Hardware-Test

RoG Strix Fusion 300

di: Simone Cantini

RoG, acronimo di Republic of Gamer, è il marchio sotto cui Asus realizza tutte le sue periferiche specificatamente indirizzate al mondo del gaming. Tra le ultime arrivate in questa numerosa famiglia troviamo oggi le RoG Strix Fusion 300, interessanti cuffie compatibili con la totalità dei device presenti in commercio, siano essi PC, console o dispositivi audio. Caratterizzato da un look decisamente aggressivo e da una buonissima qualità costruttiva, il nuovo headset di casa Asus si affaccia con prepotenza sul mercato, ma sarà in grado di sostenere il peso di una competizione così ardua?

Design vincente

Dotate di un design decisamente particolare e spigoloso, le RoG Strix Fusion 300 stupiscono innanzitutto per la loro estrema leggerezza, nonostante l’apparenza possa farle sembrare sin troppo massicce. Assemblate per mezzo di plastiche in grado di restituire una soddisfacente sensazione di solidità, non mancano anche innesti metallici capaci di amplificare la robustezza generale. Tutto è accompagnato da un confort di utilizzo in grado di resistere anche a sessioni prolungate, grazie principalmente al morbido cuscinetto posto nella parte inferiore dell’archetto e alla comodità dei padiglioni che, in virtù della possibilità di ruotare di 90° e di oscillare leggermente lungo l’asse verticale, sono in grado di adattarsi con facilità ad ogni tipologia di orecchio. A chiudere il quadro estetico ci pensano i led colorati posti sugli auricolari (attivabili collegando le cuffie ad una porta USB) ed il pratico e funzionale microfono a scomparsa.

Doppia coppia

La dotazione della confezione è alquanto minimale, ma non rinuncia a presentare un paio di piccole chicche in grado fare la felicità dell’acquirente: oltre al classico e striminzito manuale di istruzioni, all’interno della confezione troveremo due cavi di collegamento (un jack da 3,5 mm ed un connettore USB), entrambi estremamente resistenti e rivestiti in tessuto. A questi si va ad aggiungere una doppia coppia di cuscinetti per gli auricolari, una realizzata in finta pelle ed in grado di garantire un isolamento acustico maggiore, ed un’altra in tessuto traspirante, utile da applicare non appena le temperature inizieranno a farsi più elevate. A doppi cavi, come è logico aspettarsi, corrisponde una duplice possibilità di collegamento, dato che su ciascun padiglione delle RoG Strix Fusion 300 è presente un connettore, ognuno dei quali permetterà di sfruttare rispettivamente l’attacco jack e quello USB. La scelta, fatta sicuramente per garantire una elevata compatibilità, si porta però in dote quello che ritengo il limite maggiore delle RoG Strix Fusion 300, ovvero l’impossibilità di sfruttare pienamente l’headset se si opta per il collegamento tramite l’ingresso da 3,5 mm. Così facendo difatti, dato che le cuffie non presentano alcun tipo di batteria interna, l’utilizzo potrà essere soltanto stereofonico, con la conseguente impossibilità di beneficiare dell’audio a 7.1 canali (virtuali) che è invece possibile attivare, tramite un pulsante posto sul padiglione sinistro, se si sfrutta la connessione USB. È vero che la simulazione audio non si attesti su livelli eccellenti, ma si tratta comunque di una limitazione che, se raffrontata con il prezzo di vendita delle RoG Strix Fusion 300, non può lasciare del tutto indifferenti.

Suono di qualità

Qualunque sia la modalità di utilizzo scelta, comunque, le RoG Strix Fusion 300 si sono comportate in modo convincente, in grado come sono di restituire una resa audio bilanciata e priva di squilibri. Il merito principale di questi risultati è da ritrovare negli altoparlanti da 50 mm, alloggiati all’interno di una camera a tenuta stagna e protetti da una cover metallica in grado di limitare le distorsioni sonore. Si tratta di accorgimenti la cui utilità è facilmente percettibile anche ad un ascolto superficiale e che, uniti al corretto bilanciamento di frequenze alte, medie e basse rendono le RoG Strix Fusion 300 adatte anche all’ascolto di musica. Si attesta su ottimi livelli l’isolamento acustico, sia interno che esterno, così come funzionale è risultato essere il già citato microfono a scomparsa: una scelta, questa, che ben si sposa con il particolare design dell’headset Asus. Si tratta, in definitiva, di un dispositivo decisamente valido, ben assemblato ed in grado di garantire un’esperienza di ascolto convincente, seppur il tutto risulti essere minato dalla disparità di potenziale legata al metodo di collegamento.

Il giudizio finale che mi sento di esprimere in merito alle RoG Strix Fusion 300 si basa su opinioni in forte contrasto tra loro. Se da un lato pesano la presenza di una resa audio interessante, un’ottima qualità costruttiva ed un elevato confort di utilizzo, dall’altro l’impossibilità di utilizzare il pieno potenziale delle cuffie se non in presenza di un collegamento USB non può che far storcere la bocca. Si tratta di un limite evidente, soprattutto se confrontato con il prezzo di vendita ed una concorrenza che non manca di proporre soluzioni meno frammentate. Qualora decideste di sborsare i 139,90 Euro richiesti, quindi, soppesate bene i pro ed i contro che si porta in dote l’headset Asus.