Onrush
di: Simone CantiniSe c’è una mossa compiuta da Sony in questa generazione che proprio non riesco a mandare giù, visto il desolante panorama corsistico esclusivo PS4, è senza dubbio lo smantellamento degli Evolution. Sono da sempre un fan del fu studio inglese, che con Motorstorm (soprattutto il Pacific Rift) e Driveclub era riuscito ad intrattenermi per ore ed ore grazie ad un adrenalinico gameplay di stampo arcade. È per questo motivo che mi sono avvicinato ad Onrush con estrema curiosità, speranzoso di riprovare, seppur sotto il nome Codemasters, quelle spensierate sensazioni che mi avevano portato ad innamorarmi dei lavori di Rustchynsky e soci. E quale miglior modo per concretizzare le mie speranze, se non quello di approfittare della beta appena conclusa?
accettare i cookie con finalità di marketing.
Gioco di squadra
Bastano pochissimi secondi di gioco per capire come Onrush sia qualcosa di profondamente differente rispetto a quanto gli Evolution ci avevano sempre proposto, e nonostante l’estetica e la velocità smodata sembrino strizzare con forza l’occhio a Motorstorm, è palese come il gameplay imbastito dal team esuli dal semplice pestare forte sul pedale dell’acceleratore. Onrush, difatti, basa tutta la sua essenza sulla cooperazione tra i membri delle due squadre che, di volta in volta, si sfideranno per mezzo delle varie modalità di gioco, quasi come se fosse una sorta di deathmatch competitivo. Per portare a casa la vittoria, difatti, non sarà necessario tagliare per primi il traguardo (invero completamente assente), bensì cooperare per portare a termine per primi l’obiettivo richiesto dal match. Durante il week end esteso della beta, è stato possibile testare due delle modalità che saranno inserite nella versione finale del gioco: Overdrive e Countdown. Nella prima dovremo ottenere un dato numero di punti, per mezzo di accelerazioni, speronate e salti acrobatici, per portare a casa la vittoria; la seconda opzione, invece, ci vedrà impegnati a non esaurire prima degli avversari i secondi a nostra disposizione, il cui ammontare potrà essere incrementato passando attraverso particolari porte, oppure mandando temporaneamente fuorigioco bot ed avversari. Qualunque sia la modalità scelta, a questa si dovrà accompagnare un veicolo, che potremo selezionare tra un discreto numero di varianti, ovviamente tutte caratterizzate da un’abilità peculiare, oltre che da differenti prestazioni. Tutto è, concettualmente parlando, estremamente semplice ed immediato, complice il sistema di guida smaccatamente arcade ed un set di comandi ridotti veramente all’osso. Il problema principale di Onrush, almeno stando alla beta testata, risiede però nell’estrema caoticità degli eventi, in cui strategia ed abilità non sembrano rivestire un ruolo particolare. Mi sono semplicemente ritrovato, a dispetto della modalità e del veicolo selezionato, a tenere premuto il pulsante del turbo, cercando disperatamente di speronare quanti più veicoli possibili, senza curarmi troppo della conformazione del tracciato o di quanto stessero facendo avversari e compagni di squadra. Il che, unito a delle meccaniche invero poco elaborate, mi è sembrato un po’ pochino, soprattutto conoscendo il curriculum del team. Certo, si è trattato solo di un piccolo assaggio di quella che sarà la produzione finale, ma gli entusiasmi ne sono usciti estremamente ridimensionati.
Il prezzo della velocità
Ho ancora negli occhi lo sfavillante comparto tecnico di Driveclub che, a dispetto delle problematiche iniziali, a mio modesto pare rappresenta ancora oggi una delle punte di diamante grafiche di PS4. Bene, nonostante anche Onrush si limiti a proporre gare su circuito, l’aspetto estetico della nuova produzione è senza ombra di dubbio inferiore all’ultimo lavoro del team, anche se ad onor del vero bisogna riconoscere come il tutto si muova adesso a 60, granitici, frame al secondo. Ci attestiamo comunque su buonissimi livelli realizzativi, anche se l’impatto complessivo ne esce decisamente ridimensionato. Impeccabile, invece, il netcode, forte di un matchmaking rapidissimo ed una fluidità esente da evidenti fenomeni di lag, segno di come i problemi infrastrutturali visti su Driveclub siano davvero un ricordo fortunatamente lontano.
Oramai manca davvero poco al debutto di Onrush, fissato salvo imprevisti al prossimo 5 giugno, ma le felici aspettative che avevano accompagnato la nuova creatura Evolution sono state bruscamente ridimensionate dopo la beta dello scorso week end. L’atipico concetto in ambito racing messo in pista dal team, infatti, pur poggiando su premesse senza dubbio originali ed intriganti, ha finito per risultare, pad alla mano, meno divertente del previsto, prevalentemente a causa di un’azione di gioco caotica e priva di strategia. Certo, si tratta solo di un piccolo assaggio, ma qualora simili sensazioni dovessero veramente confluire anche nel prodotto completo, ci sarebbe davvero poco da gioire.