Hands-On

Splatoon 2 – Global Testfire

di: Andrea "Macchiaiolo" Barbara

Questo weekend abbiamo partecipato al Global Testfire di Splatoon 2, ossia uno stress test per i server del gioco grazie ad un leggerissimo client che ci ha permesso di avere un assaggio del gioco finale.

Per chi non conoscesse il brand Splatoon, parliamo di uno sparatutto arena in terza persona a squadre, dove l’obiettivo è colorare con la vernice che spariamo dalle nostre armi una porzione di arena maggiore degli avversari entro lo scadere del tempo.
Le particolarità del gameplay risiedono nel controllo dei personaggi che possono tramutarsi in calamari e nuotare nella vernice del loro colore, per muoversi più velocemente, ricaricarsi di vernice, scalare le pareti colorate e nella velocità di gioco che porta una partita a durare al massimo una manciata di minuti.

Splatoon 2 sembra replicare in toto il suo predecessore, aggiungendo armi, nuove mosse per i personaggi, nuove arene ed una inedita modalità single player di cui però non abbiamo ancora informazioni.

Grazie al Global Testfire abbiamo potuto provare una delle nuove armi a disposizione, ossia il doppio mitra chiamato Splat Dualies. Questa arma permette al nostro personaggio di rotolare di lato, unendo i due mitra ed ottenere un colpo più accurato.
Abbiamo notato soprattutto che anche le armi classiche sono state ribilanciate e hanno avuto delle modifiche.
Il rullo può essere agitato verticalmente, è possibile mantenere la carica dello Splat Charger (un fucile da cecchino in pratica) anche passando in forma di calamaro.
Sono piccole modifiche che però vanno a cambiare il modo di giocare. Sapere che il cecchino può uscire dalla forma di calamaro già con il colpo caricato, porta ad un’attenzione maggiore nei nostri spostamenti, oppure la possibilità di attaccare verticalmente con il rullo va a coprire quello spazio di manovra in cui era possibile abbatterlo.

Le 2 mappe che abbiamo potuto provare sono state un centro commerciale chiamato Rione Storione e un club di fitness chiamato Centro Polpisportivo. Entrambe le mappe prevedono un uso molto intenso di diverse altezze e la possibilità di tendere agguati agli avversari, mentre cerchiamo di colorare il più possibile. Come nel precedente capitolo dobbiamo fare molta attenzione alle superfici su cui ci muoviamo, alcune non possono essere colorate, mentre altre sono traforate, trasformarsi in calamaro su queste porta il nostro personaggio ad attraversarle e spesso questo equivale a morire sul fondo del livello.
Abbiamo potuto provare solo una modalità di gioco, ossia Mischia Mollusca, ossia la modalità più classica, ma ci aspettiamo che il gioco finale comprenda almeno tutte le altre modalità presenti nel precedente capitolo.

Una grossa differenza dall’originale Splatoon, data la natura di Nintendo Switch in confronto a WiiU è l’abbandono della mappa di gioco sempre presente grazie al secondo schermo presente sul gamepad WiiU.
Su Nintendo Switch dovremo richiamarla con il tasto X e richiuderla sempre con lo stesso tasto.
Questa modifica porta ad una pianificazione meno improvvisata, infatti a meno di non stare continuamente a richiamare la mappa, dovremo darci degli obiettivi per riuscire a portate a casa la partita.

Il nostro primo test vero di Splatoon 2 si è risolto molto positivamente, la natura immediata e scherzosa del prequel è sempre presente, esattamente come la sua difficoltà a dominare la partita.
Il matchmaking è risultato molto veloce e le partite sono state solide e senza accenni di debolezza da parte dei server.
Siamo ansiosi di mettere le mani sul prodotto finale per scoprire tutte le nuove modalità e per tornare a “splattare” gli avversari che si pareranno sul nostro cammino.