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The Last of Us

Un tempo esisteva l’umanità. Una specie pericolosa per la natura, una specie che aveva conquistato buona parte delle terre con la forza. Costruendoci sopra numerosi abomini di cemento, enormi e orrendi. Annientando una gran quantità di razze animali e vegetali, portando squilibri nel normale corso della vita. Mettendo perfino in dubbio la supremazia della natura stessa, colei che più si era presa cura dell’uomo e della donna. Poi un giorno accadde una cosa inattesa: la natura volle vendicarsi per quanto subito, punendo l’arroganza dell’uomo in una maniera tanto terribile quanto inattesa. Si diffuse così tra la gente una micidiale epidemia, che uccise moltissime persone. L’umanità così, per la prima volta nella sua storia, subì la stessa sorte che aveva riservato ad altre razze: lentamente fu annientata, avvicinandosi sempre più verso l’estinzione.
Adesso però i pochi sopravvissuti a questa pandemia fanno di tutto per tirare avanti giorno dopo giorno, lottando gli uni contro gli altri per accaparrarsi le risorse più preziose o per fare proprio un rifugio. Stando attenti però a non avvicinarsi agli infetti che circolano per le strade delle città, persone senza senno sfigurate dalla malattia, pronte a divorare gli stolti che si avvicinano troppo a loro.
Questo è The Last of Us, nuovo videogioco firmato Naughty Dog in esclusiva per PlayStation 3. Noi redattori di Console-Tribe abbiamo provato una breve ma interessante demo, di seguito le nostre impressioni. In attesa della recensione completa, che presto giungerà sul nostro sito...

di: Redazione

Un tempo esisteva l’umanità. Una specie pericolosa per la natura, una specie che aveva conquistato buona parte delle terre con la forza. Costruendoci sopra numerosi abomini di cemento, enormi e orrendi. Annientando una gran quantità di razze animali e vegetali, portando squilibri nel normale corso della vita. Mettendo perfino in dubbio la supremazia della natura stessa, colei che più si era presa cura dell’uomo e della donna. Poi un giorno accadde una cosa inattesa: la natura volle vendicarsi per quanto subito, punendo l’arroganza dell’uomo in una maniera tanto terribile quanto inattesa. Si diffuse così tra la gente una micidiale epidemia, che uccise moltissime persone. L’umanità così, per la prima volta nella sua storia, subì la stessa sorte che aveva riservato ad altre razze: lentamente fu annientata, avvicinandosi sempre più verso l’estinzione.
Adesso però i pochi sopravvissuti a questa pandemia fanno di tutto per tirare avanti giorno dopo giorno, lottando gli uni contro gli altri per accaparrarsi le risorse più preziose o per fare proprio un rifugio. Stando attenti però a non avvicinarsi agli infetti che circolano per le strade delle città, persone senza senno sfigurate dalla malattia, pronte a divorare gli stolti che si avvicinano troppo a loro.
Questo è The Last of Us, nuovo videogioco firmato Naughty Dog in esclusiva per PlayStation 3. Noi redattori di Console-Tribe abbiamo provato una breve ma interessante demo, di seguito le nostre impressioni. In attesa della recensione completa, che presto giungerà sul nostro sito…

Due facce della stessa medaglia

La demo offerta da Sony in anteprima alla stampa, per quanto breve, è servita sicuramente ad alimentare il nostro interesse nei confronti della nuova IP dei Naught Dog. Divisa in due parti, chiamate rispettivamente Pittsburgh e Lincoln, ha lasciato intravedere un potenziale pazzesco che, se mantenuto e magari ampliato in occasione della release finale, con tutta probabilità consacrerà The Last of Us come una delle esperienze ludicamente più importanti di questa generazione. Ma andiamo con ordine e passiamo a raccontarvi la nostra mezzoretta in compagnia di Joel ed Ellie.
La prima sezione ci ha permesso di prendere confidenza con i controlli del gioco e ci ha visto attraversare un’area boschiva, in cerca di un percorso utile a raggiungere la più vicina città in cerca di Bill, vecchio amico del barbuto protagonista. Una volta superato un sentiero immerso nel verde (e recuperati un paio di oggetti), è stato il momento di farsi strada all’interno di una piccola base in disuso, il cui accesso era ovviamente sbarrato e protetto da un fitta recinzione di filo spinato. Una rapida perlustrazione è servita a recuperare un’asse di legno che, una volta trasportata in cima ad una delle casupole, si è tramutata in un improvvisato ponte che ci ha consentito di proseguire il nostro cammino. Superato questo momento dai toni molto dilatati e apparentemente tranquilli, le cose sono immediatamente cambiate non appena raggiunti i sobborghi della città. Attivato il Listen Mode, una sorta di radar sensoriale utilizzabile premendo R2, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sui rumori sottostanti, riuscendo a scovare la sagoma di un Clicker (uno degli esseri umani mutati dalla misteriosa infezione) nascosto in un piccolo magazzino. Che fare a questo punto? Una prima prova ci ha visto sgattaiolare furtivamente alle sue spalle, limitando al massimo i rumori, mentre il secondo tentativo ci ha portato ad affrontare la creatura, decisamente ostica da mettere al tappeto e che, con le sue terrificanti urla, ha subito allertato un compagno poco distante e che non ha esitato ad assalirci. In entrambi i casi, siamo riusciti a raggiungere una cancellata sprangata che, una volta aperta grazie all’aiuto di Ellie, ha reso disponibile un’ampia zona esplorabile che è servita a rimpinguare un po’ il nostro scarso inventario. Quest’ultimo, accessibile tramite la pressione del tasto Select, occupa una piccola frazione dello schermo ed è gestito in real time, in maniera simile a quanto visto in Zombie U, soluzione che nelle occasioni più concitate non ha fatto altro che aumentare l’immedesimazione ed il senso di pericolo. Attraverso di esso sarà possibile combinare i vari oggetti che recupereremo, al fine di creare medikit, molotov o nuove armi. Le fasi finali di questa prima parte ci hanno visto appesi a testa in giù, a causa di una trappola, intenti a difendere Ellie dagli assalti dei mutanti, prima di essere salvati da Bill e raggiungere un rifugio sicuro. Si chiude così una mix perfetto di esplorazione, sopravvivenza e proiettili.
La seconda sezione della demo non è altro che il proseguo giocato del trailer, mostrato lo scorso anno, in cui Joel ed Ellie cadono vittime di un’imboscata tesa loro da una gang di banditi. È stata l’occasione giusta per sperimentare le meccaniche più action della produzione Naughty Dog: intrappolati in un garage ci siamo districati a suon di proiettili tra le fila degli sbandati, sperimentando tattiche di accerchiamento e distrazione (tramite l’uso di mattoni o bottiglie recuperate in loco) decisamente credibili e ben sviluppate, grazie anche ad un comportamento dei nemici più che egregio. Ovviamente non ci siamo fatti mancare anche un tentativo più silenzioso, che ci ha portato ad aggirare silenziosamente i nemici prima di finirli alle spalle. Questa parte è servita anche ad entrare in contatto con il sistema di potenziamento dell’arsenale, utilizzabile tramite il classico reperimento di materiali e l’impiego di particolari banchi da lavoro.

Mostruosamente affascinante

Testare il gameplay di The Last of Us ha fatto luce su molti aspetti del gioco su cui prima ci eravamo posti troppi interrogativi, e le risposte avute sono state davvero ottime, sebbene per quanto concerne il comparto grafico e sonoro i dubbi siano stati davvero pochi fin dal giorno della presentazione. E, una volta provata in prima persona la demo, anche questi ultimi si sono dissolti in un attimo. Se per i filmati era scontato aspettarsi una regia e una cura per i dettagli elevata, una volta iniziate le fasi di gioco si rimane ancora più strabiliati dalla cura riposta dai ragazzi Naughty Dog nel ricreare ogni location visitabile. Gli ambienti urbani appaiono subito realistici, completamente abbandonati e conquistati dalla natura: strade in cui l’erba avanza tra le crepe del cemento, macchine arrugginite, edifici pericolanti o semplicemente malridotti e silenziosi. Per quanto riguarda gli spazi verdi il lavoro svolto è di altrettanto altissimo livello: alberi e piante di ogni tipo ricoprono rigogliosi prati ricchi di vita, in cui si possono ammirare piccoli animali o insetti sfrecciare lontano dai due protagonisti.
E proprio Joel ed Ellie appaiono in gran forma, con modelli poligonali generosi come non mai di particolari e perfettamente animati. Vedere il proptagonista, barbuto e dal volto segnato dal tempo, muoversi con circospezione e fare continui cenni alla ragazzina per dirle cosa fare lascia in talune circostanze senza parole. Forse per la naturalezza con cui tutto ciò avviene, o forse perché nell’attuale generazione di giochi non si è visto qualcosa di tanto dettagliato. Il risultato, se si chiude un occhio su alcuni piccolissimi difetti, è già ora eccellente.
Il comparto grafico inoltre è supportato da un sonoro di pari qualità, capace di accompagnare in maniera eccezionale ogni momento di gioco con effetti sempre realistici e musiche all’altezza. Assieme riescono a creare un’atmosfera che in taluni frangenti si è rivelata davvero inquietante, capace in particolare di far trattenere il fiato alla comparsa degli infetti, sempre pericolosi e veloci.
Inutile a questo punto sottolineare che se il dettaglio si manterrà all’altezza per tutta la durata dell’avventura, non ci sarà proprio di che lamentarsi.

Inutile negare come questo striminzito assaggio di The Last of Us ci abbia pienamente convinto, aumentando ulteriormente l’hype che abbiamo nei confronti della produzione Naughty Dog. Forte di un’atmosfera dannatamente immersiva e di quello che sembra essere un sapiente bilanciamento di fasi esplorative, action e survival, è impossibile non restare affascinati dall’avventura di Joel ed Ellie. Nella sua brevità la demo provata è riuscita a spazzare via anche i minimi e legittimi dubbi che nutrivamo nei confronti di questa nuova IP, finendo invece con alzare ulteriormente l’asticella dell’hype: quanto abbiamo detto che manca al 14 di giugno?