Hardware-Test

ANKER – Charging Dock for Oculus Quest 2

di: Marco Licandro

Oggi recensiremo un accessorio che i possessori di Oculus Quesì 2 non possono assolutamente farsi sfuggire.

Parliamo della Charging Dock for Oculus Quest 2 di ANKER, una soluzione elegante ma soprattutto efficace all-in-one per rendere l’esperienza Oculus la migliore possibile.

Diciamocelo, giocare con Oculus Quest 2 è rapido, comodo, in due secondi indossi il casco e stai già giocando. Che sia una delle migliori esperienze lato consumatore è indubbio, ma una volta rimosso le cose cambiano.

Prima di tutto, bisogna stare ancora dietro alle famose batterie alcaline. Magari gli utenti Xbox del Tribe non avranno nessun problema al riguardo, ma per chi ha preferito invece evolversi dagli anni 90, quando ancora andavano di moda, trovarsi con le batterie scariche ha significato per molti una interruzione nel gioco.

Una volta terminata la sessione, riporre l’apparecchiatura non è il massimo, e significherà semplicemente poggiare il casco su una superficie piana con i controller sparsi casualmente di lato… non proprio il massimo, specialmente se come me li posizionate in un ambiente accessibile e in vista.

Ora che abbiamo le premesse, vediamo come la soluzione tutto in uno di ANKER migliorerà la nostra esperienza d’utilizzo.

Partiamo dalla confezione: in pieno stile Oculus, si concentra sfoggiando il dispositivo e la Charging Dock di fronte, facendo quasi passare quest’ultima in secondo piano proprio per quanto naturale si prospetta alla vista.

Essenzialmente la base di ricarica si propone in un unico blocco in plastica rigida, resistente e solida al tatto e con il peso adeguato, dove vi saranno tre incavi per riporre il visore e i due controller, ed una unica entrata USB C sul retro. La forma degli incavi è fatta in modo che i nostri dispositivi si incastrino alla perfezione, facilitando anche l’inserimento.

Ma come funziona? Questa è una domanda base, e se ci pensate neanche troppo ovvia, in quanto l’entrata per la corrente sta sul retro, il visore la tiene al lato, ma soprattutto i controller non supportano batterie ricaricabili.

L’ingegnosa ANKER ha pensato a tutto, ed è per questo che nella confezione troveremo:

  • Un trasformatore
  • Un adattatore alla presa europea
  • Un cavo USB C
  • Uno speciale pin USB C
  • Un paio di batterie ricaricabili altrettanto speciali
  • Un set sostitutivo di coperchio delle batterie (per i controller).

Partiamo dal visore.

Lo speciale pin è progettato così da essere USB C da un lato, e magnetico dall’altro. Inserendolo nel visore, è così piccolo che potremo lasciarlo montato tutto il tempo senza praticamente notarlo, ma al momento di riporlo nella base di ricarica ecco che la base magnetica farà click con una speciale levetta che darà energia al visore.

Bisogna comunque accertarsi che i due effettivamente siano a contatto, e se non fosse il caso facilitandone l’aggancio muovendo l’apposita levetta. Ecco quindi che abbiamo connesso il visore in maniera quasi “senza cavi”.

Passiamo ai controller.

La parte ingegnosa qui sta nella custodia sostitutiva, che presenterà alcune fessure extra per facilitare la trasmissione dell’elettricità con la dock, mentre all’interno questa verrà trasferita alle batterie ricaricabili. Come? Ve lo spieghiamo subito

Le batterie fornite da ANKER saranno infatti di uno speciale tipo, avendo presente due strisce magnetiche laterali, che faciliteranno il contatto con le custodie, e quindi con la base di ricarica stessa.

Accertatevi quindi, al momento dell’inserimento delle pile, che la fascia magnetica si affacci verso di voi, e qualche click dopo anche i controller saranno pronti.

Alcuni led luminosi saranno visibili quando i dispositivi sono connessi per segnalare quando questi sono in carica e quando hanno terminato. La base ha un sistema per terminare di trasmettere energia quando la batteria è carica, così da non danneggiarla e non ridurre quindi le prestazioni della stessa.

Una volta posizionato tutto, potremo finalmente ammirare quanto effettivamente ha cambiato l’esperienza nel prendere e riporre il nostro Oculus Quest 2, ma anche come rende bene alla vista una volta esposto da manuale, suscitando l’invidia dei nostri amici.