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ANKER PowerWave 7.5, la ricarica wireless dal massimo design

di: Marco Licandro

Avete comprato l’ultimo modello di iPhone e avete scoperto la magia della ricarica wireless, oppure siete utenti Android e questa magia è ormai una routine da anni, non importa. L’importante è che abbiate sempre il gadget giusto per la ricarica, e per esserlo è importante che includa:

1. Ricarica rapida
2. Ventola anti-riscaldamento
3. Un design piacevole da guardare

Perché questi tre punti sono essenziali?

La ricarica rapida (nota come Quick Charge) porta il vostro dispositivo da 0 al 70% in un lasso del tempo che impiegherebbe normalmente, e arrivando al 100% comunque in un periodo molto breve. Questo a meno che non siate felici di lasciarlo tutto il giorno in carica, indice che non necessitiate un utilizzo costante dello smartphone, e che quindi sarete felici con un normale cavo.

La ventola ha i suoi difetti (fa un lieve rumore) ma se volete ricaricare rapidamente, dovrete essere pronti a possibili riscaldamenti eccessivi sia della base che dello smartphone, cosa che non succede quando questa permette la circolazione costante dell’aria.

Il perché del design è abbastanza ovvio. Non vorrete mai poggiare il vostro iPhone X o Galaxy S9 su di una base qualunque, rovinando l’intera estetica della vostra scrivania, giusto? Esatto, sapevo che su questo punto saremmo andati d’accordo.

Perché Wireless?

La comodità della ricarica wireless la si nota più nella pratica che nella teoria. La quick charge è presente in svariati telefoni, anche se solo tramite cavo in dotazione. Ciò significa che sostanzialmente si ha lo stesso risultato senza dover spendere denaro extra, cosa che è un punto a favore del vostro fedele cavo.

Molti di voi penseranno che senza cavo, però, elimineremo un sacco di ingombri dalla scrivania, rendendola più pulita e bella a vedersi. Non cadete nel semplice inganno! La base di ricarica è comunque collegata ad un cavo, collegato ad una presa di corrente, quindi il cavo sarà comunque presente nella scrivania. Allora che senso ha? Esatto, grazie per aver formulato questa domanda, e provvediamo subito a rispondere. Lo abbiamo detto subito: l’esperienza è la chiave.

Il cavo deve essere inserito direttamente nello smartphone, e tra mini usb, micro usb, usb c, e lightning, siamo ormai circondati. Non pensare a quale cavo utilizzare evita di rubare tempo e di sviare la concentrazione. Non siete convinti? Continuiamo.

Lo smartphone deve semplicemente essere poggiato sulla base di ricarica, così come faremmo normalmente quando lo lasciamo sul tavolo o sulla scrivania, con la differenza che con la stessa azione, lo smartphone inizierà a caricarsi. Ancora dubbiosi? Continuiamo.

Le batterie di tutti gli smartphone compatibili con la ricarica wireless sono pensate per ricaricarsi a scaglioni, questo significa che potrete caricare per due minuti, interrompere utilizzando lo smartphone, e recuperare da dove eravate rimasti il secondo successivo senza compromettere la qualità della batteria, ed evitando lo scomodo attacca e stacca del cavo, o peggio restare nell’area del cavo pur di non staccarlo. Quasi convinti? Continuiamo.

Per chi lavora con lo smartphone, avere a portata d’occhio le notifiche o lo schermo è estremamente importante, e per questo vi sono basi di ricarica in piedi, oltre che piatte, così da ricaricare il telefono mentre lo utilizzate.

Anker PowerWave 7.5 con Quick Charge

Anker si propone come leader nel campo sfornando due gioiellini che diventeranno il compagno di vita del vostro amato smartphone. Due basi, una Pad (quella piatta) e l’altra Stand (quella rialzata).

Pad presenta un packaging curato e pulito, facile da scartare, ed estremamente intuitivo, regalando quasi l’emozione di aprire un nuovo smartphone. Diviso in sezioni di cartone semi rigido, sarà facile trovare le semplicissimi istruzioni (collega il cavo alla corrente, poggia lo smartphone) e i vari componenti della base di ricarica.

In questo caso potrete vedere la base stessa, con il suo design sinuoso e armonico, il cavo raccolto in un comodo strap-on e la presa di corrente ad alto voltaggio che permette la magia della ricarica rapida.

Possiamo vedere come i fori per l’aria siano disposti in maniera simmetrica ed elegante, seguendo le forme dell’ellisse, ed una volta accesa sarà completamente silenziosa e priva di luci, finché non vi poggeremo lo smartphone.

A quel punto sentiremo il leve ronzio della ventola che si attiva, mentre una luce led ci confermerà che la ricarica è in atto. Il vostro smartphone presenterà anche una rapida animazione (a seconda del modello) e vi comunicherà che la ricarica è in corso. In condizioni normali, come in casa ed in ufficio, il ronzio della ventola è inesistente, e lo stesso è per il led luminoso. La situazione cambia in caso utilizziate la base accanto al letto durante la notte, visto che in condizioni di buio e silenzio si possono udire sia la ventola che il passaggio dell’elettricità, nonché il led potrebbe disturbare, quindi suggeriamo di utilizzarli solo per la scrivania o l’ufficio.

La base Stand presenta lo stesso stile nel packaging e nel design,

con una sinuosa base che sporge verso l’alto per garantire presa e stabilità al telefono, ed una seconda base che fa da perno per la stabilità della base stessa,

che include oltretutto i fori di circolazione dell’aria.

Anche qui vedremo gli stessi pregi della base Pad, presentando lo stesso design smussato end elegante, gli stessi tre componenti di base, cavo, e presa di corrente, con l’unica nota aggiuntiva riguardante l’esperienza della stessa.

Se infatti la base Pad permette di abbandonare lo smartphone sul tavolo e dimenticarsene, la base Stand lo mantiene sempre a portata di sguardo, e rendendola incredibilmente utile per l’ufficio, in particolare se lavorate con il vostro smartphone, così da poterci lavorare senza neanche doverlo rimuovere dalla base. In condizioni di lavoro, il ronzio della ventola è praticamente assente, e fa una gran bella figura nella scrivania.

Anker è un brand Americano, leader nel settore, con più di venti milioni di consumatori soddisfatti. I prodotti vengono creati in Cina, e sono garantiti per due anni grazie alle leggi Europee. Da notare anche il servizio clienti Anker pronto a rispondere ad ogni domanda o eventuale problema. Dopo averli provati, non possiamo fare altro che consigliarveli, e vi incitiamo a scrivere qui le vostre esperienze personali al riguardo.