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Kingdom Hearts

15 novembre 2002: in Europa approda il primo episodio di Kingdom Hearts, un videogioco prodotto dall'ormai defunta Square Soft in collaborazione con la Disney, destinato ad avere un successo planetario. Con questo speciale, abbiamo pensato di ripercorrere la storia della serie dal 2002 ad oggi.

di: Gianmarco Forcella

15 novembre 2002: in Europa approda il primo episodio di Kingdom Hearts, un videogioco prodotto dall’ormai defunta Square Soft in collaborazione con la Disney, destinato ad avere un successo planetario. Con questo speciale, abbiamo pensato di ripercorrere la storia della serie dal 2002 ad oggi.

Kingdom Hearts

Il primo capitolo, uscito in un ormai lontano 15 novembre del 2002, getta le basi per tutto che avverrà nei successivi capitoli. Il giocatore fa quindi la conoscenza di Sora, Riku e Kairi, tre ragazzi il cui sogno è quello di fuggire dalla loro piccola isola in modo da esplorare altri mondi ma proprio quando tutto sembra essere pronto per il grande evento, un improvviso cataclisma si abbatte sulla terra del trio, separandoli. È in questo frangente che Sora, il protagonista principale, ottiene il Keyblade, un’arma leggendaria e l’unica in grado di poter sconfiggere gli Heartless. Dopo un incontro rocambolesco con Pippo e Paperino, i quali sono alla ricerca di Topolino (il re del loro mondo), Sora decide di partire con i due celebri personaggi Disney per trovare le persone a loro care. 
Il primo Kingdom Hearts, accolto abbastanza bene dalla critica specializzata, è stato senz’ombra di dubbio il più venduto di tutta la saga (quasi sei milioni di copie ad oggi) ma, a nostro parere, non necessariamente il più bello di tutti.

Kingdom Hearts (Re): Chain of Memories

Con il Chain of Memories si ha un cambio netto sul gameplay, affiancando al concetto di action-RPG quello di carte: è con queste infatti che si possono sferrare attacchi e magie, fino a quando non si esaurisca il mazzo. 
Dopo aver salvato le sorti dei mondi e Kairi, Sora, Paperino e Pippo ripartono per un nuovo viaggio alla ricerca di Riku e Topolino, finendo nel Castello dell’Oblio dove incontrano per la prima volta l’Organizzazione XIII. In questo capitolo non si ha ben chiaro l’obiettivo di questi individui, che per il momento si identifica nell’attirare Sora all’interno del Castello per alterargli la memoria con i poteri di una ragazza, di nome Naminé, ed usare i poteri del ragazzo per i propri fini. Parallelamente a ciò, Riku si risveglia nel mondo dell’oscurità e vuole trovare un modo per fuggire: viene quindi portato da una misteriosa figura (che si presenterà successivamente come DiZ) al Castello dell’Oblio e, assieme all’aiuto di Topolino, il giovane affronterà i pericoli della suddetta struttura combattendo anche contro l’Organizzazione XIII.
Nel 2008 poi, Square Enix pubblica Re:Chain of Memories, ovvero il porting dell’originale per Game Boy Advance su Playstation 2, con grafica completamente in 3D. Accolti ambedue con voti tra l’otto e l’otto e mezzo, il Chain of Memories non si è comportato malissimo: complessivamente sono stati infatti venduti fino ad oggi ben due milioni e mezzo circa di copie (1.85 per la versione GBA e 0.87 per quella PS2).

Kingdom Hearts II

È passato un anno dagli avvenimenti del Castello dell’Oblio. Sora, Paperino e Pippo si risvegliano dopo un lungo sonno per ripristinare i ricordi che avevano perduto all’interno della struttura precedentemente citata. In questo contesto si inserisce Roxas, il “Nessuno” (essere che non può provare sentimenti) di Sora, che si ha la possibilità di controllare solamente per le prime fasi di gioco. Roxas non è però come tutti i Nessuno: è capace di usare il Keyblade ed ha un cuore tutto suo. Dopo essersi ricongiunto con Sora, quest’ultimo riparte per un nuovo viaggio assieme ai suoi compagni per salvaguardare l’equilibrio tra i mondi. Proprio durante questa nuova avventura, il protagonista incontra nuovamente l’Organizzazione XIII, di cui finalmente si conosce l’obiettivo: ricreare Kingdom Hearts in modo da avere un cuore proprio. 
Accolto con una media di voti compresi tra l’ottantacinque e il novanta, Kingdom Hearts II fino ad oggi ha venduto oltre quattro milioni di copie.

Kingdom Hearts: 358/2 Days

Ma appunto, chi è veramente Roxas? Cosa ha fatto prima di ricongiungersi a Sora? E come fa a conoscere così bene Axel, un membro dell’organizzazione? Sono questi i concetti di partenza con cui Square Enix, nel 2009, pubblica Kingdom Hearts: 358/2 Days, il primo per Nintendo DS.
Il gioco si svolge in contemporanea con la fine di Kingdom Hearts e tutto il (Re) Chain of Memories e il giocatore ha la possibilità di vivere la breve vita di Roxas. Assieme a lui ed oltre ad Axel, altro membro dell’Organizzazione, viene affiancata Xion, che si scoprirà essere un personaggio fondamentale e legato in modo particolare a Sora.
Nonostante il cambio di protagonista e un comparto multiplayer, novità nella saga, poco convincente, il 358/2 Days è riuscito a totalizzare quasi due milioni di unità vendute.

Kingdom Hearts: Birth by Sleep

2010: dopo oltre cinque anni di attesa, arriva finalmente in Europa, su PSP, Birth by Sleep, quello che crediamo essere forse il titolo più bello di tutta la saga. Ambientato dieci anni prima gli eventi del primo Kingdom Hearts, Birth by Sleep ha ben tre protagonisti: Ventus, Terra ed Aqua. 
Il titolo si apre dalla fuga di Terra dal mondo in cui si trova, a causa della delusione di non aver passato l’esame come Maestro di Keyblade e Master Xehanort, intuendo che nel ragazzo è presente dell’Oscurità, riuscirà a sfruttarlo per i suoi fini. Nello stesso tempo sia Ventus (giovane che ricorda molto Roxas) e Aqua partono alla ricerca del loro compagno, facendo la conoscenza anche di alcune figure già viste nella saga come Paperino, Pippo e Topolino. Gli eventi del Birth by Sleep sono fondamentali, in quanto permettono di comprendere alcuni tasselli fondamentali della storia.
Nonostante sia stato accolto dalla critica con voti eccellenti, il titolo è riuscito a totalizzare solo due milioni di vendite.

Kingdom Hearts Re:Coded

Uscito nel 2011 su Nintendo DS, Re:Coded è ambientato subito dopo gli eventi di Kingdom Hearts II. In questo capitolo della saga, che ha venduto solo 850 mila copie, il Grillo Parlante mostra a Topolino una fase anomala che non ha mai scritto e decide di esaminare con un potente macchinario e l’aiuto di un Sora digitale l’origine di tale frase.

Kingdom Hearts: Dream Drop Distance

Uscito nell’estate del 2012 solo per Nintendo 3DS, Dream Drop Distance è il diretto seguito di Kingdom Hearts II: in questo capitolo Sora e Riku vengono convocati per sostenere l’esame per diventare Maestri di Keyblade ma durante lo svolgimento di questo, Sora viene intrappolato in un sonno temporaneo e catturato dall’Organizzazione XIII, che sembrava ormai sconfitta totalmente. Spetterà quindi a Riku salvarlo.
Oltre al fatto che questo è il secondo titolo della saga in cui è possibile controllare Riku, è anche il primo in cui è possibile usare dei “mostri”, i “Dream Eater”, come propri alleati con cui scatenare anche potentissime combo.
L’unica pessima scelta è stata quella di non localizzarlo in altre lingue se non al di fuori dello spagnolo e dell’inglese: forse è anche per questo che finora ha venduto unicamente 1.85 milioni di copie.

Il perché del suo successo

Kingdom Hearts ha molti motivi a cui imputare il suo successo: uno di questi è sicuramente la sua trama che, sebbene sembra essere infantile, sa catturare e lasciare il segno. Oltre a questo c’è anche da considerare il fatto che sono presenti moltissimi personaggi Disney ed altri provenienti dalla saga di Final Fantasy.
Inoltre, in merito ad un sondaggio proposto sulla nostra pagina Facebook del perché del successo della saga, riportiamo qui di seguito il commento che ha lasciato il nostro utente Tiziano Axel

Ha cavalcato l’onda di successo ottenuta dalla saga ideata da Sakaguchi e l’ha resa fruibile a tutti grazie all’aggiunta dei popolarissimi personaggi Disney, appetibili a tutti, anche in quell’Occidente che negli anni ’90 guardava ancora con occhi straniti i colleghi del Sol Levante.


I’ll come back to you, I promise!