Nintendo Switch, la nostra prova
di: Federico LelliNintendo Switch è senza ombra di dubbio l’hardware dell’anno, dopo la presentazione bomba di gennaio che finalmente ha fatto luce per la prima volta sulla console, Nintendo si è prodigata per far toccare con mano l’hardware alla stampa e agli appassionati in attesa del lancio ufficiale il 3 marzo. Ansiosi di agitare anche noi i Joycon, abbiamo prenotato il primo slot possibile offertoci da Nintendo: la nostra prova si è svolta in anteprima in una location di Milano che da questo weekend sarà aperta al pubblico, trovate tutte le informazioni per visitarla a questo link, vi consigliamo vivamente di farci un salto.
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Metà handheld, metà console fissa, tutta bella
Iniziamo dalla console, Nintendo Switch ci piace un sacco sia esteticamente che come concetto: frutto dell’ingegneria giapponese, all’interno di Switch confluiscono in maniera organica molte idee che la casa di Kyoto ci ha proposto più volte nelle sue console passate, tanto che può essere quasi considerata come una summa assoluta delle piattaforme Nintendo.
I nuovi Joycon, i due telecomandi laterali smontabili che alloggiano bottoni, stick e tasti dorsali, fungono allo stesso tempo da pad normale quando sono montati ai lati dello schermo (o nell’apposito Grip che serve a trasformarli in un controller) e da evoluzione dei Mote Plus già visti nel Wii, con l’aggiunta di un feedback aptico che Nintendo chiama HD Rumble, capace di restituirci sensazioni tattili veramente stranianti e mai sentite prima, e di una telecamera IR di movimento. L’ergonomia è molto buona in tutte le configurazioni previste e i tasti, anche se piccolini, sono sempre ben raggiungibili, ovviamente nel caso di uso dinamico conviene sempre usare i laccetti per evitare di lanciare il proprio telecomando contro la tv.
Lo switch tra tv e portatile, che dà il nome alla console, è tanto semplice quanto impressionante da vedere: l’idea di trasformare un dispositivo portatile in una console fissa appoggiando il device nel suo dock apposito è l’ennesimo uovo di colombo che solo Nintendo poteva eseguire in maniera decisamente impeccabile, con una transizione tra i due schermi praticamente immediata siamo subito pronti a giocare in mobilità o dalla nostra poltrona.
Anche nella versione portatile Switch non ha problemi a mostrarsi solida e ben costruita: i Joycon, pur essendo mobili, rimangono stabilmente al loro posto e non si avverte la sensazione di avere tra le mani tre pezzi distinti, quanto un blocco unico. La sensazione è simile a quella che gli utenti del Wii U conoscono bene, visto che è praticamente l’evoluzione del suo vecchio controller. Le dimensioni sono in definitiva abbastanza generose ma non vanno a minare in maniera estrema la portabilità del dispositivo, che è paragonabile ad un tablet di piccole dimensioni.
Lo schermo, da 6,2″ LCD con touch screen multiplo capacitivo ha una risoluzione di 1280 x 720 e si mostra molto luminoso e con una buona resa di colori, abbiamo notato un leggero surriscaldamento del dispositivo nella parte posteriore dello schermo, ma niente che possa infastidire.
Una parola anche sul Pad Pro, anch’esso molto solido e con un’ottima ergonomia, sarà sicuramente la scelta preferita per giocare nella comodità di casa propria; come visibile anche dalle foto si allinea nel design e nelle funzioni alla direzione presa dai pad della concorrenza negli ultimi anni.
Tra demo e tech demo
Se sul lato hardware Nintendo Switch ci ha convinti pienamente, sul lato software siamo ancora un po’ dubbiosi per vari motivi. Alla presentazione siamo riusciti a provare quasi tutte le demo disponibili, vi lasciamo di seguito le nostre impressioni:
- 1 2 Switch – un party game semplice e immediato che sembra sia stato creato più come showcase delle nuove funzioni hardware della console che per essere effettivamente fruito come gioco, nelle 4 postazioni dedicate ognuna ad un singolo minigioco abbiamo potuto provare:
Duello – I due giocatori si fronteggiano con il Joycon alla cintola in attesa del via per sparare, fondamentali per la vittoria sono la velocità e l’angolo di sparo, che dev’essere compreso in un range preciso.
Conta le biglie – Tenendo il Joycon come una scatoletta bisogna inclinarlo e provare ad indovinare quante palline contiene grazie al nuovo HD Rumble, in questo caso pur sentendo distintamente le palline muoversi (una sensazione veramente strana considerando che è tutto simulato) non siamo mai riusciti a capire il numero, ma la hostess che giocava con noi ha indovinato sempre, segno che probabilmente va solo fatta un po’ di pratica.
Mungi la mucca – Questo si spiega quasi da solo, va simulato il movimento con il Joycon per cercare di fare più latte possibile.
Ferma la spada – I due giocatori si fronteggiano cercando di fermare a turno la spada dell’altro chiudendo le mani, tutto si basa sul motion dei Joycon. - Arms – Si tratta fondamentalmente di una versione evoluta del pugilato già visto su Wii Sports, i controlli con i due Joycon sono abbastanza affidabili ma gli incontri tendono ad essere abbastanza confusi per natura stessa del gioco, l’aggiunta di ganci, prese, salti e schivate aiuta sicuramente a rendere un po’ più profonda la struttura del titolo.
- Zelda Breath of the Wild – Su Switch o su Wii U sarà probabilmente un titolo da avere a tutti i costi, la demo ci lascia nella prima piana dove possiamo girare liberamente in cerca di nemici e vedere una piccola introduzione alla storia. L’indicatore di resistenza condiviso tra i movimenti e gli attacchi fa pensare un po’ ad un soulslike in salsa cartoon e la presenza di armi che si possono distruggere e dell’equipaggiamento da potenziare continuano a spostare il baricentro del titolo molto di più verso la parte action RPG dell’esperienza. I trailer e la piccola introduzione ci promettono inoltre una storia molto narrativa e valida, per la prima volta doppiata anche in italiano.
- Mario Kart 8 – Non c’è molto da dire, si tratta fondamentalmente della versione per Wii U con i DLC inclusi e qualche contenuto esclusivo.
Se consideriamo Nintendo Switch per la potenza bruta allora possiamo concludere che abbiamo tra le mani un’ottima console portatile e una discreta console casalinga: graficamente parlando raggiunge comunque ampiamente gli standard già visti su Wii U, con i porting tipo Mario Kart che non sfigurano affatto, anzi in certi casi magari ne guadagnano, rispetto alla vecchia versione.
Nell’unico gioco che siamo riusciti a provare nella modalità portatile, Zelda Breath of the Wild, non abbiamo visto degradazioni evidenti dell’immagine, dei modelli o della fluidità, anche se in questo caso probabilmente aiuta molto anche il cel shading a nascondere i dettagli, mentre la risoluzione minore probabilmente è stata compensata anche dalla dimensione minore dello schermo rispetto alla tv.
Nintendo Switch sulla carta è un’ottima console e, se sfruttata bene, può diventare la piattaforma regina per l’intrattenimento Nintendo unendo il mercato delle console casalinghe e di quelle portatili. La lineup iniziale purtroppo non è proprio entusiasmante e avere Zelda Breath of the Wild come titolo crossgen anche su Wii U limita ulteriormente le potenzialità di questa killer app. Tutti gli altri titoli per ora mancano, chi per un motivo chi per un altro, di quella spinta che porterebbe l’utente normale ad adottare una nuova console che costa più o meno quanto le principali concorrenti.
Se avete già prenotato Nintendo Switch è molto probabile che Zelda Breath of the Wild sia uno dei motivi principali, se non l’unico, che vi ha spinto, oltre ad una fiducia indiscussa verso la casa madre di Kyoto. Se non lo avete fatto è molto probabile che aspetterete la prossima stagione natalizia, quando titoli come Xenoblade 2 e Mario Odissey dovrebbero fare capolino.