Hardware-Test

StrikerDC Wireless

di: Simone Cantini

Giunto sul mercato in un momento davvero sfortunato, a dispetto delle indubbie qualità hardware in dotazione, sotto certi aspetti davvero in anticipo sui tempi, il Dreamcast ha rappresentato il canto del cigno delle macchine da gioco di casa SEGA. Nonostante il suo infausto ciclo vitale, la macchina ha saputo ritagliarsi uno spazio nel cuore degli appassionati, ancora oggi in prima linea quanto si tratta di difenderne e decantarne le potenzialità. E proprio a questa sfortunata console si rivolgono i controller StrikerDC di Retro Fighter (sia in versione wired che wireless), che rappresentano una interessante alternativa ai ben più costosi controller proprietari.

Bigger is better?

Il principale vantaggio dello StrikerDC, sia in versione wireless che cablata, è senza dubbio, la sua forma ergonomica. Entrambe le soluzioni proposte risultano più larghe e presentano impugnature più sagomate che si adattano meglio alle mani rispetto al pad originale, garantendo un maggiore comfort durante le sessioni di gioco prolungate. L’addio ai bordi decisamente più affilati del controller Dreamcast di serie non potrà che fare la felicità degli utilizzatori. Molto buoni anche i materiali della scocca, in grado di restituire una piacevole sensazione di solidità. A differenza del pad prodotto da SEGA, lo StrikerDC include due pulsanti dorsali extra, che possono essere utili in diversi generi di giochi, in particolare nei titoli di combattimento, così da semplificare l’esecuzione delle mosse. Interessante anche il posizionamento del cavo del controller, ovviamente per la versione wired, che esce dalla parte superiore, intuizione che evita il fastidioso intralcio presente nella release originale.

Sebbene siano più grandi e ravvicinati, i pulsanti frontali dello StrikerDC risultano più rigidi e con una corsa più breve rispetto a quelli presenti nel pad di serie del Dreamcast. Si tratta di una pecca che può influenzare negativamente la reattività e la precisione in alcuni giochi, con possibili registrazioni errate oppure una responsività leggermente inferiore. Il D-pad dello StrikerDC presenta dimensioni ridotte e una corsa più breve, rendendo difficoltosa la pressione precisa delle diagonali. Questo aspetto è decisamente critico quando è richiesta una elevata puntualità, come nel caso degli sparatutto e dei picchiaduro, laddove la minima imprecisione può determinare l’esito di una partita.

La levetta analogica dello StrikerDC offre una soluzione al problema del grip scivoloso del pad originale grazie al design concavo e alla struttura dell’anello. Tuttavia, la funzionalità risulta compromessa da un’ampia zona morta e una minore sensibilità rispetto al controller Dreamcast. Questo può influenzare negativamente la precisione in giochi di corse e altri generi che richiedono un controllo analogico più puntuale. I grilletti analogici dello StrikerDC sono un punto debole del controller. La loro ridotta gamma di movimento e la scarsa sensibilità rendono difficoltoso il controllo in giochi di corse e altri generi che richiedono un rilascio graduale del gas o una precisione più millimetrica. Come già anticipato, i due pulsanti dorsali aggiuntivi possono essere utili in alcuni giochi, come quelli di combattimento, mentre la funzionalità turbo, pur essendo effettivamente presente, ha un’utilità limitata a specifici generi di giochi. Discreta la durata della batteria della versione wireless del pad, ricaricabile per mezzo del classico cavo USB di tipo C, e capace di garantire una decina abbondante di ore di utilizzo.

Lo StrikerDC, tanto in versione wireless che cablata, non è certo un cattivo controller, ma non rappresenta un netto upgrade rispetto al pad originale del Dreamcast. A spiccare sopra a tutto è senza dubbio la sua maggiore comodità rispetto al controller uscito assieme alla console. A patto di non avere troppo problemi con i leggeri difetti di precisione, lo StrikerDC può rappresentare un’opzione valida, anche in virtù di un prezzo decisamente competitivo. Tuttavia, se siete in cerca del massimo connubio tra precisione e reattività, il controller originale rimane ad oggi la scelta migliore.