World of Final Fantasy
di: Simone CantiniPassato decisamente in sordina ai tempi del suo annuncio ufficiale, World of Final Fantasy si appresta finalmente al debutto europeo, fissato per la prossima settimana. Bollato più volte come il fratello minore della popolare saga, fagocitato dall’attesissimo e pluririmandato quindicesimo capitolo ufficiale, questo curioso spin-off ha visto bene di stuzzicare la curiosità degli scettici grazie ad una breve demo, che non abbiamo perso l’occasione di provare avidamente.
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Gotta wait’em all!
Data l’esperienza altamente condensata, infatti parliamo di poco più di venti minuti complessivi di gioco, soffermarsi sull’aspetto narrativo di World of Final Fantasy è puramente superfluo. L’occasione, difatti, è stata utile per testare con mano il gameplay di questo curioso mash up di generi tanto cari ai videogiocatori, vecchi e nuovi che siano. Nei panni di Lann e Reynn ci siamo trovai a girovagate per una porzione verdeggiante del mondo di Grymoire, in maniera del tutto analoga a quella sperimentata centinaia di volte nei vari jrpg. A caratterizzare fortemente questa esperienza non certo originale, oltre che a scaldare i cuori dei fan di vecchia data, ci hanno pensato le versioni chibi di alcuni personaggi protagonisti dei vecchi Final Fantasy: imbattersi nel tenero Vivi o nell’iconico Cloud in versione super deformed, difficilmente lascerà indifferenti gli aficionados più incalliti. La loro utilità è tutta da testare nella release finale, dato in questo particolare frangente si sono limitati a rilasciare qualche semplice oggetto, ma a livello puramente emotivo l’impatto è risultato decisamente vincente. Rimandi ad un passato mai dimenticato si materializzano ancora più forti in occasione dei vari scontri casuali, grazie ad un combat system finalmente old style e ancorato ad una versione rivisitata della mai troppo lodata ATB. Pur al netto di alcune modifiche che è possibile effettuare per rendere il tutto più o meno dinamico, la gestione delle azioni dei vari personaggi e legata all’avanzamento di una specifica barra (in una maniera vista in tempi non troppo lontani anche in Child of Light): l’ordine con cui le icone dei vari personaggi raggiungono la cima indicherà la successione dei turni di gioco, consentendo di pianificare al meglio le mosse da attuare.
A scompigliare le carte in tavola ci pensa, invece, la composizione del party che, grazie all’utilizzo dei Mirage, amplia in maniera sostanziale le possibilità strategiche di World of Final Fantasy. Questi non sono altro che le rappresentazioni super deformed dei classici mob presenti nella saga canonica, che è possibile catturare in maniera del tutto simile a quanto avviene in Pokemon, per poi affiancarli ai nostri due protagonisti. L’abbinamento avviene tramite le cosiddette Pile: in pratica sia sopra a Lann che a Reynn potranno essere impilati fino a due di questi Mirage, i quali andranno ad influire sulle statistiche dei due eroi e ne andranno a modificare le abilità. Ovviamente i Mirage stessi potranno essere potenziati grazie ai punti esperienza accumulati negli scontri, con conseguente sblocco di nuove potenzialità, oltre che evolversi in maniera del tutto analoga a quanto avviene per i mostri tascabili di casa Nintendo. Durante gli scontri le Pile svolgeranno un ruolo fondamentale, dato che regoleranno i parametri vitali dei personaggi ed il numero di azioni disponibili: mantenere la formazione verticale garantirà un maggior numero di punti ferita ed una potenza offensiva maggiore, ma consentirà di compiere una sola azione a turno. Di conseguenza, smontare la struttura per schierare singolarmente i membri della formazione permetterà di concatenare più mosse ma, contemporaneamente, decrementerà tuti gli altri parametri. Toccherà quindi al giocatore decidere di volta in volta come approcciare i vari scontri, lasciando di conseguenza spazio ad una pianificazione strategica sicuramente complessa. Al netto di un look decisamente sbarazzino e “semplice” appare evidente come la struttura ruolistica di World of Final Fantasy sia ben più stratificata di quello che si possa pensare. Resta da vedere come tutti questi elementi, uniti al ben più esplicito fan service, possano amalgamarsi all’interno di una narrativa che, ci auguriamo, possa ben figurare al cospetto dei precedenti esponenti della saga.
Singhiozzi portatili
Graficamente World of Final Fantasy non tradisce il suo essere un prodotto pensato in ottica crossgenerazionale e, pertanto, tarato per girare al meglio (almeno in Giappone) su tre distinte macchine da gioco. Se è vero che su PS4, vuoi anche per una complessità strutturale non certo elevata, il tutto si è presentato senza sbavature e decisamente fluido, è su PS Vita che le prestazioni si sono rivelate un po’ troppo singhiozzanti e prive della pulizia estetica che caratterizza la versione home. In entrambi i casi, però, a prestare il fianco a qualche critica è stata la gestione fissa della camera di gioco che, almeno a gusto personale, ho trovato decisamente fastidiosa. Da rivedere il doppiaggio in lingua inglese, apparso completamente slegato dal gioco, mentre niente si può dire relativamente al voice over originale, decisamente ben più calzante.
Manca davvero una manciata giorni al rilascio europeo di World of Final Fantasy e, al netto di una curiosità che si è fatta sempre più grande con il passare dei mesi, devo confessare come la demo in questione non sia servita a dissipare tutti i miei eventuali dubbi. Se è vero che, pad alla mano, il combat system si è rivelato una piacevole sorpresa, grazie al suo essere contemporaneamente ancorato al passato ma non certo privo di novità principalmente tattiche, mi sento ancora in dovere di essere rassicurato in merito al suo essere calato all’interno di un contesto narrativo credibili che esuli dal mero fan service gratuito. Data la sua indubbia bontà, però, mi auguro di ricevere una rassicurante pacca sulla spalla non appena il gioco farà la sua comparsa nei negozi.