Hardware-Test

Pocket Auto Catch Lightning

di: Simone Cantini

Me lo ricordo bene quel luglio del 2016, visto che mi trovavo in Sicilia per il matrimonio di un caro amico. E come ben sapete, si tratta di occasioni in cui lo stomaco dei partecipanti viene messo a dura prova da banchetti luculliani, capaci di durare per ore ed ore, tutto a puro discapito della mia già precaria forma fisica. Proprio per questo motivo il lancio di Pokémon Go lo accolsi con piacere, pur non amando affatto Pikachu e compagni, visto che mi avrebbe fornito (durante quella breve vacanza) un ludico incentivo a muovermi un bel po’, per andare a caccia dei fastidiosi esserini e, nel contempo, cercare di smaltire la tonnellata di calorie accumulate. Certo, vedere un quasi quarantenne a zonzo intento a fissare un cellulare, mentre effettua swipe a ripetizione, almeno a queste latitudini non può che lasciare basiti, pertanto ecco che per tutti i timidi, ma anche per coloro che semplicemente desiderano massimizzare il raccolto, arriva in soccorso Pocket Auto Catch Lightning.

 

Gotta simple’em all

I ragazzi di Brook, la ditta produttrice di questo Pocket Auto Catch Lightning, sembrano puntare molto forte su tale genere di dispositivi, visto il corposo numero di device dedicati che è possibile reperire sul loro sito, e di cui il bracciale in questione è una sorta di fratello minore. Semplicità sembra essere la parola d’ordine del device, a partire dall’essenziale confezione in cui è racchiuso e che, oltre al cinturino di gomma per il polso ed il dispositivo vero e proprio, include soltanto un connettore per la ricarica ed un piccolo manuale d’istruzioni, sebbene molto stringato (per quanto disponibile in svariate lingue, tra cui l’italiano). A dispetto dell’aspetto analogo a quello di una smart band, il Pocket Auto Catch Lightning presenta sul suo display unicamente un indicatore led multicolore ed un pulsante fisico: il primo servirà ad evidenziare lo stato di accoppiamento con lo smartphone (o il tablet), oltre a indicare le varie azioni compiute sul campo dal sensore; il tasto, invece, ci permetterà di resettare lo strumento, passare in rassegna le varie modalità di utilizzo, oppure attivare o disattivare la funzione di vibrazione. La procedura di abbinamento con l’app Pokémon Go è davvero molto semplice, e nonostante le poche istruzioni presenti nella guida d’uso, saranno sufficienti solo pochi minuti per rendere il tutto operativo. Tra l’altro in maniera decisamente più discreta e completa rispetto al Pokémon Go Plus ufficiale.

Cacciare in autonomia

Una volta registrato nell’app Ninatic, il Pocket Auto Catch Lightning inizierà in maniera del tutto automatica a svolgere le sue funzioni, che in pratica gli consentiranno di catturare in perfetta autonomia i vari Pokémon che incontreremo lungo la strada (a patto di avere sufficienti Pokeball a disposizione), oltre a raccogliere gli oggetti presenti presso i vari punti di sosta. Il tutto senza che venga richiesto in alcun modo al giocatore di interagire con il programma. Si tratta di una soluzione sicuramente funzionale e pratica, qualora si decidesse semplicemente optare per fare una corsa salutare o una passeggiata, senza però rinunciare a sfruttare il tempo impiegato per raggranellare un po’ di animaletti o punti esperienza. Nella mia prova sul campo tutto si è rivelato in linea con tali premesse, con la vibrazione che mi ha prontamente avvisato (in abbinamento con la luce led citata poco fa) in occasione di catture o raccolte. Funzionale ed essenziale, tanto nell’estetica che nel funzionamento vero e proprio, il Pocket Auto Catch Lightning è uno strumento in grado di velocizzare alcune situazioni più tediose del gioco Niantic, anche se a livello puramente personale trovo alquanto assurdo voler demandare ad un dispositivo simile le meccaniche più basilari di Pokémon Go: dal mio punto di vista è come se scegliessi di far giocare un titolo alla mia console, per poi prendere in mano il pad in concomitanza dei titoli di coda. Anche se mi rendo perfettamente conto di non essere certo io il target dell’oggetto in questione.

 

Volete velocizzare le operazioni di raccolta oggetti o di cattura Pokémon, magari in zone in cui già sapete di non trovare chissà quale bottino? Allora il Pocket Auto Catch Lightning è sicuramente il dispositivo che fa per voi. Il gadget realizzato da Brook, difatti, permette in modo semplice ed intuitivo di automatizzare tali azioni, senza che ci sia bisogno di avere sempre gli occhi incollati al vostro smartphone/tablet. Essenziale in quanto a dotazioni e funzionalità, il bracciale mantiene in pieno le proprie promesse, anche se il suo impiego (parere puramente personale) finisce per togliere buona parte del divertimento a Pokémon Go.