile come nella totalità dei jrpg, ma vivo e sempre presente: un timer, difatti, scandira in maniera costante il trascorrere dei minuti e delle ore di gioco, monito incalzante che sottolinea la precarietà dell’universo che Lightning è chiamata a salvare. Come questo influirà sullo svolgimento e la longevità dell’avventura, però, rimane un mistero anche dopo la prova di questa versione preliminare.

Gira la moda

Catapultati all’interno di una sezione (con tutta probabilità) avanzata della trama, sarebbe inutile spendere parole in merito all’aspetto narrativo della nuova fatica diretta daMotomu Toriyama. E infatti non lo faremo, dato che ci torneremo in sede di review, preferendo concentrarci sulle inedite meccaniche di gioco. Stravolgendo ancora una volta il concept dei combattimenti, in Lightning Returns: Final Fantasy XIII tutti gli scontri si svolgeranno in tempo reale, con la nostra eroina che potrà compiere l’azione preferita in ogni momento, a patto di avere sufficiente energia per attivarla. La vecchia ATB, difatti, è adesso sostituita da un nuovo indicatore rappresentate una sorta di punti azione, il cui valore decrementerà mano mano che combatteremo. La vera novità, però, è costituita dagli Assetti, dei costumi che Lightning potrà indossare (per un massimo di 3 a combattimento) e che in maniera simile a quanto visto in Final Fantasy X-2 serviranno a mutare classe e ad avere così accesso a nuove abilità e nuovi punti da spendere. Tale switch, oltre che rendere utilizzabili set di mosse alternativi, sarà indispensabile per permettere la rigenerazione dei punti azione del costume dismesso: questi, difatti, si ricaricano solo quando la specializzazione viene messa in stand by. Tali Assetti rappresentano sicuramente l’aspetto tattico più profondo dell’intera produzione, dato che ognuno di essi può essere personalizzato fino al minimo dettaglio. A patto di avere a disposizione elementi equipaggiabili compatibili con il costume selezionato sarà, difatti, possibile sostituire ogni singolo elemento dell’Assetto, sia esso un’arma, un indumento o un accessorio, al fine di aumentare e migliorare le statistiche di Lightning. Meno interessante, invece, il sistema impiegato per gestire i consumabili in combattimento che, non potendo più essere utilizzati tramite l’apposito comando, potranno essere assunti solo mettendo in pausa gli scontri. Altro aspetto da sottolineare, che stride con la consueta gestione dell’inventario, è il fatto che Lightning potrà portare con sé solo un numero limitato di questi oggetti, rendendo ancora più strategica (o fastidiosa) la gestione degli scontri.

Social Fantasy

Novità di questo terzo frammento del tredicesimo capitolo è costituita dalla possibilità di connessione con altri utenti: in qualunque momento del gioco, a patto di essere collegati alla rete, sarà possibile dare vita ad un NPC e legare ad esso una frase, un’istantanea di gioco o un oggetto. Questi potranno essere in seguito visualizzati ed in caso scaricati da chiunque si trovi a visitare la medesima ambientazione, rendendo il tutto simile ad una versione 2.0 di quanto visto in Demon’s e Dark Souls. Tramite i social network, inoltre, saremo in grado di pubblicare le nostre statistiche di gioco, di modo da rendere partecipe il globo dei nostri successi in battaglia.


Difficile inquadrare in maniera univoca e netta Lightning Returns: Final Fantasy XIII, dato che la breve demo è servita più che altro a fornire un’infarinatura di quelle che saranno le meccaniche battagliere del titolo. Ancora nulla è dato sapere dell’eventuale bontà della trama, nonché della particolare gestione del tempo che scandisce l’avvicinarsi della temuta fine del mondo. Di sicuro questo primo impatto non ha fatto altro che rafforzare quelle che sono le intenzioni di Square Enix, ovvero rivoluzionare a 360° il suo brand di punta, distaccandosi in maniera netta dai fasti del passato. Che poi sia una mossa sconsiderata o saggia solo il tempo potrà dircelo con fermezza.