Indivisibile
Quello dell’early access è un fenomeno oramai frequente su PC, ma decisamente avulso dal contesto console. I ragazzi di Lab Zero, già noti al grande pubblico per il celebre Skullgirls, per presentare il loro prossimo lavoro hanno però deciso di dare una svolta radicale a questa tendenza. Da pochi giorni, difatti, è disponibile al download (gratuito in questo caso) la versione alpha di Indivisibile, produzione attualmente in corso di finanziamento su Indiegogo. Una pratica decisamente inusuale al mercato console, talvolta restio anche a rilasciare semplici demo, ma che se adeguatamente supportata potrebbe rappresentare un vero punto di svolta per i titoli soggetti a crowdfounding.
di: Simone CantiniQuello dell’early access è un fenomeno oramai frequente su PC, ma decisamente avulso dal contesto console. I ragazzi di Lab Zero, già noti al grande pubblico per il celebre Skullgirls, per presentare il loro prossimo lavoro hanno però deciso di dare una svolta radicale a questa tendenza. Da pochi giorni, difatti, è disponibile al download (gratuito in questo caso) la versione alpha di Indivisibile, produzione attualmente in corso di finanziamento su Indiegogo. Una pratica decisamente inusuale al mercato console, talvolta restio anche a rilasciare semplici demo, ma che se adeguatamente supportata potrebbe rappresentare un vero punto di svolta per i titoli soggetti a crowdfounding.
Il mistero della ragazza azzurra
È decisamente difficile venire a capo del plot alla base di Indivisibile in questo breve spezzone giocabile. Tutte le informazioni del caso, difatti, possono essere estrapolate unicamente dalla pagina della raccolta fondi ufficiale (raggiungibile a questo indirizzo). Al momento sappiamo solo che al centro della vicenda troveremo Anja, una ragazza in grado di assorbire l’essenza di alcune non meglio definite entità, le quali potranno poi essere evocate in battaglia per combattere al suo fianco. La mitologia appare chiaramente ispirata alle tradizioni del sud est asiatico, rielaborata in quello stile pienamente manga che già aveva influenzato il precedente Skullgirls. Ed è impossibile non notare la somiglianza di Anja, chissà se voluta o meno, con una certa ragazza che già molti anni fa si mise alla ricerca di una misteriosa pietra azzurra.
Dinamiche di lotta
Caricata la sessione di gioco ci siamo trovati al cospetto di un RPG spruzzato, al momento, di blande sezioni platform il cui mood complessivo può essere facilmente accostato ad un Dust: An Elysian Tail, sia per stile che in parte per meccaniche. Anja può saltare, appendersi alle pareti e colpire in real time i vari mostri di cui i dungeon a scorrimento orizzontale sono disseminati. Una volta, colpiti o meno, che la nostra ragazza entra in contatto con uno di essi ecco però che il tutto cambia prospettiva e si trasforma in una sorta di Child of Light maggiormente dinamico. Gli scontri, difatti, assumono all’apparenza le sembianze di un normale jrpg regolato dalla tanto cara ATB, il cui riempimento permette al nostro personaggio di compiere attaccare tramite la pressione di un unico bottone frontale. Tutto però avviene in maniera decisamente più interattiva, dato che la pressione del d-pad associata al comando di azione permette di variare la conformazione dello stesso, permettendo così di attaccare in volo, eseguire spazzate, oppure attacchi multipli. Tale dinamismo influisce anche sul sistema di parata, non più regolato da un’apposita funzione selezionabile, ma attivabile a piacimento, a patto di avere sufficienti punti azione disponibili e la cui quantità (visibile in alto) viene caricata man mano che attacchiamo. Tutto può sembrare in apparenza di semplice gestione, ma le cose cambiano man mano che avremo accesso ai vari esseri evocabili in battaglia (fino ad un massimo di 3): ognuno di essi, difatti, sarà comandato da uno dei quattro pulsanti frontali e il gestire in tempo reale una simile configurazione, in relazione anche alla velocità di reazione elevata dei nemici, richiede qualche scontro prima di essere padroneggiata a dovere. È però questo il vero punto forte, al momento, di Indivisibile che tramite questo sistema propone un’interessante variazione sul tema, già godibile in questa sua forma embrionale. A corroborare, o complicare a seconda dei casi, il tutto giungono poi mosse speciali attivabili premendo un dorsale ed il tasto di attacco, oltre alla possibilità di compiere più azioni in un turno man mano che si passa di livello.
Sguardo acerbo
Come già detto lo stile adottato si ispira fortemente alle produzioni orientali e grazie al suo look artigianale riesce ad essere decisamente piacevole. Il team, sempre tramite la pagina di crowdfunding, ha comunque confermato che saranno molte le ispirazioni che andranno a costruire l’universo di Indivisible. Difficile, alla luce del breve provato, esprimere un giudizio tecnico, ma dato che il titolo è previsto per l’inizio del 2018 è più che lecito pensare che le grezze animazioni viste in questa versione preliminare saranno completamente riviste prima della release ufficiale.
Devo confessare che questo bizzarro contatto concettuale con Indivisible è riuscito a colpire nel segno, suscitando un interesse davvero marcato. L’idea di gameplay è senza dubbio intrigante e, per quanto derivativo e non certo originalissimo, anche lo stile adottato riesce a dire la sua. Peccato che manchino ancora due anni abbondanti all’effettiva release del gioco, fattore che potrebbe frenare i vostri moti di generosità. Comunque, visto che provare non costa nulla, dato che mancano pochissimi giorni alla chiusura della raccolta fondi, il mio consiglio è quello di dare almeno uno sguardo al nuovo lavoro dei ragazzi di Lab Zero.