Hardware-Test

Netgear GS810EMX Nighthawk Pro Gaming SX10

di: Luca Saati

Le abitazioni dove è presente una rete LAN cablata non sono di certo la norma: molto più semplice installare un router WIFI, viste anche le prestazioni raggiunte dal protocollo AC e nell’immediato dall’entrante AX che promette spettacolo da questo punto di vista.

Resta comunque una buona fetta di utenti che per varie ragioni preferiscono il cavo alle onde radio: performance comunque superiori, sicurezza e salute.

Abbiamo già più volte parlato di come la tecnologia e l’interconnessione tra i dispositivi più vari abbia ormai messo a dura prova i nostri apparati: io ho avuto la fortuna di potermi costruire da zero l’abitazione e quindi prevedere tutte le stanze cablate in CAT6. Utilizzo questa rete assieme ad una WIFI che però alle ore 23 si spegne fino all’indomani, questo per evitare eccessive sovraesposizioni a queste onde radio che non si è ancora ben capito se facciano male oppure no. Nel dubbio ho preferito questo tipo di approccio, conscio che comunque nell’aria sono comunque presenti. Diciamo che voglio limitare il mio contributo alla creazione di questi elementi il più possibile.

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La rete cablata è costruita in maniera molto semplice, visto anche l’uso domestico che ne faccio. Il router è un Netgear Nighthawk X700, già recensito in queste pagine. Ho a disposizione 6 porte GLAN, due delle quali le ho usate per collegarci due switch, sempre Netgear, da 8 porte ciascuno, ai quali sono collegati 7 dispositivi. I due switch appartengono alle serie economiche del brand, pagati ciascuno meno di 30 euro ma che non hanno mai dato problemi di sorta. Nelle altre 4 porte LAN sono collegati i dispositivi che ritengo strategicamente prioritari (su tutti un NAS con aggregazione di porte che ne usa quindi 2).

Il grosso limite di questa configurazione è dato unicamente dalle porte in uscita degli switch e da quelle in ingresso del router, entrambe limitate ad un Gigabit. Se infatti il traffico contemporaneo dei dispositivi è superiore, i pacchetti vengono messi in coda, generando un collo di bottiglia a livello di rete che sostanzialmente rallenta le operazioni in corso.

I casi sono meno rari di quello che si può credere: Netflix in streaming in UHD, un Blu-ray magari salvato nel NAS ed eseguito tramite un STB come potrebbe essere una Xbox o uno Shield, trasferimento di alcuni file da PC a PC e contemporanei download vari da differenti dispositivi. Basta che 2/3 di questi eventi accadano contemporaneamente per rallentare la rete.

La soluzione sul mercato esiste da tempo e la si trova in due varianti: le prese RJ45 MultiGig e lo standard SPF+.

Le prime mantengono la compatibilità con le attuali prese di rete mentre SPF+ lo si trova spesso associato agli impianti in fibra ottica e all’interno dei NAS di fascia alta. Entrambe arrivano a velocità prossime ai 10Gigabit, quindi 10 volte l’attuale standard 100/1000.

Come spesso accade, queste proposte nel mercato consumer appaiono prima all’interno degli apparati di rete intermedi, quindi HUB e Switch, per poi diventare standard nei router. Non deve quindi stupire se all’interno di uno Switch di rete come il Netgear GS810EMX Nighthawk Pro Gaming SX10 queste siano presenti da quando è stato introdotto sul mercato, circa un anno e mezzo fa, mentre i router compatibili siano appena stati introdotti (RX80 e RX120, neoarrivati in casa Netgear e i primi a supportare il WIFI 6, hanno tutte le porte MultiGig).

Il prodotto in questione è uno Switch ethernet di fascia altissima, di quelli a livello costruttivo che si trovano nelle farm. Non deve stupire dunque il prezzo che è di 10 volte più alto rispetto agli Switch di fascia bassa di cui parlavo ad inizio articolo.

È di dimensioni particolarmente generose (27×20 per circa 10cm di altezza), così come il peso che si attesta sui 750gr circa. A livello estetico riprende lo stile della linea Nighthawk, quindi spigoli e triangoli a farla da padrone su di una scocca in alluminio opaco dalla quale fa capolino un led RGB completamente configurabile. Altrettanti led accompagnano poi le porte, 10 porte in totale, due di queste MultiGig (2, 5, 10) e pure aggregabili, per teorici 20Gbit di banda complessiva in uplink.

A livello costruttivo, come detto, arriviamo all’eccellenza con soluzioni pensate per un dissipamento termico completamente passivo.

Una volta estratto dalla scatola ci si accorge subito della qualità del prodotto, nonostante il vero fiore all’occhiello dello stesso sia all’interno dell’interfaccia di configurazione…

Si perché, come sovente troviamo ad accompagnare switch evoluti, anche questo prodotto ha un suo web server che funge da sistema operativo utile per la configurazione dello stesso.

Innanzitutto, è molto curato dal punto di vista grafico, accattivante e ben pensato per offrire tutti gli strumenti utili al caso. Non si riesce a capire perché Netgear non riesca a mantenere lo stesso standard qualitativo per tutti i prodotti della linea: una uniformità sarebbe molto gradita, mentre si passa dall’ormai inguardabile e inusabile Genie a soluzioni ottime come il caso di questo prodotto.

Si parte ovviamente dalla configurazione di rete più o meno evoluta, a seconda delle esigenze. In un contesto semplice, basta collegarlo al router e via DHCP si prende tutti i parametri necessari, in contesti con subnet e altre varianti c’è la possibilità di personalizzare a piacere le più disparate configurazioni.

Essendo questo un prodotto che permette di personalizzare le latenze di ciascuna delle 10 porte a disposizione, per facilitare le cose sono presenti dei preset associati a specifiche porte: ad esempio lo scenario MULTIMEDIA/STREAMING da priorità alle porte 9 e 10 rispetto alle altre, con l’indicazione di usare quelle due per collegarvici gli apparati utili per quelle applicazioni. Abbiamo provato ad usare lo scenario GAMING, che prevede l’utilizzo di altre porte, riscontrando come lo switch desse effettivamente priorità agli apparati collegati nelle porte indicate rispetto alle altre, dove sempre per test abbiamo provato a trasferire alcuni file pesanti. Il ping non ne ha risentito, confermando la bontà della soluzione. Se uno non volesse essere vincolato a specifiche porte, sarebbe possibile per ciascuna definire una priorità rispetto alle altre, arrivando addirittura a definire anche la luce led di ogni porta in termine di colore (anche con differenti colori a seconda della velocità della periferica collegata) e frequenza del “lampeggio”.

Da questo punto di vista i preset disponibili sono anche riconoscibili per delle combinazioni di colori che le rendono subito riconoscibili.

Presente poi un diagramma che permette di conoscere e visualizzare tutte le periferiche collegate.

Quello che manca (e per un prodotto di questa fascia di prezzo e qualità è una grave pecca) è la possibilità di interrogare i server Netgear per controllare la presenza di aggiornamenti firmware e aggiornare quindi in automatico all’ultimo disponibile. L’unica possibilità che ci è data è quella di un link sul quale cliccare per essere poi rimandati alla pagina del supporto prodotto e da lì poi scaricare un eventuale aggiornamento, per poi tornare dentro al SO dello switch e far partire l’update. Va detto che aggiornamenti per prodotti simili non ne escono molti, ma è pur vero che si poteva e doveva fare meglio.

Abbiamo avuto la possibilità di testare giornalmente l’efficacia di questo prodotto per 2 mesetti, dove ha dato dimostrazione di essere un prodotto estremamente solido e performante. Sarebbe stato l’ideale all’interno del test avere la possibilità di sfruttare i teorici 20gbit di uplink, collegandolo ad un router in grado di supportare tale velocità. Ci riserviamo quindi di aggiornare l’articolo appena ci verrà data la possibilità di provare la nuova generazione di router di cui si parlava poche righe sopra.

Allo stato attuale, se non si hanno infatti esigenze relative al gioco (tornei in LAN o e-sport professionistico), al di là della gestione di priorità questo switch non offre quella marcia in più che ci si potrebbe aspettare. Il vero salto rispetto alle configurazioni entry -level lo si avvertirà, in maniera forte, appena si avrà la possibilità di collegarlo a porte MultiGig. A quel punto sarà come avere ogni dispositivo collegato direttamente al router, potendone sfruttare appieno la velocità concessa dalla periferica collegata.

PS: forse è un cruccio personale ma lo switch non offre la possibilità di essere montato a muro. E’ una scelta forse dettata dalla volontà di metterlo in bella vista, dato che stiamo parlando di un oggetto di design…ad ogni modo dovrebbe essere data sempre la potenzialità di installarlo dove si ritiene più comodo farlo.